Cronaca

Ancora bufera all’Oncologico, ma il direttore non si tocca

Tanto rumore per niente o quasi, all’Istituto Oncologico dove, nonostante da mesi si rincorrano denunce, interrogazioni ed esposti di politici, parlamentari e sindacati sulla sua gestione, non sussistono “condizioni gestionali o provvedimentali che giustifichino la revoca del Direttore Generale”. Almeno così la pensa la maggior parte dei consiglieri regionali componenti della III commissione e dal vice presidente Paolo Pellegrino, in merito alla questione dell’IRCCS Oncologico di Bari. Una posizione pienamente condivisa dai commissari dei gruppi di maggioranza  e opposizione, ad esclusione del Movimento 5 stelle che ha espresso voto contrario. Gli stessi consiglieri pentastellati (Mario Conca e Marco Galante), hanno depositato agli atti un documento con il quale ribadiscono la richiesta di dimissioni del direttore generale e dei componenti del Comitato di Valutazione dell’Istituto di Ricerca e Cura dell’ex Ospedale “Cotugno”.Nella parte conclusiva della relazione, che rende conto del lavoro svolto dalla Commissione – così come prescritto dalla mozione approvata in Aula dal Consiglio regionale lo scorso primo ottobre – avendo rilevato “una frattura dell’equilibrio tra organi dell’istituto e altre componenti”, si auspica che “nell’ambito dei propri poteri la Giunta regionale scandagli l’attuale situazione organizzativa e funzionale dell’Ircss affrontandone le criticità e le prospettive all’interno della programmazione sanitaria, confermando la vocazione di Istituto di ricerca e la sua autonomia rispetto ad altre realtà regionali. Realizzando concretamente l’obiettivo – che è alla base della genesi dell’istituto – di creare una rete oncologica regionale che veda l’Irccs quale ineliminabile punto di riferimento organizzativo e scientifico”.

Nel corso della seduta di ieri, è bene ribadirlo, sono stati recepiti anche i suggerimenti di alcuni dei commissari intervenuti alla discussione generale, tra cui Nino Marmo e Ignazio Zullo.Il presidente della Commissione Pino Romano ha ribadito che il lavoro della Commissione “va letto alla luce della funzione ad essa attribuita dal regolamento e che non contempla l’attività ispettiva, ma che è servita a raccogliere elementi utili per supportare la Giunta nel caso di dimissioni del Dg e dei componenti del Comitato di Ispezione e Verifica”. Circostanza che non si è verificata, eccezione fatta per il presidente del CIV e di uno dei componenti (che però non implica la decadenza del Comitato). “Le informazioni raccolte – ha concluso Romano – pongono piuttosto la necessità di sviluppare una riflessione più complessiva sulla situazione dell’Oncologico, su criticità e prospettive, soprattutto nell’ottica di un rilancio della struttura come riferimento per la costituzione di una rete oncologica regionale”. Eppure proprio i consiglieri che in Commissione hanno votato contro il documento a favore dell’operato svolto dal direttore Quaranta, nei giorni scorsi erano andati giù pesante. Mario Conca e Marco Galante, insomma, hanno messo in evidenza il timore reverenziale che la classe politica sembra provare nei confronti del prof. Antonio Quaranta. “Un Consiglio che dovrebbe rimanere imparziale – hanno detto i due pentastellati – non può accettare supinamente decisioni arbitrarie come una riduzione di stipendio per un gran numero di operatori sanitari tra cui, il padre della consigliera Antonella Laricchia”. Ma che cosa sta succedendo all’Istituto Oncologico di Bari? Negli ultimi tre anni, le scelte della direzione hanno praticamente sfigurato l’organizzazione dell’IRCCS ‘Giovanni Paolo II’ andando a ledere i suoi connotati scientifici che rappresentano un’eccellenza. Spicca tra le altre cose,  il tentativo di acquistare un robot chirurgico con quei fondi, senza prima aver provveduto a fornire, come invece si dovrebbe fare, un progetto di ricerca.

La penalizzazione del settore scientifico è proseguita con la decisione di cambiare ben 5 direttori scientifici in soli tre anni. Al quinto Direttore Scientifico addirittura è toccato, poco prima del suo insediamento vedersi disporre, come denunciato da una nota sindacale, una precipitosa rimodulazione strutturale degli uffici amministrativi (sono tuttora visibili nel giardino dell’Istituto ammassi di calcinacci e detriti di risulta da demolizione muraria giacenti da giorni) affinchè tutti gli ambienti storicamente dedicati alla direzione scientifica fossero trasferiti in altra sede, senza delibera o gara o autorizzazioni Asl.

Il tutto nel silenzio quasi unanime del Comitato di Ispezione e Verifica che deve effettuare attività di controllo sul Direttore Generale.

“Per questo” concludono i 5 Stelle “abbiamo depositato interrogazione al Presidente Emiliano che ha mantenuto,  la delega alla Sanità,  per chiedere quali iniziative intende adottare proprio nei confronti del CIV,  che non ha svolto il suo dovere, salvo per qualche voce fuori dal coro. Gli abbiamo chiesto anche di mettere in campo iniziative per tutelare questa eccellenza non solo pugliese ma europea che abbiamo a Bari e di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi”. Ma all’interrogazione non ha ancora risposto nessuno…

 

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 21 Novembre 2015

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