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Anche l’Anci invoca misure d’intervento urgenti per l’olivicoltura pugliese

La grave crisi di produzione che ha interessato il comparto olivicolo pugliese nell’annata agraria appena conclusa ha indotto anche il direttivo dell’Anci-Puglia, ossia l’Associazione dei comuni italiani, a prendere posizione a favore di olivicoltori, trasformatori e lavoratori agricoli per interventi economici concreti di sostegno del settore, che nella nostra regione da solo rappresenta quasi la metà del valore produttivo agricolo. Infatti, nella seduta del Direttivo regionale dell’Anci del 18 dicembre scorso, su proposta dell’ex sindaco di Corato Massimo Mazzilli, sostenuto dal Primo cittadino di Noci e delegato all’Agricoltura dell’Anci Puglia Domenico Nisi, è stato approvato all’unanimità un Odg (Ordine del giorno) con cui si chiede alle Istituzioni competenti un sostegno colturale e reddituale alle imprese pugliesi del settore. Nel documento  approvato dal Direttivo pugliese dell’Anci sulla crisi di produzione olivicola si legge: “L’avanzamento inesorabile e colpevolmente incontrastato del batterio della Xylella fastidiosa, che dal Salento si sta propagando velocemente verso il nord della Puglia e le gelate dello scorso febbraio hanno, in questa annata agraria, quasi azzerato la produzione delle olive: nel nord Barese, nella Bat e nel sud Foggiano si registra perdita di prodotto anche del 90% rispetto alle annate precedenti, mentre nei territori colpiti dalla Xylella la produzione è oramai inesistente sia per il presente, che per il futuro”. Proseguendo è stato evidenziato che nella campagna olivicola di quest’anno “alcune aziende non hanno neppure iniziato a lavorare per la carenza del prodotto, poiché proprio nel nord della Puglia, che a regime produce ben oltre il 35% dell’extravergine italiano, il danno è stato accertato su 90.000 ettari di superficie olivetata, con danni al comparto stimati per oltre 600 mln di Euro e con perdita di oltre un mln di giornate lavorative”, con pesanti conseguenze, quindi, non sono solo per gli olivicoltori, ma anche per frantoi e oleifici cooperativi, nonché per la manodopera a tempo determinato usualmente impegnata per lo svolgimento di tutte le attività annesse e commesse al settore, oltre che per i dipendenti, ma anche i fornitori di beni e servizi per la lavorazione delle olive, trasportatori, officine di riparazione mezzi agricoli. Nell’Odg approvato è stato anche ricordato che “nella scorsa estate i Sindaci di Andria e Corato parteciparono ad un incontro, presso il Senato a Roma, con parlamentari del territorio e con il Ministro dell’Agricoltura, il sen. Centinaio, teso a ottenere da parte del Governo interventi a sostegno del comparto olivicolo pugliese, già fortemente compromesso dalla Xylella, per i danni straordinari e la vera e propria calamità naturale subita a seguito della gelata di Febbraio 2018. Si spiegò che per la particolarità della fase vegetativa degli ulivi all’epoca della gelata, le aziende erano impossibilitate a stipulare polizze perché la campagna assicurativa giustamente non era ancora aperta, quindi, non potevano essere coperte per quel tipo di danni”. Pertanto l’Anci Puglia con l’Odg in questione chiede “risorse e misure straordinarie per gli olivicoltori, per i frantoiani privati e in forma cooperativa”, oltre alla previsione di ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore, al fine di arginare la crisi occupazionale dilagante, con un milione di giornate lavorative perse. Anche per l’intero indotto che gravita attorno alla produzione e lavorazione delle olive pugliesi di straordinaria qualità, il cui olio extravergine è noto in tutto il Mondo, tanto da essere stato promosso ultimamente dalla Fda statunitense, da alimento a medicinale, per l’Anci-Puglia necessita di soluzioni straordinarie compensative. Per l’Associazione dei Comuni pugliesi dovrebbe essere concesso anche uno “stop immediato” alle scadenze di mutui, prestiti, finanziamenti e cambiali agrarie per le imprese agricole ed un impegno preciso del comparto commerciale che deve da parte sua sostenere “solidalmente” il comparto, sia nel presente che nel futuro, con particolare riferimento alla Gdo (Grande distribuzione organizzata), che, volendo, potrebbe prevedere una apertura privilegiata all’extravergine prodotto in Puglia dalle realtà locali (filiera corta), preferendo l’olio di produzione locale a quello “comunitario”, che è invece quello maggiormente lavorato da grandi confezionatori nazionali. In definitiva, quindi, per l’Anci-Puglia anche la nostra regione, al pari delle altre regioni italiane che hanno subito calamità atmosferiche che hanno distrutto produzioni agricole e boschive, “deve ottenere dal Ministero delle Politiche Agricole la dichiarazione dello stato di calamità naturale”. E per raggiungere quanto prima gli accennati obiettivi “è necessario – per l’Anci pugliese – che questo Ordine del giorno sia condiviso da tutti i Comuni “ della nostra regione, ma anche “dalle altre istituzioni politiche regionali e locali, dai parlamentari pugliesi e sostenuta dalle Organizzazioni agricole, dalle associazioni dei settori della trasformazione, della cooperazione, del comparto commerciale e turistico, ma più in generale da tutti i pugliesi che vedono in questa straordinaria pianta il simbolo della propria terra”. L’Odg approvato si conclude inoltre con l’invito a tutti gli attori istituzionali a dare il loro sostegno in questa “battaglia” a favore del comparto olivicolo pugliese in grave crisi a causa delle innanzi dette calamità naturali (Xylella e gelata di febbraio 2018) ed a pretendere l’attenzione del Governo, delle Camere e della Regione Puglia, affinché vengano messe in campo tutte le azioni e le iniziative legislative per ottenere sia la declaratoria dello stato di calamità che il reperimento di risorse finanziarie e altre misure straordinarie per un comparto, quello olivicolo per l’appunto, che nella nostra regione deve tornare quanto prima alla normalità ed alla sua massima capacità produttiva. Fin qui le enunciazioni ed i buoni propositi. Però, per i “fatti” occorrerà attendere. E, almeno questa volta, speriamo non molto, visto che ad invocare misure urgenti di sostegno al comparto sono tutti i soggetti, sia istituzionali che rappresentativi del mondo agricolo. E sono pure d’accordo sull’importanza di tali iniziative per un territorio, quello pugliese, che ha un primato mondiale per quantità e qualità dell’olio extravergine prodotto.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Dicembre 2018

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