Cronaca

Amoruso ha lasciato Fi perché in dissenso con il partito. Anzi no, per Vitali

Il senatore pugliese di Forza Italia, Francesco Amoruso, passato di recente al neo gruppo di Palazzo Madama che fa capo a Dennis Verdini, ai microfoni di Radionorba cambia nuovamente versione nel motivare il suo passaggio da Fi al gruppo Ala (Alleanza liberalpopolare autonomista). Infatti, in meno di settimana da quando, lunedì scorso, Amoruso aveva reso note le ragioni della sua uscita da Fi, motivandole essenzialmente con la non più condivisione della linea politica del partito e, in particolare, per il mancato sostegno di Fi alla riforma costituzionale del Senato proposta dal governo Renzi, ed ora il senatore ex forzista di Bisceglie, nel corso di un’intervista radiofonica trasmessa dalla nota emittente di Conversano, ha cambiato – come suol dirsi – le carte in tavola, addebitando invece al presidente Berlusconi la principale responsabilità della sua diserzione da Fi, per non essere stato adeguatamente difeso dagli attacchi nei suoi confronti del segretario pugliese di Fi, Luigi Vitali, apparsi in un’intervista della scorsa settimana sul principale quotidiano regionale. “Dopo quell’intervista –  ha affermato Amoruso a Radionorba – se il presidente Berlusconi fosse intervenuto in maniera chiara stabilendo un po’ l’ordine delle cose, é chiaro che avrei avuto motivi per poter credere che il partito era attento a quel che avveniva. Invece, l’impressione è quella di un partito in disfacimento”. Infatti, in precedenza, il senatore pugliese appena reclutato da Verdini aveva dichiarato all’intervistatore: “E’ stato l’attacco del coordinatore pugliese di Forza Italia, Luigi Vitali, in una intervista alla Gazzetta, a cui non è seguita alcuna difesa nei miei confronti da parte di Forza Italia a convincermi a lasciare il partito”. Amoruso nel corso della stessa intervista ha raccontato pure dell’incontro con Berlusconi promosso dal suo ex capo corrente, il senatore Maurizio Gasparri, qualche giorno prima dell’abbandono di Fi. “A Berlusconi – ha spiegato il senatore pugliese neo-verdiniano – dissi che ormai nel partito non c’erano più stimoli, che non volevo morire per consunzione, che non capivo in Puglia quale fosse la politica di Forza Italia. Il giorno dopo ricevetti l’attacco del coordinatore pugliese Vitali seguito dal silenzio del partito. A quel punto, oltre alle motivazioni politiche che si basano sulla convinzione che le riforme vanno sostenute, si è aggiunto il forte disagio di continuare a stare in Forza Italia”. Con riferimento invece al recente  attacco che il ministro alle Telecomunicazioni dell’ex governo Berlusconi gli ha rivolto dopo il passaggio con Verdini, Amoruso ha detto: “Quelle di Gasparri sono accuse che devono far vergognare chi le ha fatte, tant’é che in Senato ho chiesto una commissione d’inchiesta che accerti la veridicità delle accuse fatte da Gasparri e ho chiesto al presidente che il testo dell’intervento sia trasferito alla Procura della Repubblica perché possa serenamente aprire una inchiesta e verificare i fatti”, precisando: “La mia è stata una scelta politica”. Fin qui la nuova ed ulteriore versione del senatore Amoruso (Ala) sulla vicenda politica e personale che lo riguarda. Infatti, fermo restando quanto da lui sostenuto, resta tuttavia da capire come mai il senatore biscegliese ex forzista nel suo primo comunicato di abbandono del gruppo non abbia fatto alcun cenno alla sua delusione per la mancata difesa di Berlusconi dall’attacco di Vitale? Infatti, secondo qualche addetto ai lavori della politica pugliese, Amoruso ha tirato fuori tale motivazione soltanto adesso, perché c’è chi ora lo accusa di essersi presentato a parlare con Berlusconi quando aveva già comunque preso accordi con Verdini, oltre che di essere andato a palazzo Grazioli con Gasparri sperando, forse, di poter aprire una vera e propria trattativa con il leader di Fi  ed ottenere (ndr – politicamente) di più di quanto gli era stato garantito dal fondatore del neo  gruppo Ala a Palazzo Madama. Ma c’è di più. Infatti, secondo lo stesso addetto di politica, Amoruso non è stato leale neppure con chi lo ha intervistato subito dopo l’incontro con Berlusconi, in quanto aveva dichiarato di stare ancora in Fi, mentre appena due giorni dopo né comunicava invece l’uscita. Un convincimento di certo non maturato e non maturabile in appena due giorni. E che Amoruso avesse già da tempo maturato l’idea di abbandonare Fi – sostiene sempre lo stesso addetto di politica – lo dimostrerebbe anche il fatto che, quando si è presentato a parlare con Berlusconi, il senatore pugliese aveva già da qualche settimana dato comunicazione alla Tesoreria del Senato di non accreditare al gruppo di Fi la quota mensile di sua spettanza (ndr – erogata, come è noto, per le spese generali del gruppo in base al numero dei componenti dello stesso), riservandosi successivamente di rendere noto il nuovo gruppo senatoriale a cui corrispondere detta quota. A fare da controcanto alla nuova versione di Amoruso è giunta una nota del responsabile pugliese di Fi, Vitali per l’appunto, che ha dichiarato: “Sono molto dispiaciuto dalle parole del senatore Amoruso soprattutto perché sabato (ndr – scorso), durante un colloquio tra noi due (ndr- verosimilmente a Noci, dove erano entrambi presenti alla Messa in suffragio dello scomparso senatore Donato Bruno), mi riferì di aver chiarito anche al presidente Berlusconi che il suo malessere fosse dovuto alla linea del partito nazionale e non ascrivibile al rapporto che, nonostante alcune normali e superate frizioni, intercorreva con me. Se oggi Amoruso ha cambiato idea e ritiene di essere uscito da Forza Italia per il sottoscritto, non posso che prenderne atto”. E, proseguendo, Vitali conclude la nota affermando: “La mia missione é quella di realizzare un’operazione di inclusione di chiunque voglia dare il suo contributo per il rilancio del primo partito di centrodestra. Ed in quest’ottica continueremo a lavorare con serenità e passione assieme ai tanti amici che, con spirito di servizio esclusivamente per la comunità, vorranno impegnarsi insieme a noi”. Ed il senatore Amoruso sicuramente non è più tra questi. Circostanza, quest’ultima, che prescinde di certo dalle diverse e contraddittorie ragioni fornite finora dal senatore ex forzista pugliese passato con Verdini. 

Giuseppe Pallela


Pubblicato il 26 Settembre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio