Cronaca

Ancora niente mensa né buoni pasto, dopo le firme il sit-in

A seguito del secco “no” di risposta del Direttore Generale del Policlinico di Bari che rifiuta di erogare correttamente il servizio mensa ai lavoratori, il sindacato UGL ha mantenuto la parola: comincia domani la manifestazione di protesta davanti all’ingresso monumentale del Policlinico, per il puntuale riconoscimento del diritto sostitutivo del “buono pasto”.

Michele Meltonese, Segretario Aziendale dell’UGL Sanità Puglia racconta che: “ a novembre UGL ha provveduto a raccogliere circa 1100 firme di dipendenti (più di un terzo dell’attuale organico), i quali richiedono da tempo l’erogazione del buono pasto in sostituzione della mancanza di un punto di ristoro all’interno delle strutture lavorative”.
Il servizio di ristorazione, o l’alternativa erogazione di buoni pasto, dovrebbe avvenire non solo in favore dei dipendenti del Policlinico, bensì anche rispetto ai lavoratori impegati presso l’Ospedale Giovanni XXIII. 
“Purtroppo – commenta Meltonese – il risultato della raccolta firme non ha smosso la posizione dell’Amministrazione, che, secondo quanto riferito dal Dott. Vitangelo Dattoli, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari, è granitica e inviolabile”.

Per Dattoli, infatti, sarebbe più conveniente mandare fuori dalla struttura di lavoro i propri dipendenti per la mensa privilegiando le convenzioni esterne, senza alcun chiarimento economico sull’effettivo risparmio raggiunto; anche considerando che sono tutt’ora in corso transazioni sulla vicenda delle mancate erogazioni di buoni pasto nel periodo dal 1996 al 2001, seguite da legali le cui parcelle sono già state deliberate ed erogate.

UGL ha deciso di porre fine a tutto questo: “la normativa contrattuale del 14 settembre 2000 – spiega Michele meltonese – prevede il diritto assoluto dei lavoratori ad usufruire del servizio in questione o dei buoni pasto ove non sia presente una sala di ristorazione”.

In effetti, l’intento di UGL è quello di evitare il nascere di ulteriori ricorsi che negli anni a venire potrebbero sfociare, in contenziosi, transazioni e giudizi, obbligando l’Azienda Ospedaliera ad esborsi considerevoli di fondi pubblici, con relativo aggravio di costi aziendali e danni erariali.

“Infatti – dice Meltonese – l’attuale mensa universitaria, attiva per gli studenti della facoltà di medicina e chirurgia, è organizzata per ospitare solo 160 persone, a fronte dei 3 mila dipendenti che operano nelle strutture sanitarie, senza considerare le distanze e le difficoltà logistiche per il suo raggiungimento”.

Alla manifestazione parteciperanno i dirigenti sindacali UGL, i rappresentanti di altre organizzazioni sindacali sensibili alla problematiche, ed anche i dipendenti di SanitaService, sempre nell’ottica della sicurezza dei manifestanti, delle garanzie di ordine pubblico e tutela di tutti i soggetti coinvolti.

In attesa della prossima “mossa” da parte dell’Amministrazione si attendono risposte sull’esito degli accordi sottoscritti nel 2001, sanciti dalla normativa contrattuale, e stabiliti dal CCNL del 2000, ad oggi del tutto disattesi.

 

Anna Deninno


Pubblicato il 16 Dicembre 2014

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