Cultura e Spettacoli

Alla stazione di San Marco in Lamis, Rubini e il ricordo del padre

Era il 1989 quando una troupe della Fandango sbarcava nei locali di una non più servita stazione delle Ferrovie Del Gargano per girarvi un film

Le location dei film possono essere le più disparate. A volte, poi, si fa cinema utilizzando un solo set. Mettendo assieme le due cose, si può immaginare una pellicola girata quasi interamente all’interno di una piccola, anonima stazione ferroviaria ? Eppure è successo, ed è successo proprio qui in Puglia. Era il 1989 quando una troupe della Fandango sbarcava nei locali di una non più servita stazione delle Ferrovie Del Gargano, quella di San Marco in Lamis Scalo, sita lungo la SS 272 a circa undici chilometri dal centro abitato. Obiettivo : girarvi ‘La stazione’, un film diretto e interpretato da Sergio Rubini, e dallo stesso sceneggiato assieme a Umberto Marino e Filippo Ascione ; il lavoro , che vedeva l’attore pugliese nei panni del protagonista, era la trasposizione cinematografica dell’omonimo lavoro teatrale scritto da Umberto Marino nel 1985. Curiosa la genesi di questa drammaturgia, con la quale lo stesso Rubini, sempre come primo attore, si era misurato in teatro. La commedia, scritta da Umberto Marino, doveva essere la storia di un uomo che per passione sequestra una donna di cui poi si innamora, venendo ricambiato. Durante la stesura della pièce l’incontro con Sergio Rubini, che gli raccontava del padre capostazione e dell’infanzia vissuta in un paesino pugliese, portò Marino ad abbandonare il motivo del sequestro e a confezionare per Rubini un testo su misura, ambientando i personaggi in una stazione e puntando sullo scontro fra le due anime dell’epoca moderna: un giovane  ingenuo capostazione di provincia legato alla solida tradizione contadina e una donna metropolitana, emancipata e nevrotica, affascinante e pericolosa. Ottenuto un notevole successo personale sul palcoscenico, Sergio Rubini fu invitato dal produttore Domenico Procacci a ricavarne un film. Non volendo limitarsi ad una semplice trasposizione del testo, Rubini decise di rendere più articolata la sceneggiatura, senza però tradire lo spirito originale della commedia, aggiungendo numerosi personaggi secondari ; ciò anche allo scopo di alleggerire la sceneggiatura di quelle battute che, indispensabili in teatro, sul grande schermo avrebbero rallentato i ritmi e reso innaturali i dialoghi. Unica sostanziale differenza, il finale : nella scrittura di Marino la donna lascia il deluso capostazione che l’ha salvata concedendogli solo un rapido bacio sulle labbra, mentre in quella di Rubini il capostazione, salvata la donna, la mette a bordo del primo treno in transito. Confermato il cast d’origine, completato da Margherita Buy, all’epoca compagna di Rubini e da Ennio Fantastichini, furono inseriti quattro noti professionisti pugliesi : Pierluigi Morizio, Antonio Stornaiolo, Emilio Solfrizzi, Nico Salatino ; la fotografia, il montaggio e le musiche erano a firma rispettivamente di Alessio Gelsini Torresi, Angelo Nicolini e Antonio Di Pofi. I risultati al botteghino furono molto incoraggianti. Alcune scene furono ambientate nel paese natale di Rubini, Grumo Appula, ed altre tra Apricena e Foggia.

Italo Interesse


Pubblicato il 6 Giugno 2025

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