Cultura e Spettacoli

Anche San Pietro era sposato…

Sono quasi centomila nel mondo e da tempo in vario modo premono per una totale riammissione nella vita della Chiesa. Non parliamo degli scomunicati ma dei cosiddetti ‘spretati’, ovvero dei sacerdoti cattolici allontanati dall’esercizio del loro ministero per violazione dell’obbligo al celibato. Questi reietti – loro si sentono tali – non si dichiarano contro il celibato, ma per la libertà di scelta. A sostegno del diritto che invocano costoro fanno presente che, per esempio, nel rito cattolico orientale i preti sposati sono ammessi. C’è poi il fatto che di recente papa Francesco ha detto di voler studiare la possibilità di affidare a uomini sposati, purché di provata fede, alcune funzioni sacerdotali… Tale posizione, che in passato sarebbe stata giudicata molto più negativamente e che comunque tuttora indigna l’ala tradizionalista della Chiesa, è più antica di quanto si creda. Voci autorevoli si sono levate in favore dell’abolizione di questo divieto addirittura nel Settecento. Una di queste voci veniva dalla nostra terra. Nato a il 25 settembre 1744 (oggi ricorre il 255esimo anniversario della sua nascita), Giuseppe Capecelatro fu arcivescovo di Taranto dal 1778 al 1816 ; si sarebbe spento a Napoli nel 1836. Di origine nobiliare, fu illuminista e letterato (era in corrispondenza con i maggiori intellettuali europei, fra cui Herder, M.me de Staël, Lamartine, Alexander von Humboldt e Walter Scott). Questa apertura di pensiero gli procurò non pochi disagi. Il 14 marzo 1800, fu condannato a dieci anni di reclusione per aver aderito alla Repubblica Partenopea durante i moti del 1799. A preparare il terreno al crudele provvedimento (che però fu sollecitamente neutralizzato da un indulto sovrano relativo ai delitti politici, provvedimento che consentì a Capecelatro il ritorno ad una brillante vita politica e pastorale) erano state talune sue posizioni polemiche contro la Chiesa espresse in scritti giudicati dal Vaticano scabrosi. “L’obbligo del celibato è in stridente contrasto con i diritti della natura e con l’etica evangelica, che la castità consigliava ma non imponeva”, aveva scritto nel 1788 richiamandosi al fatto che «Il primo Papa, san Pietro, era ammogliato”… Che il primo apostolo fosse coniugato non è esplicitamente affermato nei Vangeli. Nel vangelo di Lucca, tuttavia, si legge quanto segue : “Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide che la suocera di lui era a letto con la febbre; ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò. Ella si alzò e si mise a servirlo” (Matteo 8, 14-15). A Taranto sono intitolate a Giuseppe Capecelatro una via ed una biblioteca (quella arcivescovile).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 25 Settembre 2019

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