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Anche i russi sanno chi “conta” realmente nella Città di San Nicola

I “russi” forse non sanno che il Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro (in questi ultimi giorni ospite a Mosca insieme agli altri componenti della delegazione pugliese che ha accompagnato la teca contenente una reliquia di San Nicola, ovvero un frammento di costola sinistra), non è molto afferrato in “questioni teologiche” al punto da ignorare probabilmente che Cattolici ed Ortodossi hanno la stessa “Fede”, ossia quella Cristiana, come si evincerebbe da alcune dichiarazioni in sostanza errate, rilasciate dallo stesso Decaro la sera del 9 Maggio scorso ad una nota emittente televisiva barese, a margine della solenne Messa vespertina in Basilica, celebrata in chiusura della tradizionale Festa barese in onore del Santo Patrono. Però, gli slavi dell’ex Unione Sovietica sanno evidentemente molto bene chi ancora comanda effettivamente a Bari. Infatti, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, dovendo assegnare un’onorificenza a margine della divina liturgia celebrata nella Cattedrale del Cristo Salvatore nell’ambito delle celebrazioni per il trasferimento temporaneo in Russia del frammento osseo di San Nicola, ha conferito al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’alta Onorificenza di San Serafino di Sarov, la terza in ordine di importanza del Patriarcato di Mosca, mentre al Sindaco di Bari, ossia della Città che da 930 anni detiene materialmente le ossa del Santo tanto caro anche agli Ortodossi, si è limitato a fargli dono soltanto di un quadro, tra l’altro, non personale, ma per l’Istituzione rappresentata. Certo la motivazione ufficiale dell’onorificenza ad Emiliano è quella che Sua Santità il Patriarca riconosce in quest’ultimo colui che nel 2009, da sindaco di Bari, ha materialmente restituito al Patriarcato di Mosca la proprietà ed il possesso della Chiesa Russa di corso Alcide De Gasperi a Bari. Un “bene”, questo, che – come si ricorderà – fu sottratto alla Chiesa cristiana d’Oriente e messo a disposizione del Comune di Bari al tempo della rivoluzione bolscevica e poi riconsegnato dallo Stato italiano settant’anni dopo, proprio quando a ricoprire la carica di Primo cittadino barese era l’attuale governatore di Puglia. Ma la ragione sostanziale di tanta considerazione riservata ad Emiliano, pur non essendo più il rappresentante formale della Città di San Nicola, ed invece molto meno al rappresentante effettivo, Decaro per l’appunto, verosimilmente sta nel fatto che anche i “russi” sanno chi conta effettivamente non solo in Puglia, ma anche a Bari, pur non essendone più da un pezzo Primo cittadino. Però, se tale ipotesi fosse fondata, allora vorrebbe dire che le informazioni giungono più rapidamente sotto le cupole moscoviti di San Basilio piuttosto che negli uffici di largo del Nazzareno della nostrana Città Eterna. Infatti, se così fosse, vuol dire che risulta più bene informato il Patriarca Cirillo (con notizie verosimilmente dategli dal suo fedele collaboratore Ilarione, giunto a Bari per l’evento della consegna della sacra reliquia) che non il neo riconfermato segretario nazionale del Partito democratico, Matteo Renzi, che evidentemente, non avendo autorevoli informatori di altrettanto notevole spessore, continua forse a credere che l’ingegnere barese del suo partito, che attualmente siede allo scranno più alto di Palazzo di Città, possa essere realmente il contraltare di Emiliano interno al Pd pugliese e, in particolare, barese. Quindi Renzi, dopo i lusinghieri risultati ottenuti a Bari ed in Puglia dalla sua corrente alle recenti primarie del Pd, potrebbe essere indotto a ritenere che il maggior esponente barese della sua corrente, ossia il sindaco Decaro, da lui – come è noto – voluto fortemente lo scorso Ottobre alla guida dell’Anci, possa essere effettivamente la figura politica pugliese da contrapporre nel partito al governatore Emiliano in una eventuale contesa della leadership politica del Pd pugliese. Infatti, tra le voci fatte circolare nel Pd locale c’è chi ipotizza anche la possibilità prossimamente di un eventuale ingresso nella compagine romana della segreteria del Pd di Decaro, per volere dello stesso Renzi, al fine di rafforzarne l’immagine nel partito pugliese e, successivamente, di tenerlo pronto ad un ingresso in uno dei futuri governi del Paese. Ipotesi, quest’ultima, che non sarebbe affatto peregrina se non fosse per il fatto che detiene effettivamente le redini amministrative e politiche in Puglia, ma anche a Bari, come avrebbe forse anche inteso il Patriarca di Mosca, è sostanzialmente Emiliano che, non a caso, è stato insignito di un’alta Onorificenza patriarcale russa, non parimenti assegnata all’attuale Primo cittadino barese che nulla ha ottenuto a livello personale, ma semplicemente a livello istituzionale da rappresentante pro tempore della Città di San Nicola, da tempo sotto gli sguardi fin troppo attenti del Sinodo moscovita. Comunque il segretario nazionale del Pd, Renzi, può almeno sperare che il suo pupillo barese Decaro, qualora dovesse essere effettivamente il maggior rappresentante della sua corrente in Puglia da contrapporre ad Emiliano, di ritorno dalle guglie del Cremlino, avendo osservato con quale onore i russi hanno accolto la reliquia di San Nicola, abbia d’ora in poi almeno chiaro chi siano i “Cristiani di confessione ortodossa”, che non sono di differente religione rispetto ai “Cattolici”. E, quindi, sicuramente non “Maomettani”.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Maggio 2017

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