Amtab decapitata e senza bilanci: fallimento annunciato
Il CdA da un mese senza presidente, il direttore è praticamente a mezzo servizio e mancano i bilanci
Da un mese il Consiglio di amministrazione dell’Azienda municipalizzata ai trasporti cittadini (Amtab) è senza presidente, dopo le dimissioni di Sabino Persichella, mentre il direttore generale della società Domenico Mariani, pure lui avvocato, si conferma “a mezzo servizio”, ricoprendo per metà giornata anche il ruolo di direttore generale presso il Consorzio dell’Area di Sviluppo Industriale di Bari (Asi). Per il Direttivo di Forza Italia di Bari il conto di questo ‘disastro’ lo pagano naturalmente i cittadini baresi. Come sempre. Sia quelli che devono salire sugli autobus, spesso senza aria condizionata o in panne per avarie, sia quelli che non li prendono abitualmente ma devono comunque sopportare rumori e inquinamento di questi mezzi pubblici vecchi e alimentati con combustibili fossili, e sostenerne i costi come contribuenti. Ma per Fi ne paga le conseguenze anche un’azienda rimasta senza testa che non ha ancora approvato il bilancio d’esercizio 2022 e relazione semestrale 2023, in grave violazione di varie norme di legge, regolamentari e contabili. <<L’Amtab è in panne. Un servizio di trasporto pubblico urbano effettuato con centotrenta autobus a gasolio e centoventuno a metano, alimentati quindi con combustibili fossili inquinanti. Scarsissima puntualità negli orari di arrivo e partenza dei mezzi, che comporta l’impossibilità di muoversi in città affidabilmente», si legge infine nell’ultima nota del direttivo di via Argiro. Che poche settimane fa aveva già attaccato duramente la gestione Amtab/Bari, senza risparmiare colpi inferti all’amministrazione comunale: «Pulizia e sicurezza dei bus insufficiente, che allontana l’utenza cittadina dall’uso dei mezzi pubblici. Ricavi aziendali per 48 milioni di euro, dei quali (solo) 3 milioni dalla vendita di titoli di viaggio e 45 milioni da contributi regionali/comunali/europei. Bilanci aziendali in deficit e -come detto – non approvati nei termini di legge (30 aprile o 30 giugno), senza contare i rendiconti semestrali (2023) assenti. Quelli, cioè, che impediscono di verificare lo stato economico societario, evitando ancora la gestione dei servizi pubblici locali con gare europee. Insomma, davanti a questo fallimento, gli azzurri baresi ribadiscono la loro richiesta di <<cambio di rotta radicale>>, per una gestione più moderna e coraggiosa, basata soprattutto su modelli organizzativi che consentano alla Città una mobilità urbana efficiente. E mettendo la parola <<fine>> a decenni di ingerenza diretta del Comune di Bari e affidando, come prevede la normativa europea, la gestione del trasporto pubblico urbano con una gara europea, per selezionare la miglior offerta e gestione, così da assicurare servizi a costi prefissati. Esattamente ciò che non accade oggi con l’Amtab…
Antonio De Luigi
Pubblicato il 2 Agosto 2023