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Altro che parco o parcheggio, nell’ex Rossani ci vivono rom e senzatetto

Senza volerlo, forse, il Comune di Bari ha preso due piccioni con una fava, continuando a fingere di non sapere che all’interno dell’ex Caserma Rossani, introducendosi da alcuni varchi tra via Privata Borrelli e via Giulio Petroni, c’hanno trovato riparo un numero imprecisato di senza tetto e senza fissa dimora, ma anche intere famiglie di rom. E così l’ente guidato per la seconda volta dal ‘Gladiatore’ Michele Emiliano, avrà trovato un suolo che doveva diventare un bel parco pubblico dove andrà a sistemare i rom o chissà chi altri senza scomodare imprenditori privati o studi di architetti per qualche concorso di idee. La verità nuda e cruda è che l’ex Caserma Rossani, dopo anni e anni di indifferenza e inutili discussioni, forum e convegni, in realtà per ora è sfruttata –specie durante le ore notturne- da bande di clandestini, nuovi poveri e disperati che cercano riparo quando calano le tenebre. Le denunce dei residenti ormai si sprecano nel quadrilatero fra Carrassi e San Pasquale e qualche volta la Polizia Municipale è già intervenuta nell’ex Caserma, operando anche degli sgomberi. Ma il giorno dopo –anzi, la notte dopo…- tutto torna come prima, mentre circolano voci di gente poco raccomandabile che all’interno dell’ex Rossani spaccia droga o commercia fili di rame, così come sembra emergere dalla foto che pubblichiamo a corredo di quest’articolo. Vitantonio Uggenti, Presidente del Movimento Civico ‘Pro Civitate’, ha raccolto le lamentele di numerosi residenti: “”Questa situazione non può oltre essere tollerata, pertanto il nostro auspicio è che in merito alla questione dell’ex Caserma Rossani l’Amministrazione del Comune di Bari assuma iniziative reali e significative. Ma senza rimandare la posa della prima pietra o del primo alberello in tempo utile a fini esclusivamente elettorali propagandistici. Il generoso impegno del Presidente della Sesta Circoscrizione Leonardo Scorza suona come un grido d’allarme in un deserto abitato da amministratori sordi””. E per lui il rudere resta rudere. Una telenovela senza fine, dunque, quella sulla Rossani. Con la città in attesa, perenne, affinché oltre le infinite dichiarazioni di intenti, qualcosa possa muoversi per cancellare l’ennesimo rudere nel bel mezzo della città. Un parco, un grande parco che possa ridare un senso ad una città cresciuta male; e un parcheggio sotterraneo, un piccolo parcheggio sotterraneo, utilizzando l’area dove attualmente si trova il parcheggio dell’Amtab, e che possa essere a servizio di quanti vogliano raggiungere il Murattiano. E’ quanto chiedono in tanti all’amministrazione comunale, magari in tempi “umani”, dal momento che sono passati già cinque anni da quando l’ex struttura militare è entrata nella disponibilità del Comune di Bari. E da allora è continuato l’interminabile fiume di annunci, dibattiti, incontri, tavoli di lavoro, nascita di comitati, promesse, fondi dati e poi ritirati. Mentre il rudere resta un rudere e anzi comincia a perdere pezzi (ultimamente sono crollate parti del muro di recinzione). Adesso il sindaco Michele Emiliano avverte di essere pronto a fare da solo: realizzare un parco, con i soldi disponibili, ritirare la vecchia delibera, niente intesa con i privati, niente riqualificazione coprogettata e cofinanziata con la Regione. “Solo” una riqualificazione autonoma del Comune, da realizzare con i 13 milioni del ministero e rinuncia ai 13 milioni previsti nella bozza di protocollo con la Regione che chiede “in cambio” oltre al parco, un polo per l´arte, con laboratori per gli artisti, Accademia e spazi destinati all´esposizione. Nel frattempo Vitantonio Uggenti, anche lui da anni in prima linea per il riuso dell’enorme patrimonio cittadino in stato di abbandono, è sempre più convinto che la politica della parole debba lasciare il passo alla concretezza, quantomeno ad un minimo di concretezza. Che questa Amministrazione Comunale  non avesse idee precise e condivise tra le varie anime che la sostengono in merito ad alcune tematiche questa era cosa assai nota, ma che fosse addirittura disorientata, correndo il rischio di perdere finanziamenti milionari messi a disposizione dalla Regione Puglia per un capriccio del primo cittadino, sarebbe davvero assurdo. Eggià prima l’Amministrazione Comunale avrebbe reperito 3,7 milioni di Euro per ristrutturare la palazzina centrale da adibire a sede della Sesta Circoscrizione ubicata all’interno dell’ex area militare, mentre la sede Circoscrizionale in realtà è stata spostata in una struttura privata (dell’Impresa Di Bartolomeo) a Mungivacca, in via Tupputi. Eppure negli immobili dismessi nell’ex area militare, dovrebbero essere  ospitate l’Accademia delle Belle Arti, la Stazione dei Carabinieri, uffici pubblici. gallerie  commerciali, uffici privati, sedi di associazioni e forse anche un parcheggio interrato a due piani, riservato alla popolazione residente. E magari anche, come promisero sindaco e giunta, un Hotel low-cost, un Residence con circa 150 mini appartamenti, pub, ristoranti e un parcheggio interrato che nell’arco di un solo giorno, almeno sui giornali di qualche tempo fa, s’è arricchito di un piano. Infatti il parcheggio era di tre piani, rigorosamente riservato ai residenti, il che significa che gli eventuali utenti del parco sarebbero condannati a girovagare alla ricerca di un posto auto. Ma a Gennaio 2011 si parlava di 13 milioni di Euro di provenienza pubblica e di 87 milioni di Euro di provenienza privata per un impegno economico complessivo di 100 milioni di Euro, il 22 marzo si parlava di 83 milioni di Euro complessivi e il giorno successivo si parlava di 80 milioni di Euro complessivi ai quali potrebbero aggiungersi 14 milioni di Euro provenienti dai Fondi FESR destinati per l’interramento di Via Capruzzi. Circoscrizioni e  Caserme che vano e vengono, parcheggi interrati che crescono, fondi che salgono e scendono come negli investimenti a Piazza Affari…intanto la Rossani è terra di nessuno!

 

Francesco De Martino  


Pubblicato il 18 Ottobre 2012

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