Anche dal sottogoverno Emiliano esclude chi non sta con lui
Va avanti come un treno il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, anche per la designazione in tutti i posti di sottogoverno dell’Ente di persone appartenenti unicamente al suo “cerchio magico” e non anche alle altre anime interne al suo partito, il Pd, o alla coalizione politica che lo sostiene nell’Aula di via Capruzzi. Infatti, è accaduto di recente per il rimpasto di giunta, dalla quale sono stati tenuti fuori gli esponenti “renziani” che, pur contando ben 5 consiglieri regionali su gli 11 del gruppo consiliare, non hanno ottenuto alcun posto nell’esecutivo di governo della Puglia ed è accaduto da ultimo anche con la designazione dei nomi in alcuni organi amministrativi di società partecipate regionali, quali Innovapuglia, Aqp e Terme di Santa Cesarea, e per la scelta dell’amministratore unico di Arca Sud Salento, ossia l’ex Istituto autonomo delle case popolari della provincia di Lecce. Per la presidenza di “Innovapuglia spa” Emiliano ha scelto il barese Fabrizio D’Addario, già suo fedelissimo al Comune di Bari ai tempi del suo secondo mandato da sindaco, quando lo indicò come direttore generale di Amgas srl, incarico a cui – come è noto -D’Addario non è stato ultimamente rinnovato dal sindaco Antonio Decaro. Anche per gli altri due posti del cda di Innovapuglia il governatore ha scelto due suoi fedelissimi: il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, ed Alessandra Lopez. Per la società “Terme di Santa Cesarea” la scelta di Emiliano è ricaduta su Francesco Bleve alla presidenza e come consiglieri Luca Marasco e Antonia Ferraro. Per la guida di Arca Sud Salento la scelta di Emiliano è caduta su Alberto Chiriacò, mentre per il terzo nome a completamento del cda di Aqp spa, ossia la società di gestione dell’Acquedotto pugliese che in termini di importanza è uno dei più grandi d’Europa, il governatore Emiliano ha indicato l’imprenditore barese ed ex consigliere regionale Nicola Canonico, anch’egli suo fedelissimo dati tempi della sua prima elezione a sindaco di Bari. Nomina, quest’ultima, fatta propria da Emiliano, ma nel comunicato regionale di annuncio spacciata come richiesta suggeritagli da Confindustria Puglia. Ed a fronte di tanta egemonia da parte di Emiliano nella maggioranza di centrosinistra vige un silenzio assordante con la sola eccezione del presidente della Commissione “Affari generali e personale”, Cosimo Borraccino di Sinistra italiana, che con una nota alquanto dura, oltre che ironica, ha criticato questo modo di far politica del Presidente della Regione, invitandolo ad un repentino cambio di rotta ed, in caso contrario, paventando un possibile disimpegno del gruppo di Si dalla maggioranza di governo. Infatti, ha dichiarato ironicamente Borraccino nella nota: “Dinnanzi alle indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi che ipotizzavano la nomina di Nicola Canonico nel Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese, pensavamo si trattasse di un abbaglio di qualche giornalista. E invece il governatore Michele Emiliano dimostra ancora una volta che la realtà può superare ogni immaginazione”, dichiarandosi poi preoccupato per la nomina di Canonico nel Cda di Aqp, perché questa scelta potrebbe essere il preludio ad “una probabile privatizzazione del più grande acquedotto d’Europa”. Borraccino ha pure rilevato: “Michele Emiliano invece che operare scelte di altissimo livello, selezionando le eccellenze manageriali nel campo della gestione di acquedotti pubblici, si affida ad un imprenditore privato nel campo dell’edilizia, prestando il fianco anche alle critiche su possibili conflitti di interesse”. E Borraccino, inoltre, con la stessa vena ironica con cui ha iniziato la sua nota ha commentato ulteriormente la scelta di Canonico per il cda di Aqp: “E davvero appare inusuale l’esplicito riferimento (nel comunicato stampa che ha ufficializzato questa inopportuna nomina) alla indicazione fornita da Confindustria, quasi che ora le nomine in organismi pubblici siano diventati prerogativa della principale organizzazione datoriale che, come noto, rappresenta un centro di potere e di interessi molto forte”. Ed affermando: “ la nomina di Nicola Canonico, già componente della segreteria regionale del Pd quando a guidare il partito era Michele Emiliano, al pari della informata di nomine compiute oggi, lascia l’amaro in bocca dal momento che per l’ennesima volta (dopo Borzillo, Abbaticchio, Sannicandro, Tammacco e altri) il Presidente della Regione ha pescato nel suo ristretto ‘club di amici, sostenitori e collaboratori’. Quindi, ha concluso Borraccino: “Non si possono affidare incarichi, che meriterebbero ben altre professionalità, solo sulla base della fedeltà e vicinanza alle sue posizioni, dando chiaramente l’impressione di voler, attraverso queste nomine, fornire ambìti riconoscimenti solo a chi lo sostiene nella sua scalata ad una leadership nazionale del Pd”, perché a suo dire “si tratta, onestamente, di uno scenario desolante”. Non meno duro il commento alle ultime nomine del governatore pugliese dei consiglieri regionali di opposizione Nino Marmo e Domenico Damascelli, entrambi di Forza Italia, che in una nota hanno affermato: “Benvenuti nella ‘pappatoia’ di Emiliano, ricca di politicanti e arrivisti in cerca di poltrone e strapuntini di potere, pronti ad abbandonare anche le proprie radici per questo, ringraziando un presidente di Regione che fa nomine utili solo al suo consenso senza pensare per un attimo a selezionare il meglio delle intelligenze per rilanciare una Regione che, come conferma oggi lo Svimez, continua a decrescere”. E, continuando, Damascelli ha esclamato: “Siamo senza parole, perché c’è un limite a tutto”. Limite che evidentemente – per Damascelli – “è sconosciuto a chi sta calpestando il bene della Puglia per accrescere il suo bagaglio elettorale”. Infatti, ha commentato ancora l’esponente forzista, “Emiliano avrebbe dovuto individuare profili di altissimo spessore nei rispettivi settori e con competenze precise per poter risollevare enti e agenzie strategiche. Invece le sta smantellando selezionando, peraltro, diversi personaggi che fanno valzer continui: da sinistra a destra e da destra a sinistra”. Per poi concludere: “Una cozzaglia degna dell’armata Brancaleone”. Però al governatore pugliese, che su questo modo di fare finora si è mostrato insensibile finanche alle critiche di alcuni esponenti della sua stessa maggioranza, tali rilievi verosimilmente non interessano affatto e continuerà a tira dritto per la sua strada. Almeno fino a quando nella sua coalizione glielo consentiranno sia gli esponenti pugliesi “renziani” del suo partito che quelli della neo formazione di “Articolo 1 – Mdp” e di “Sinistra italiana”, come Borraccino, che spesso critica, ma di fatto continua a dare il proprio appoggio politico in Aula ad Emiliano.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 29 Luglio 2017