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“Alfano, paghi gli agenti penitenziari o pignoriamo le carceri”

Ormai non si contano più i ricorsi proposti ed accolti dai tribunali amministrativi di Bari e Lecce su istanza di sindacati autonomi in rappresentanza della polizia penitenziaria che adesso potrebbero addirittura passare dalle parole ai fatti. E chiedere di pignorare i beni dell’Amministrazione Penitenziaria in mancanza del saldo delle somme dovute agli stessi agenti penitenziari a titolo di retribuzione. Somme e crediti inerenti missioni e straordinari non pagati da anni a chi svolge il suo dovere quotidianamente all’interno d’una casa circondariale in Puglia con una divisa grigia addosso. Ora i provvedimenti adottati dai Tar-Puglia rendono giustizia e ridonano  dignità ai tanti poliziotti pugliesi che, come precisa Federico Pilagatti, segretario nazionale Sappe, oltre ad effettuare turni di lavoro massacranti, sono stati costretti, in molti casi, ad anticipare le spese per servizi di missione fuori sede: traduzione di detenuti o altri incarichi, detraendoli dal bilancio familiare. In effetti, dopo anni di rinvii  e promesse a vuoto, ammonterebbe adesso a centinaia di migliaia di  euro il debito contratto dall’Amministrazione Penitenziaria  coi poliziotti pugliesi che ora, almeno si spera, sia al più presto definitivamente saldato. “”Anche perché l’alternativa  rimane quella del pignoramento dei beni dell’Amministrazione  che potrebbe  avere ripercussioni negative sia sulla credibilità, che sul funzionamento  sull’intero pianeta  carcere pugliese””, taglia corto Pilagatti. Che s’è già rivolto allo Studio Legale dell’avvocato barese Nicola Putignano, riuscendo ad ottenere provvedimenti dai giudici amministrativi che potrebbero creare un effetto domino anche in altre regioni. Il Sindacato Autonomo degli agenti penitenziari, al colmo della rabbia e impotenza, non può non denunciare che mentre da una parte l’Amministrazione Penitenziaria  non onora i debiti con i suoi dipendenti,  continua a spendere e spandere risorse e mezzi senza alcun beneficio per gli Istituti Penitenziari pugliesi. “”Ci viene in mente il Carcere di Bari, ormai diventato un monumento allo spreco coi tantissimi milioni di euro sperperati senza che siano migliorate le condizioni di vita all’interno dello stesso””, riattacca il segretario del sindacato autonomo. Che però punta il dito anche sulle condizioni dell’Istituto di pena a Spinazzola: doveva essere una valvola di sfogo per i penitenziari pugliesi affetti dal sovraffollamento dei detenuti ma che  si sta rivelando una valvola di spreco, mentre poi Istituti come Taranto, Foggia, Lecce e Bari sono ormai al  collasso. Anche la cronica carenza degli organici della Polizia Penitenziaria non fa più notizia, nonostante vengano giornalmente violati diritti sanciti dalla Costituzione(quali riposi, ferie eccetera), senza parlare della fatiscenza delle strutture penitenziarie e delle drammatiche condizioni igieniche sanitarie in cui versano taluni Penitenziari che, con l’arrivo della stagione calda si acuiscono e diventano fonte di  forti tensioni. Conclusione? I rappresentanti sindacali della Polizia Penitenziaria hanno invitato ancora una volta il Ministro Alfano a pagare  le spettanze dovute a lavoratori che attendono da tempo le loro spettanze, dando inizio finalmente a una vera politica di risparmio, a partire da quello energetico. Infatti nonostante siano salatissime le bollette della luce, non si è ancora provveduto a dotare le strutture penitenziarie e gli immensi parcheggi annessi, ad esempio, di pannelli fotovoltaici, iniziativa già presa a cuore dal Ministero alla Difesa.
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 


Pubblicato il 27 Maggio 2011

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