Cronaca

Ampliamento Interporto, arrivano finalmente i bandi di gara per le rotaie

L’infrastruttura entrata in funzione da tempo allo scalo ‘Ferruccio’ del quartiere San Paolo, a Bari, è solamente una piccola porzione dell’opera che, invece, quando sarà terminata doterà il capoluogo d’un vero ‘hub internazionale in grado di gareggiare con i più grandi scali europei. Un’opera in eterno ritardo che doveva essere completata ed entrare a pieno regime già da parecchi anni, ma che adesso pare tirare un sospiro di sollievo con la pubblicazione di un bando di gara per quattro appalti per la  fornitura  di  materiale  necessario all’armamento ferroviario e cioè di seicento rotaie, ma anche di quasi diecimila traverse, oltre a traversoni e  traverse  speciali, deviatoi e perfino di pietrisco di prima categoria per una grande massicciata ferroviaria.  Gli appalti, pur essendo stati banditi da una società ormai totalmente privata che però beneficia di cospicui finanziamenti, rientrano nel campo di applicazione sugli appalti pubblici ed ammontano a 1.229.700 Euro la prima gara, 1.648.802 Euro la seconda, 1.311.944 Euro la terza, 2.244.773 la quarta, per un ammontare complessivo di circa 6 milioni e mezzo di Euro. Insomma, per ora l’Interporto regionale della Puglia, società per azioni presieduta da Lello Degennaro, politico e imprenditore capo dell’omonimo gruppo edile, riprende a macinare chilometri di strada ferrata per completare il grande progetto di mettere Bari, come detto, al centro dei collegamenti su rotaia e gomma. Degennaro sta portando avanti il suo progetto per una struttura che si estenderà su una superficie di 500mila metri quadri (di cui 90mila coperti) all’interno della quale ci sarà uno scalo ferroviario intermodale di circa 6 chilometri con un investimento da ben 120 milioni di euro. Un investimento sostenuto da capitali privati e pubblici, con in prima fila la Regione Puglia di Nichi Vendola e Guglielmo Minervini, l’assessore tornato da poco ai Trasporti. Infatti “Interporto Regione Puglia Spa”, società privata controllata interamente da una finanziaria della stessa famiglia Degennaro, in questi anni ha beneficiato di oltre 60 milioni di euro di finanziamenti ministeriali, regionali ed europei e realizzato una scia di capannoni ad uso logistico, serviti da trasporto su gomma. E ora, una volta affidati i lavori per i collegamenti su rotaia, la società  spera di completare il suo progetto e ampliare finalmente il suo raggio d’azione, dopo anni di perdite e bilanci in passivo, ma utili per far squillare le trombe attorno alla decantata interportualità. Un progetto ambizioso, dunque, con una lunga serie di magazzini per stipare le merci trasportate, come detto, gomma e ferro, con tanto di centro direzionale, attrezzature per le merci, officine, celle frigorifero, impianto per il lavaggio e, se tutto andrà bene, albergo e mensa. Tanti i servizi che offrirà l’Interporto dei Degennaro, quando sarà completato e a regime: bar e ristoranti, ma anche sportelli bancari e postale per un’unica area intermodale che sarà in grado di raddoppiare l’attuale, un primo stralcio costituito da 22mila metri quadri coperti e 130mila metri di piazzale. E il resto? Quando entrerà in funzione quel collegamento col porto di Bari che, tra l’altro, l’assessore Minervini ha assicurato più volte essere uno dei suoi obiettivi prioritari, nodo centrale dell’imprenditoria barese e pugliese? I tempi ora per fortuna sembra accorciarsi, dopo la pubblicazione dei bandi di gara per la fornitura dei materiali necessari ai collegamenti su rotaia, ma i ritardi sono sempre a forbice larga, come ammettono gli stessi amministratori degli uffici regionali. Dove l’ex capo dell’Avvocatura Nicola Colaianni un paio d’anni fa ha ricevuto incarico dall’assessorato ai Trasporti di procedere all’accertamento di alcuni passaggi amministrativi e burocratici sull’Interporto, piuttosto dubbi.

 

Francesco De Martino   


Pubblicato il 6 Giugno 2013

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