Cultura e Spettacoli

“Amo i paesaggi pugliesi, il mare e l’architettura”

Non è lambrusco e tortellini. Sarebbe offendere il buon senso e il rispetto che si deve ad una grande professionista della canzone italiana: Orietta Berti (al secolo Orietta Galimberti). Serena, gioviale e cortese  persino in un momento delicato per sè e per suo marito Osvaldo. Parteciperà al prossimo festival della Canzone Italiana di Sanremo. L’abbiamo intervistata e scoperto che ama la Puglia.

Berti, conosce la Puglia?

“Sì e l’apprezzo. In 55 anni di carriera sono venuta tante volte nella vostra regione per tenere serate e concerti. Il lockdown ha chiuso tutto ed è un disastro per tutti, il settore spettacolo in crisi ”.

Che cosa apprezza della Puglia?

“ Intanto il calore della gente. Poi il buon mangiare e se lo dico io da emiliana bisogna crederci. Amo i paesaggi pugliesi, il mare e l’architettura. Una terra alla quale non manca nulla”.

Il suo rapporto con l’arte…

“Senza di essa non è pensabile vivere. Apprezzo l’antiquariato e quando posso o quando era possibile giravo per mercatini e fiere. Una passione nata da piccola, quando mi feci comperare un piccolo candelabro. Apprezzo la pittura, specie del 700 ed 800 e i visi. Non bado alle firme prestigiose. Penso che col passar del tempo e il sentimento, tutto diventa prezioso”.

Musica…

“Inevitabile che la ami, la mia passione. Ma in casa litigo con mio figlio grande che spara rock a tutto volume. Adoro la muisca spagnola e latino americana. Quella classica è una passione, ma non la faccio suonare in auto. Ho paura che l’autista si rilassi ascoltandola e si addormenti”.

Uno dei suoi cavalli di battaglia è “Sin che la barca va”. Che cosa rappresenta questa barca e dove va?

“E’ una canzone ironica, una specie di psicologia degli italiani. Un invito alla saggezza e fare il passo a misura di gamba, senza cercare cose impossibili. A mio avviso seguire il cuore è bello, ed anche giusto specie per gli artisti. Ma occorre prima di tutto usare la testa nella vita, avere prudenza. Purtroppo la modernità esasperata crea illusioni e ansia, contraccolpi. Lo vediamo in tanti fatti di cronaca”.

Rosella Cea


Pubblicato il 25 Febbraio 2021

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