Cronaca

Amtab e Comune litigano e i filobus non arrivano più

Un vero e proprio miraggio, il ripristino delle filovie che più di trent’anni fa solcavano le vie di Bari. Tanto che ora, dopo l’ennesima denuncia sui ritardi degli amministratori municipali, azienda municipale Amtab ed ente socio unico/Comune di Bari, dopo una missiva a firma congiunta di presidente e del direttore, sembrano concordare che tocca al Comune, appunto, riannodare le fila penzolanti dei nostri tram. Infatti c’è tanto di nota  del  7 novembre 2016 ( prot.  n.20914) dell’Azienda Mobilità e Trasporti Bari SpA che metteva a nudo i ritardi e le decisioni rimandate da tempo a Palazzo di Città in ordine alla sottoscrizione dell’atto aggiuntivo di  servizio (riferito al Trasporto Pubblico urbano)  che legittimi l’Azienda ai trasporti urbani  a intervenire. Infatti solo e soltanto il Comune di  Bari “…è proprietario sia dell’infrastruttura che dei veicoli  (otto  filovie)  costate   al  bilancio  civico  ben  quattro   milioni   di  Euro,  oltre naturalmente al notevole costo della revisione della linea elettrica aerea ed alla revisione delle tre sottostazioni” Inoltre, Calabrese richiede ancora una volta al primo cittadino (strenuo fautore del progetto in questione, almeno quand’occupava la poltrona di assessore alla Mobilità nella prima giunta Emiliano) di  far conoscere lo stato delle procedure relative ai finanziamenti regionali previsti dal riparto alle Regioni dei fondi statali. Ma anche lo  stato  della  convenzione   che  il  Comune  dovrà   sottoscrivere  con l’Azienda dei Trasporti  al fine di poter utilizzare i fondi ‘POM Metro’ spettanti al Comune per  il rinnovo  del  parco  autoveicoli  in dotazione, posto  che i vecchi risultano piuttosto malridotti e pericolosi a causa dei molti chilometri percorsi. A Giuseppe Calabrese, vecchia conoscenza al Comune di Bari in qualità di assessore, appare certo che per ripristinare il regolare funzionamento di quella linea – lunga circa 15 chilometri – servirebbe un buon numero di utenti, come previsto dall’intesa per l’attuazione del “Programma triennale 1989 – 1991 per la tutela ambientale”. Un contratto stipulato il 29 ottobre 1991 tra il Ministero dell’Ambiente  e la Regione Puglia con D.M. del 5 dicembre 1991 con cui furono  approvati gli importi di finanziamenti relativi agli interventi inseriti nel P.T.T.A. 1989/1991 in favore del Comune di Bari per un importo complessivo pari a 5.164.568,99 euro. Tutto rimasto sulla carta, affogato in un fiume di promesse, articoli di stampa e servizi sulle tv locali, la tratta filoviaria tra la Stazione e Carbonara. Eppure l’Ufficio ministeriale, grazie all’interessamento dell’allora sottosegretario repubblicano dell’Ambiente, Francesco Nucara e su sollecitazione dell’allora assessore alla Mobilità e attuale Sindaco Decaro, comunicò al Comune (con nota prot. n. DSA/2005/17915 del 15.7.2005) che risultavano ancora iscritte in bilancio in favore dello stesso Ente, risorse pari a 1.031.261,14 Euro per il completamento degli interventi su quella linea filoviaria e che tali risorse, se non utilizzate nei termini prestabiliti, andavano in perenzione. Calabrese non si fa pregare e riannoda le fila della memoria, allungando altre ombre su questo ‘flop’ storico che finora non ha visto pagare alcun amministratore: <>, ripete l’ex assessore repubblicano. Che a questo punto richiede di conoscere le date di fruizione di linee che, come noto, sono meno inquinanti dei sistemi di trasporto pubblico, fonte di sperpero e finanziamenti a vuoto.

 

Antonio De Luigi   

                                                    

 


Pubblicato il 9 Giugno 2017

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