Cultura e Spettacoli

Ambasciatore della musica di qualità in Cina

Ambasciatore della musica di qualità in Cina. E’ il curioso destino di un ottimo compositore ed organista di Gravina, docente al Conservatorio di Matera: Vincenzo Cipriani. Stile poliedrico  e solida preparazione alle  spalle, si mette in luce per la corretta e diligente esecuzione del Crossover. Il Crossover è un genere musicale nato più o meno alla fine del  1970 e contempla una mescola di vari stili. Per questo richiede appunto studi e capacità. In più Cipriani è un organista di qualità, quotato a livello nazionale specie per l’ esecuzione di musica sacra. Ma perchè questo rapporto stretto e privilegiato con la Cina? Il Quotidiano lo ha chiesto al compositore che risponde in questa intervista.

Cipriani, all’inizio di agosto sulle piattaforme streaming orientali e cinesi, ed anche quelle occidentali lei ha eseguito Aequinotium, una sua composizione. Il tutto con la collaborazione di Orchestra della Magna Grecia di Taranto, Puglia Sound Producers e Tianjin Flight Center, importante compagnia commerciale della Cina, facente capo ad un magnate cinese. Perchè questo sbocco  in Cina?

“Nel 2014 ho tenuto una tournè nei paesi orientali ed asiatici. Ho suonato a Pechino invitato dall’ Istituto Italiano di Cultuira e ho avuto modo di farmi conoscere. Poi mi sono esibito a Tianjin, città di undici milioni di abitanti ed è nato un sodalizio con un ricco magnate locale. La Cina è un Paese che apprezza musica e cultura”.

Che cosa le propose il magnate?

“Di suonare per la sua compagnia in occasione di due eventi societari. Da allora non ci siamo persi di vista”.

La Cina può essere un ottimo sbocco culturale, ma anche commerciale. Che cosa prova ad essere una specie di ambasciatore della Puglia in quella nazione?

“ Modestamente contribuisco a far penetrare in Cina un tantino di Puglia, niente di più”.

Lei è un riconosciuto organista. Perché, specie nelle nostre chiese, si sente sempre meno suonare questo strumento che Papa Benedetto XVI definiva il re della musica sacra?

“Lo studio dell’organo è il più lungo, difficile e costoso. Oggi ci sono pochi organisti che peraltro non ricevono adeguato compenso, mentre in altre parti esiste persino il sindacato degli organisti. In tante parrocchie per motivi di cassa si preferisce il volontariato rispetto all’organista professionista che giustamente vuole il suo compenso adeguato. In effetti a livello di organo e musica sacra siamo messi male. Mi risulta che in Italia i parroci hanno persino venduto strumenti antichi delle parrocchie per comprarne di moderni ed oggi questi strumenti sono in ville di ricchi americani. Da noi esiste un enorme patrimonio di organi a canne del 1600 o 1700 che non vengono utilizzati e vanno in malora. Effettivamente hanno bisogno di costosa manutenzione”.

Bari, quali sono le chiese con i migliori organi?

“San Nicola, Santa Croce, San Carlo Borromeo e Cattedrale. Però è bene creare la figura professionale dell’ organista”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 4 Settembre 2021

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio