Nonostante si allarghi il fronte degli utenti della strada, a pagare per i propri errori restano i conducenti dei mezzi provvisti di targa. Salvo casi rarissimi, i ciclisti che ignorano precedenze, che viaggiano contromano e che col buio pedalano a fari spenti (e sono una buona percentuale) la fanno franca. Altrettanto dicasi per tavole, pattini e altri acceleratori di andatura utilizzate sulla carreggiata (l’impiego di questi mezzi è consentito solo sui marciapiede e a condizione di non “creare situazioni di pericolo per gli altri utenti”). Stesso discorso per le carrozzine elettrificate per disabili. Si è mai visto un agente di Polizia Urbana intimare l’alt a uno di questi mezzi e contestare questa e quell’infrazione? Forse non lo vedremo mai. Nella categoria degli impuniti includiamo i pedoni. In un articolo di qualche settimana si sottolineavano le difficoltà che chi va a piedi a Bari incontra a causa di marciapiedi stretti, sconnessi, spezzettati, invasi da fioriere e bancarelle abusive. Per una questione di par condicio vediamo ora adesso le ragioni per tirare l’orecchio a questi altri utenti della pubblica via. I pedoni (e mica solo a Bari) non sono campioni di disciplina : Ignorano i cestini, non asportano le deiezioni dei loro cani, ignorano il rosso, non attraversano sulle strisce (sfidando gli automobilisti). Sovente queste infrazioni, da noi punite una volta su diecimila, sono imputabili a mera distrazione. L’uomo della strada si è fatto pensieroso, si è incupito, borbotta da solo. Alle comuni preoccupazioni si è aggiunto l’uso compulsivo del telefono. Con lo smart all’orecchio o per mezzo delle cuffie, il passante cammina e discute, anche animatamente. Oppure ha lo sguardo fisso al display, sta leggendo un messaggio, ne sta componendo uno (a tale proposito è stato coniato un neologismo : ‘smart-zombie’). A queste condizioni è facile che la percezione del pericolo si faccia tenue, che passaggi zebrati e semafori sfuggano all’attenzione : Ieri mattina, intorno alle 11, in via Andrea da Bari, all’altezza di Corso Vittorio Emanuele, poco è mancato che una signora venisse investita mentre attraversava, tutta intenta com’era a digitare qualcosa. Pur in torto, non ha chiesto scusa. Raggiunto l’altro marciapiede ha continuato a tempestare la tastiera… Oltre che per ‘mancato utilizzo del passaggio pedonale’, avrebbe potuto essere multata per non aver adottato “l’attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri” (art. 190, comma 2). Pensato prima dell’invasione degli utilizzatori seriali del telefonino, il Nuovo Codice della Strada non poteva contemplare un divieto ad hoc. Tuttavia l’ampia formula adottata dal Legislatore nel comma in questione consente di punire gli smart-zombie. Una cosa che all’estero non meraviglia nessuno e che in alcune parti d’Italia sta timidamente prendendo piede. Assisteremo anche a Bari a questo salto di qualità?
Italo Interesse
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