Cronaca

Anche i sindacati dei medici di base prendono posizione contro Emiliano

 

Dopo l’affermazione che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha rilasciato la scorsa settimana a Taranto, nel corso di una sua visita all’Utin (Unità di terapia intensiva neonatale) dell’Ospedale “Santissima Annunziata”, dove ha dichiarato che “i medici sono pochi, quelli bravi ancora meno”, a prendere posizionecontro dette parole non è soltanto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici nonché presidente dell’Ordine di Bari, Filippo Anelli, ma a questo si sono uniti anche i presidenti di altri due Ordini provinciali della Puglia, ossia di Taranto e Brindisi, ed ultimamente finanche i rappresentanti di tre organizzazioni sindacali dei medici di medicina generali della provincia di Bari. Vale a dire Donato Monopoli della Fimmg, Francesco Pazienza dello Smi e Giovanni Battista Sportelli dello Snami. Infatti, quest’ultimi in una lettera aperta inviata al governatore pugliese, Emiliano, hanno espresso tutto il loro rammarico per quelle parole che lo stesso ha pronunciato qualche giorno fa a Taranto in occasione della visita all’Ospedale “Santissima Annunziata”.Rammarico accompagnato dal rilievo che “in questi mesi la Medicina Generale, in un momento di grande emergenza per la tenuta del Sistema Sanitario Regionale, si è fatta carico responsabilmente di grandi sacrifici, per vaccinare la popolazione estremamente vulnerabile e portare al tempo stesso avanti l’attività ordinaria e la vigilanza attiva sui propri pazienti”.Infatti, hanno evidenziato i rappresentati baresi delle innanzi richiamate sigle sindacali, “da tempo chiediamo il potenziamento strutturale e organizzativo dell’intera Medicina Generale, proprio per fare in modo che quei ‘pochi medici’ “, cui ha fatto riferimento il Presidente della Regione, “siano più numerosi e meno soli”. Invece per quanto concerne la “qualità del lavoro che i medici svolgono”, gli stessi si affidano all’opinione che hanno i pazienti del proprio medico di base, ricordando che “secondo una recente ricerca di Euromedia Research, oltre il 77% dei cittadini ha fiducia nel proprio medico di famiglia”. Per cui, scrivono Monopoli, Pazienza e Sportelli nella lettera al governatore: “Non chiediamo quindi attestazioni di stima dalle Istituzioni. Chiediamo piuttosto che garantiscano gli strumenti strutturali ed organizzativi per essere messi nelle condizioni di continuare ad assistere i nostri pazienti”. Però, data la gravità delle affermazioni di Emiliano a Taranto e da essi ritenute lesive “anche la dignità dei Medici di Medicina Generale” di cui gli stessi sono rappresenti, poiché “sviliscono il loro operato e minano la fiducia nel servizio sanitario pubblico”, con tale missiva hanno fatto sapere al governatore pugliese di condividere le note di protesta già inviatele dai Presidenti degli Ordini dei medici di Bari, Brindisi e Taranto e di unirsi alla loro richiesta di chiarimenti. Per la cronaca ricordiamo che nella lettera inviata dal presidente della Federazione degli Ordini dei medici in risposta alle dichiarazioni del governatore pugliese, Anelli aveva sottolineato ad Emiliano che “non è dato comprendere quale messaggio si voleva inviare all’ascoltatore con una mortificazione gratuita di professionisti, che sino a prova contraria, hanno retto il sistema e garantito le prestazioni, specie durante questa pandemia” di Coronavirus. E, nella lettera di “richiesta chiarimenti”, il presidente Anelli aveva incalzato dicendo: “Questo (è stato possibile) nonostante si siano ritrovati in ‘pochi’ a causa di scelte politiche disastrose e di programmazioni inadeguate al punto che se oggi i ‘pochi’ non rimanessero in servizio oltre il numero di ore consentite dalla legge, regalando il loro tempo e il loro lavoro ai cittadini pugliesi, diverse strutture (ndr – sanitarie) sarebbero chiuse” in Puglia. Nella lettera, il presidente Anelli aveva osservato anche che “i medici non si aspettano la gratitudine o il riconoscimento per lo sforzo che giornalmente fanno, ma si aspettano invece che la politica faccia la sua parte e li metta in condizioni di non essere più ‘pochi’ e quindi di lavorare con mezzi e in strutture adeguate, presidiate e sicure per garantire ai cittadini il miglior servizio”. E ancora: “Sul fatto che i medici siano o non siano ‘bravi’ “, Anelli ha ricordato al governatore Emiliano che “ogni medico acquisisce le sue competenze grazie ad un percorso di studi duro e selettivo, che dura almeno 9 anni, senza eguali tra le professioni”. Ed a riprova di ciò, per il presidente della Federazione degli Ordini di categoria e di quello barese, “vi è il fatto che i medici formati nelle nostre Università sono apprezzati e valorizzati in ogni parte del mondo, costretti talvolta ad emigrare a causa delle miopi scelte e degli errori di programmazione”. Perciò la lettera di Anelli si chiudeva con l’esortazione ad Emiliano “a chiarire il senso delle sue osservazioni”. Chiarimento che il presidente Emiliano ha fatto da subito con il presidente dell’Ordine dei medici di Taranto, al quale ha fatto presente che le sue parole sono da contestualizzare nell’ambito del riavvio delle attività della Terapia intensiva neonatale del “Santissima Annunziata”, dove il pensionamento del primario aveva comportato una sospensione del servizio per mancanza di medici che potessero gestire un reparto così delicato. Infatti, aveva precisato il governatore, la riattivazione della Tin del SS. Annunziata era avvenuta solo grazie alla sinergia creata con il Policlinico di Bari e il prof. Nicola Laforgia, che ha inviato le professionalità indispensabili per la ripresa dell’attività.

“Di conseguenza – aveva precisato ancora Emiliano – quella frase esprime la necessità di insistere, come stiamo facendo da anni come Regione, nella formazione e specializzazione dei medici, perché nel caso della Terapia intensiva neonatale di Taranto abbiamo riscontrato difficoltà a trovare medici in grado di gestirlo”. Insomma, un “fallo” di parole, quello del governatore pugliese, che secondo i rappresentati sindacali dei medici di medicina generale meriterebbe ulteriori chiarimenti, ma che invece il presidente Emiliano, con il suo chiarimento, ha già declassato ad un semplice “svista” tra le parti in campo.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Ottobre 2021

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