Cronaca

Allerta strisce, quando attraversare la strada è un terno al lotto

Via Re David, proprio nei pressi d’una zona piena come un uovo di uffici e scuole, strada di grande passaggio. Ebbene, una signora di mezza età cerca attraversare sulle strisce pedonali, ma tentenna, è insicura, avanza piano e circospetta, mettendo in difficoltà i soliti automobilastri baresi che quelle strisce zebrate sbiadite o ricoperte malamente da altro asfalto, manco le vedono. E manco si fermano, perché naturalmente quelle strisce zebrate si vedono… non si vedono. Quelle ‘zebre’ in parte sono uno sbiadito ricordo, un conato perché sull’asfalto sono cancellate e quasi del tutto invisibili, in tante zone della nostra Città. Succede in Via Giuseppe Re David in diversi punti, per esempio, ma anche in via Foggia, una traversa della quanto mai trafficata Viale Salandra, cuore pulsante del rione Picone, quando proprio sull’attraversamento pedonale che abbiamo fotografato si avventurano i pedoni per passare dall’angolo di un marciapiedi all’altro, ma sempre a loro rischio e pericolo, dato che anche in questo caso (…come si vede agevolmente dalle nostre foto) le strisce pedonali rappresentano un ‘conato’, un quadro quasi sempre incompleto per colpa di incuria e trascuratezza. Cancellate in periferia, in estrema periferia, ma anche in centro, in pieno centro a Bari, la città in cui la sicurezza non è garantita e che negli ultimi giorni ha visto morire anche un pedone, travolto per strada. Ci vorrebbe un vero e proprio “reportage fotografico” per comprendere cosa deve sopportare un qualunque pedone di questa Città, con più d’un cittadino che rischia ogni santo giorno per strada di essere investito sui “residui” di strisce pedonali. Strisce zebrate che, pressoché invisibili su buona parte delle vie urbane (compreso ovviamente quelle maggiormente percorse dai pedoni) sono diventate a loro volta un pericolo per la sicurezza stradale dell’intera città di Bari. È assurdo – ed è questo il pensiero a cui si associano tanti cittadini baresi – che in un momento in cui l’amministrazione gioisce per la fine dei cantieri di “grandi opere”, tra tutti i lavori in Via Sparano e il nuovo lungomare i San Girolamo, con tanto di festeggiamenti in pompa magna proprio alla vigilia delle prossime elezioni amministrative, si trascuri ancora e permanentemente il “quotidiano”. Ed in particolar modo la sicurezza della circolazione stradale per i nostri poveri pedoni costretti quasi a lanciare la classica monetina prima di avventurarsi sullo sconcio delle strisce a metà in tante, trioppe strade cittadine. Una sicurezza che, come sa bene l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Giuseppe Galassao, dovrebbe essere garantita con lavori di manutenzione regolari che assicurino la visibilità degli attraversamenti pedonali. E non interventi estemporanei, con cadenza irregolare e quasi certamente con materiali scadenti che scoloriscono nel breve volgere di qualche settimana dalla posa in opera lungo le carreggiate asfaltate peraltro malamente. Insomma, a Bari troppi attraversamenti pedonali mostrano un bianco che ormai è divenuto grigio o sono proprio scomparsi ricoperti dalle colate di asfalto dei lavori successivi, senza che le imprese esecutrici dei lavori provvedessero a rimetterle a norma. Ma ci sono tanti casi: magari ci sono nel lato in cui cominci ad attraversare, sbiadiscono quando arrivi dove passano i bus, scompaiono nell’altra corsia. L’automobilista che dovrebbe fermarsi, se è civile lo fa sulla fiducia, visto che le zebre dove passa lui non ci sono più. Eppure, nel lato in cui si inizia ad attraversare c’erano, ma poi sono state abbandonate al proprio destino amaro. Così come accade perfino dalle parti di piazza Umberto, a due passi dalla stazione centrale, una volta ‘biglietto da visita’ della Città di Bari. Città che resta pericolosa per i pedoni non solo perché le strisce sono invisibili, ma anche perché chi guida, lo sappiamo tutti, da queste parti si crede padrone assoluto e incontrastato della strada. Ma questo, lo sappiamo bene, è un altro discorso…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 31 Ottobre 2018

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