Primo Piano

Altra fumata nera in Regione per la scelta del successore di Amati

Le fibrillazioni interne alla maggioranza hanno di fatto bloccato il funzionamento istituzionale, in attesa che il governatore Emiliano trovi la quadra con il partito di Giuseppe Conte e con quello di Carlo Calenda

Altra fumata nera ieri alla Regione Puglia, nella Prima Commissione consigliare permanente, ossia quella al Bilancio e Finanze, dove la maggioranza di centrosinistra che governa l’Ente ancora una volta non è riuscita ad eleggere il nuovo presidente di detta Commissione consigliare che dovrà prendere il posto del consigliere Fabiano Amati, recentemente nominato assessore al Bilancio dal governatore Michele Emiliano. Infatti, sia nella prima votazione che nella seconda è mancato il numero legale. Alla prima chiamata hanno votato solo 6 componenti, perché tutti gli altri hanno dichiarato di non voler partecipare. Nella seconda chiamata hanno votato solo in 5. Quindi, anche la seduta di ieri per l’elezione del successore di Amati si è conclusa, al pari di quella della scorsa settimana, con un nulla di fatto, in quanto nel centrosinistra continuano le frizioni legate proprio alla nomina di Amati ad assessore, contestata dal suo stesso gruppo consigliare, “Azione”, e da alcuni altri consiglieri di maggioranza. Difatti, “una figuraccia al giorno toglie la maggioranza di torno a Emiliano” – hanno commentato con una nota il capogruppo regionale, Renato Perrini ed il consigliere Giannicola De Leonardis di “Fratelli d’Italia” che, proseguendo, hanno affermato che “la battuta viene facile se si inanellano una dopo l’altra le performance della maggioranza di centrosinistra, che nonostante la stampella del ‘Movimento 5 Stelle’, non riesce più ad avere i numeri neppure per eleggere il presidente della Commissione Bilancio, dando, per altro, un sonoro avvertimento anche al capogruppo del Pd, Paolo Campo, che era convinto di aver trovato la quadra sul nome del consigliere Saverio Tammacco, che, invece,  (di fatto) era stato già designato, con tanto di passaggio di consegne, dal suo predecessore Fabiano Amati la cui nomina ad assessore sta creando più problemi di quanti ce ne fossero già prima in maggioranza!”. Infatti, hanno poi chiarito Perrini e De Leonardis: “L’unico ‘coerente’ a questo punto rimane il capogruppo di Azione, Mennea, che ieri come oggi tiene ferma la sua aperta ostilità all’ex compagno di banco, Amati, ma con il paradosso che lui stesso rimane capogruppo del partito di Calenda solo se Amati rimane in Azione”. Insomma, per i due esponenti di Fdi, si tratterebbe di “un pasticcio senza precedenti che rischia di bloccare la Commissione Bilancio, non una qualsiasi, che ha in agenda l’esame dell’assestamento, che doveva essere approvato entro giugno scorso, e che insieme al Defr (ndr- Documento economico e finanziario regionale) non arrivano ancora in Consiglio regionale (nonostante i richiami della Corte dei Conti)”. Perciò, il capogruppo alla Regione ed il collega consigliere, entrambi del partito di centrodestra della premier Meloni, hanno concluso rilevando che “evidentemente quando Ennio Flaiano ha scritto la celebre frase “la situazione è grave, ma non è seria”, sicuramente si riferiva a situazioni politiche come quella che viviamo in Puglia con Michele Emiliano e alla sua ridicola maggioranza”. Peccato, però, che i due rappresentanti regionali di Fdi, che hanno ricordato questa frase del noto saggista e scrittore italiano del secolo scorso, non si siano accorti che parafrasando la stessa alla situazione esistente al Comune di Bari, con riguardo proprio all’opposizione di centrodestra, si potrebbe tranquillamente affermare che “la situazione è seria, ma non grave”, dal momento che l’opposizione di centrodestra, come in passato con l’ex sindaco Antonio Decaro, continua ad essere praticamente inesistente ed inconsistente anche con la neo-amministrazione giallo-rossa guidata dal sindaco Vito Leccese. Ma questo è sicuramente tutto un altro discorso.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Novembre 2024

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio