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Ampliamento Interporto di Bari, ancora tutto fermo

 
Interporto di Bari, l’eterna incompiuta. L’infrastruttura entrata in funzione da tempo allo scalo ‘Ferruccio’ del quartiere San Paolo alla periferia nord del capoluogo, è solamente una piccola porzione dell’opera che, invece, quando sarà terminata doterà il capoluogo d’un vero ‘hub internazionale in grado di gareggiare con i più grandi scali europei. Un’opera in eterno ritardo nonostante impegni e promesse di amministratori comunali e regionali che dovrebbe essere completata ed entrare a pieno regime entro i prossimi due anni. Insomma, per ora l’Interporto regionale della Puglia, società per azioni presieduta da Lello Degennaro, politico e imprenditore capo dell’omonimo gruppo edile, assomiglia a quel tacchino che non riesce ancora spiccare il volo dell’aquila, completando il grande progetto di mettere Bari, come detto, al centro dei collegamenti su rotaia e gomma. Degennaro sta portando avanti il suo progetto per una struttura che si estenderà su una superficie di 500mila metri quadri (di cui 90mila coperti) all’interno della quale ci sarà uno scalo ferroviario intermodale di circa 6 chilometri con un investimento da ben 120 milioni di euro. Un investimento sostenuto da capitali privati e pubblici, con in prima fila la Regione Puglia di Nichi Vendola e Guglielmo Minervini, l’assessore passato ai Trasporti nella seconda legislatura. Un progetto ambizioso, dunque, con una lunga serie di magazzini per stipare le merci trasportate, come detto, gomma e ferro, con tanto di centro direzionale, attrezzature per le merci, officine, celle frigorifero, impianto per il lavaggio e, se tutto andrà bene, albergo e mensa. Tanti i servizi che offrirà l’Interporto dei Degennaro, quando sarà completato e a regime: bar e ristoranti, ma anche sportelli bancari e postale per un’unica area intermodale che sarà in grado di raddoppiare l’attuale, un primo stralcio costituito da 22mila metri quadri coperti e 130mila metri di piazzale. E il resto? Quando partono i lavori e i bandi di gara che ormai sono in lista d’attesa da almeno cinque anni? Quando entrerà in funzione quel collegamento col porto di Bari che, tra l’altro, l’assessore Minervini ha assicurato essere uno dei suoi obiettivi prioritari, nodo centrale dell’imprenditoria barese e pugliese? I tempi ora sembrano allungarsi, specie dopo l’ultima decisione del Tar di Bari che ha dato ragione a Degennaro, ma poi è subito finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura per quello che potrebbe rappresentare il più grande ‘business’ attualmente in ballo in Puglia. Dagli uffici regionali il capo dell’Avvocatura Nicola Colaianni non più d’un paio di mesi fa, ha confermato al nostro giornale d’aver ricevuto incarico dall’assessorato ai Trasporti di procedere all’accertamento di alcuni passaggi amministrativi e burocratici sull’Interporto, ma che non aveva ancora ricevuto l’intero incartamento, mentre funzionari e dirigenti dell’Ufficio Tecnico aspettano ancora il ‘disco verde’ per riavviare le procedure necessarie a pubblicare i primi bandi di gara per il completamento della struttura.
 
Francesco De Martino   


Pubblicato il 12 Dicembre 2011

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