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Altra strage di ulivi secolari a Santo Spirito e nessuno interviene

Un’altra strage di ulivi monumentali nelle campagne del barese. A distanza di 2 anni dal taglio di 40 ulivi secolari per furto di legna che poi viene evidentemente rivenduta per far funzionare caminetti domestici e forni di pizzerie, lo stesso olivicoltore che nel 2016 a Santo Spirito aveva subito il danneggiamento dell’estensione olivetata ha nuovamente  subito lo scapitozzamento e il danneggiamento di ulteriori 40 ulivi secolari. Infatti, nello stesso podere del 2016 “sono stati tagliati e danneggiati altri 40 ulivi secolari dello stesso olivicoltore” –  ha dichiarato in una nota il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele,  che commentando il fatto criminoso riferendosi allo sfortunato olivicoltore ha pure dichiarato: “episodio dopo episodio, oltre a perdere fiducia e speranza, appare in queste ore inconsolabile”, perché “ogni albero garantiva circa un quintale di olive”. E questo “è solo l’ultimo dei tanti casi, denunciati e non, che si sono registrati nell’area attorno all’aeroporto di Bari e nella zona tra Bitonto, Grumo e Palo”. Ma il “caso” denunciato da Cantele non è certo un fatto isolato nelle campagne del nord barese nell’area agricola compresa tra la costa e l’entroterra bitontino. Infatti, da anni ormai i tagli di ulivi produttivi secolari per furto di legna si susseguono in modo quasi costante, soprattutto nel periodo invernale, quando la richiesta di acquisto di materiale da ardere è più elevata, perché alle ordinarie richieste di ristoranti e pizzerie dotati di forni a legna si aggiungono anche quelle dei comuni utenti che si approvvigionano di legna da ardere nei caminetti da riscaldamento domestico. Insomma, un vero e proprio commercio di legna rubata su cui evidentemente i controlli delle Forse dell’Ordine sono forse alquanto insufficienti, se non forse addirittura carenti. Ed il fenomeno – secondo quanto sostengono gli stessi danneggiati – non si spiegherebbe diversamente, visto che sono anni ormai che nell’area in questione non si riesce ad eliminare o, quantomeno, a contenere in maniera minimale e sporadica. In molti, forse, hanno pure perso fiducia nell’azione preventiva e repressiva delle Autorità locali preposte a sovrintendere al rispetto della legge, per cui – a detta sempre di qualche produttore olivicolo – a volte non ci si preoccupa più neppure di presentare esposti di denuncia alle competenti Autorità di pubblica sicurezza, ritenendo tale informativa di reato evidentemente un atto ormai improduttivo di risultati per questo genere di reati. Dal canto loro le Forze dell’Ordine presenti in zona sono probabilmente carenti di mezzi idonei a prevenire e reprimere tutto ciò che viene loro denunciato, ma soprattutto potrebbero essere anche a corto di personale da mettere in campo per tentare di debellare definitivamente il fenomeno o, comunque, da imprimere un duro colpo a coloro che si dedicano in pianta stabile a questo genere di danneggiamenti con furto. Una delle lamentele manifestate da anni dalle Autorità di Polizia (ossia dal tempo in cui a dirigere la Questura di Bari vi era il dottor Malvano!) circa le difficoltà a svolgere in modo assiduo e senza particolari inconvenienti  il controllo delle aree agricole ricadenti in tenimento di Palese e Santo Spirito è quella dello stato di dissesto e, quindi, cattiva manutenzione in cui sono tenute dall’Amministrazione barese quasi tutte le strade vicinali e rurali di competenza comunale. Infatti, nel comprensorio agricolo del nord barese il Comune di Bari è forse rimasto l’unico a non aver mai provveduto a far asfaltare le principale arterie stradali rurali e vicinali, da quando la riforma del 1992 del Codice della Strada ha posto a carico degli Enti locali comunali la manutenzione anche di vie interne che, seppur non espressamente di proprietà, sono però comunque di uso ed interesse pubblico, qual’é per l’appunto la viabilità rurale. Quindi, è chiaro come possa risultare difficoltoso per le Forze dell’Ordine il pattugliamento metodico ed assiduo di zone agricole attraversate da strade vicinali spesso invase da pozzanghere di acqua, dovute ad abbondanti piogge, o costernate di buche e fossi così profondi che le rendono quasi impraticabili. Quindi, non è forse un caso se proprio nelle campagne di Santo Spirito e Palese si consumano spesso da anni reati come il taglio ormai sistematico di ulivi secolari, per il furto di legna che viene venduta a prezzi sicuramente ghiotti (tra i 10 ed i 15 Euro al quintale) per i ladri danneggiatori. Infatti, con strade vicinali tenute in condizioni disastrose, perché non soltanto non asfaltate, ma neppure sottoposte da anni ad una minimale attività di manutenzione, con chiusura di buche e brecciolinamento, è facile che i ladri di legna di ulivo possano imperversare sempre più indisturbati e certi di poterla fare franca quasi sempre, per assenza e difficoltà da parte delle Forze dell’Ordine a tenere sotto controlli costanti la zona. Difficoltà che sono anche condivise dagli addetti di qualche Consorzio privato di vigilanza campestre operante in zona. Dopo il recente ulteriore episodio criminale avvenuto nelle campagne di Santo Spirito, il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, si è rivolto al Presidente della Regione, Michele Emiliano, per dire che “la situazione risulta essere molto grave e gravi sono stati i segnali, manifestati dagli agricoltori, di scoramento che ha portato molti di loro, sul piano repressivo, a non denunciare più gli episodi delittuosi e, sul piano preventivo, ad organizzarsi in squadre e presidiare durante la notte le loro campagne. Iniziative delle quali è superfluo sottolineare la gravità, anche sotto il profilo dell’immagine. Per questo abbiamo chiesto che, di concerto con la Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura, si proceda a concretizzare iniziative tempestive ed efficaci di presidio delle aree rurali”. Insomma, la denuncia di Coldiretti Puglia è che nelle campagne immediatamente a nord del capoluogo “furti e danneggiamenti sono praticamente quotidiani, tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza. Oltre alla perdita di reddito, a rischio è la stessa incolumità dei nostri agricoltori, non certo un elemento  trascurabile”. E nel fare il punto complessivo della situazione pugliese, nella nota di Coldiretti si rileva:“secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare”. Coldiretti Puglia, in fine, conclude la nota con un ringraziamento alle Forze dell’Ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente e, soprattutto, per chiedere “una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai”. Ma sarà sufficiente questo ulteriore appello della principale Associazione nazionale di produttori agricoli a far evitare che i reati consumati nelle campagne locali, specialmente a Santo Spirito e Palese, si ripetano con la stessa ed ormai inaccettabile frequenza? Ma se così non sarà, a Coldiretti non resterebbe forse che suggerire agli agricoltori danneggiati dal taglio di alberi di denunciare in Catasto i danni subiti, per il declassamento fiscale dei terreni interessati, chiedendo l’esenzione degli stessi da pagamento dell’Irpef  e dell’Imu, lì dove prevista. Diversamente agli sfortunati produttori agricoli al danno si aggiungerebbe anche la “beffa” delle imposte da pagare sulla proprietà di beni resi improduttivi per colpe non certo dei proprietari, ma per le continuate carenze dello stesso beneficiario (lo Stato) delle imposte. E questo, oltre che inaccettabile, sarebbe forse davvero troppo!

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Luglio 2018

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