Cronaca

Ancora niente infermeria nel palagiustizia di Via Nazariant

del rione Libertà, almeno, esiste una postazione di emergenza medica “118”, nulla di tutto ciò nell’altro tribunale, a poche centinaia di metri, dove c’è la Procura e si svolge l’attività penale, in Via Nazariant. Il problema potrebbe tornare presto d’attualità, dopo la lunga pausa delle feste natalizie, quando tornera’ in primo piano il problema ancora irrisolto del funzionamento di un presidio infermieristico presso i palazzi di Giustizia nel capoluogo, quelli almeno più frequentati da giudici, avvocati, impiegati e semplici fruitori. Eppure il Sindacato degli avvocati baresi s’era a suo tempo fatto promotore di una serie di iniziative a livello politico ed amministrativo, tanto che alla fine il traguardo dell’inaugurazione fu raggiunto. Ma solo, come detto, a Piazza De Nicola. Sindacato ed avvocati baresi, come si ricordera’, non hanno mai lesinato e passione per la concreta realizzazione del progetto di riapertura dei presidi medici, partiti quasi da zero, promuovendo recentemente perfino una campagna di raccolta fondi per l’acquisto delle attrezzature mediche e di primo intervento mancanti nel presidio. E gli altri organi istituzionali e professionali non sono stati a guardare. A lavorare più di tutti, però, fu un bel po’ di anni fa, la Corte di Appello di Bari, quando a capo del Sindacato c’era il Segretario forense, l’avvocato Dario Ambrosio, per cui terminarono i lavori strutturali tesi alla sicurezza del Palazzo di Giustizia per accogliere 24 ore su 24 ore, al suo interno, il servizio di emergenza “118”. Un impegno assunto all’epoca dall’ex assessore regionale alla Sanita’ e dal Direttore dell’Azienda Sanitaria Bari/4 e così fin dal 2004 aprirono i battenti dell’infermeria nel vecchio Palazzo di Giustizia del capoluogo che pero’, come sanno tutti, e’ ancora tristemente chiusa in Via Nazariant. Eppure tutti gli addetti ai lavori, avvocati, giudici, impiegati hanno cercato di avviare campagne di sensibilizzazione sul tema, rivolte a risvegliare un problema da anni avvolto in una rigida coltre di nebbia, che forse s’e’ anche resa complice del decesso di un paio di persone nell’esercizio del loro dovere all’interno delle aule del Tribunale barese. Certo non e’ mancato chi ha cercato di fare di tutto per smuovere le acque, coinvolgendo politici, amministratori sanitari e colleghi consiglieri regionali, come l’avvocato e dopo consigliere regionale altamurano Michele Ventricelli (Ds) che non ha fatto mai mancare il suo appoggio. Ma anche il Consiglio dell’Ordine Forense con una delibera ‘ad hoc’, decise di affiancare il Sindacato Avvocati per perorare un’iniziativa che potrebbe servire ad evitare inutili e rischiose corse all’ospedale in caso di malore. Perfino la Commissione di Manutenzione della Corte di Appello, come detto, s’e’ mossa, visto che una decina di anni or sono, presieduta allora dal presidente Giacinto de Marco, dinanzi alle continue pressioni degli avvocati, assicurava la propria collaborazione operativa. Poi i complimenti e la solidarieta’ per rendere operativa l’iniziativa sono arrivati anche dagli amministratori regionali, che non faticarono a riconoscere che l’apertura del presidio a Piazza De Nicola non era una “…concessione, ma un atto dovuto rispetto ad una reale esigenza meritoriamente sollevata”. Belle parole, d’accordo, non ancora tradotte in pratica nell’altro frequentatissimo palazzo di Giustizia poco distante dove si svolge l’attività penale anche per colpa, a quanto pare, di intoppi vari, alcune autorizzazioni sanitarie arenate nei soliti uffici della Regione Puglia. Fino a quando?

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 9 Gennaio 2014

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