Cronaca

Ancora pronta a esplodere la rabbia degli ultimi poliomelitici

Circa un anno fa erano una decina le persone in carrozzina (tra i quali c’era anche Giuseppe De Leo) affette da invalidità riconosciuta al cento per cento dalle autorità competenti pronte a far sentire tutta la propria rabbia. Tutte quante s’erano rivolte direttamente alla Direzione dell´Azienda Sanitaria Locale di Bari nei locali dell´ex Centro Traumatologico del lungomare Starita per chiedere, come avviene da oltre vent´anni, un ciclo di cure riabilitative a regime di ricovero.  Un ciclo di cure riconosciuto così come prevede la Legge 833/78 art. 26 per curare e rinforzare la massa muscolare residua. “Ci hanno chiesto di prenotare il colloquio con la persona cui avrebbe ostacolato l´accoglimento della pratica, a quel punto è intervenuta una dottoressa che con professionalità si è resa disponibile a dare spiegazioni e ad elencare i documenti ancora necessari per il completamento di questo nostro diritto”, raccontava un po’ di tempo fa Giuseppe De Leo, poliomielitico che non vuole proprio vedere calpestati i propri diritti ed è pronto anche a compiere gesti eclatanti. “Siamo tornati a Giugno dell’anno sorso per ritirare le autorizzazione, ma il dottore in questione ha dichiarato che non avrebbe mai rilasciato le autorizzazioni, alle nostre richieste di chiarimento e rimostranze, ha addirittura  chiesto l´intervento della Polizia per sedare gli animi di una decina di pazienti che si sono visti prendere in giro e privare anche delle terapie riabilitative necessarie al mantenimento della massa muscolare già ampliamente compromessa dalla patologia, probabilmente il dottore  non ha mai visto dieci carrozzelle tutte insieme e si è preoccupato”. Il fatto purtroppo è che attualmente all’Asl di Bari negano il ricovero già programmato contravvenendo alla Legge 833/78 l´articolo 26 nel Centro di riabilitazione altamente specializzato per la patologia della Poliomielite con un piano terapeutico non reperibile nella Regione Puglia. “Chiediamo a chi di competenza di pensare al benessere dei pazienti prima ancora del prestigio nella carica cui occupano”, sibila De Leo che non se la sente certo di subire in silenzio, come detto. Ma per adesso, nonostante il tanto tempo trascorso da proteste e manifestazioni, di tutelare il diritto di sopravvivenza alla malattia pare proprio non interessarsi nessuno, negli uffici e sevizi dell’Azienda Sanitaria Locale di Bari.

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 8 Giugno 2013

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