Cultura e Spettacoli

Alice, quasi un giallo

Il lungo trip lisergico di Alice, il personaggio di Lewis Carroll che ha ispirato i due maggiori titoli di questo autore, da sempre stuzzica la fantasia di cineasti e teatranti. Fra questi ultimi s’inserisce Piergiorgio Meola, che nel suo recente ‘Dov’è Alice?’ suggerisce una complessa chiave di lettura : La terribile nemica di Alice (la Regina Rossa) altri non è che un’usurpatrice del trono su cui prima sedeva la stessa ragazzina. Quasi un giallo. C’è odore di schizofrenia qui e di conflitto di personalità, di traumi rimossi e paure profondissime. Alice è davvero Alice? E chi è Marianna?… Meola raccoglie intorno a sé le forze di Okiko the Drama Company e mette in scena qualcosa che somiglia alla ricostruzione visionaria di un trauma che un paziente adagiato su un divanetto farebbe al proprio analista. ‘Dov’è Alice?’ chiama in causa una dozzina di interpreti giovanissimi, generosi e promettenti, ma pure ancora acerbi. Interpreti  cui si domanda molto, forse troppo. Meola, che ha come modello la rock-opera (qualche strizzatina d’occhi al Rocky Orror Picture Show di Sharman/O’Brien), non esita a giocarsi ogni carta. Sicché fra interpretazioni ‘en travesti’, effetti luce da discoteca, scelte musicali enfatiche ed altri acuti di questo tenore, studia come stupire, anche a costo di eccedere. Il risultato è una messinscena debordante, esagerata, confusa : l’eccesso di entusiasmo porta un’ambizione lodevole a sconfinare nel pretenzioso, così negando all’interessante spunto di partenza un più opportuno sviluppo. – Prossimo appuntamento con la stagione di prosa del Teatro Traetta : sabato 17 dicembre. In cartellone, ‘Tradimenti’ di Harold Pinter, con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione. Regia di Michele Placido, il quale si è espresso nei seguenti termini a proposito di questa produzione Goldenart : ‘Leggendo la commedia di Pinter, che va a ritroso dal 1977 al 1968, con i miei attori Angiolini, Scianna e Biscione, abbiamo fatto un gioco, cioè leggerla dall’ultima scena, che si svolge appunto nel 1968 per poi procedere fino al 1977. Pinter si diverte a spiazzare il lettore/spettatore con il gioco a ritroso, partendo da un dialogo che segna la fine del sentimento che coinvolge i tre protagonisti e che si svolge in un bar nel 1977. Scena che segna l’inizio della commedia e che prosegue andando indietro negli anni fino alla bellissima descrizione della festa in pieno stile sessantottino, con alcool e droghe leggere, ambientata a casa di Robert e di Emma, in cui Jerry tenta di sedurre la moglie dell’amico Robert. La storia di quegli anni parla di amori finiti, ma soprattutto di tradimenti politici, ideologici e sociali’.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Dicembre 2016

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