Cronaca

Ambulanti sotto pressione: l’Inps batte cassa e i sindacati rispondono

Le associazioni parlano di una “categoria disagiata” per il tanto lavoro perso a causa del maltempo

Belle parole e buone intenzioni con proclami a volontà sventolati in tv e giornali locali e nazionali, ma poi, alla fine, i contribuenti e commercianti sono sempre più vilipesi e tartassati. Specie chi lavora, produce e paga tasse e contributi a scadenza fissa. Vediamo il settore commercio ambulante: una media di oltre il 25% delle giornate lavorate quindi oltre 25 mercati persi nei primi quattro mesi dell’anno 2023: è questo il dato drammatico che sta facendo piombare la categoria dei venditori ambulanti in una depressione molto preoccupante. Non solo un enorme danno economico con una stagione invernale ed inizio della primavera-estate tutta da dimenticare ma anche un contrappeso psicologico che non va trascurato. Insomma, un po’ in tutta la Puglia il dato rilevato da “CasAmbulanti” è pressoché identico e suscita reazioni da tutto il mondo associazionistico. A parlare è il Presidente dell’Associazione Savino Montaruli: “i cambiamenti cimatici sono una concausa alla base del drastico calo delle vendite nei mercati di Puglia. Siamo in una fase storica delicatissima. Oltre il 30% dei posteggi nei mercati ormai sono stati lasciati quindi liberi ma tali restano. Un regresso anche dal punto di vista sociale con il tradizionale luogo di incontri, rappresentato dai mercati, che fa registrare una progressiva desertificazione. Gli operatori sono sempre meno propensi ad investimenti che poi si rivelano essere delle passività di bilancio quindi merce invenduta che resta in magazzino. Un’emergenza sociale che continua a vedere la politica assolutamente distratta e distante dai problemi delle piccole imprese che soffrono. Nessuna strategia di interventi, neppure occupazionali. Amministrazioni locali tutte concentrate su se stesse, distanti e inette di fronte alla crisi che galoppa. Da parte nostra torniamo a ribadire la necessità che quella degli Ambulanti venga riconosciuta come “categoria disagiata” e di questo ormai nessuno ha più alcun dubbio”. Tornando a tutte le giornate di mercato andate perse, soprattutto a causa delle condizioni meteo avverse, dovrebbero essere rimborsate e trovare ristoro, esattamente come per altre categorie che peraltro sono molto meno disagiate di quella mercatale. Proprio mentre il forte vento e le abbondanti piogge hanno negato l’ennesima giornata di lavoro agli ambulanti, non sono mancate, invece, le chiamate dei consulenti che sollecitano il pagamento della rata dei contributi Inps in scadenza il 16 maggio, unitamente ad altre scadenze fiscali e contributive. La rata Inps che ha fatto registrare per il 2023 l’ennesimo, immotivato e vessatorio aumento. Per concludere: un salasso continuo che sta portando la categoria all’esasperazione con conseguenze per nulla scontate e imprevedibili, che presto potrebbero nuovamente sfociare in sit-in e manifestazioni di piazza…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 18 Maggio 2023

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