Cronaca

Ancora rabbia e danni quando piove: danni maggiori nel quadrilatero al Libertà

La neve di San Silvestro, in Città, è durata giusto l’aco di una giornata, poi niente più disagi, ma quando piove a catinelle per quasi tutta la giornata, a Bari, è tutta un’altra storia. Lo spettacolo di strade e locali allagati, dappertutto in Città, diventa un triste ‘refrain’, con le squadre dei Vigili del Fuoco che si fanno il segno della croce a vanno a sirene spiegate da Poggiofranco e Carrassi, fino al San Paolo e Bari Vecchia. I danni più gravi? Difficile dirlo, perché ogni volta dipende dalle nuvole sparse dove si decidono a mandarla, l’acqua, ma normalmente è il ione Libertà a pagare il prezzo più pesante. L’autunno scorso i danni più pesanti,a ppunto, li hanno segnalati stavolta i residenti di via Pietro Ravanas e dintorni, al Quartiere Libertà, tanto da costringere a tornare a scendere in campo Gino Cipriani, già Consigliere Comunale. E’ stato lui, dopo l’ennesima segnalazione pervenutagli a furor di popolo, ad attivarsi e a spedire una ‘petizione’ sottoscritta da una ventina  di nuclei familiari, compresi alcuni operatori commerciali dei luoghi maggiormente danneggiati dalla pioggia, ad assessore municipale ai Lavori Pubblici e tecnici al ramo competenti. La denuncia del consigliere barese riguardava, come detto, i gravi disagi a cui sono sottoposti ogni volta che piove più forte del normale i residenti e commercianti di Via Ravanas, via Bovio, via Prinicipe Amedeo e via Crisanzio,  nel  quartiere Libertà. I quali, a causa della mancata manutenzione dei tombini e relative caditoie della fogna bianca (ostruite da anni ed anni da rifiuti di ogni genere, mai smossi) che impediscono il regolare deflusso delle acque con l’inevitabile straripamento delle caditoie stesse con intasamento strade. Il problema nei mesi scorsi, ma anche ogni giornata che Giove Pluvio va giù pesante, costringendo residenti e commercianti a sudare le proverbiali sette camicie per evitare guai e danni maggiori, tanto da trovarsi sommersi lo stesso dalle acque piovane. Al punto, si legge nella missiva spedita dal consigliere Cipriani all’assessore ai Lavori Pubblici di turno, da aver obbligato i proprietari dei locali praticamente inondati dalla pioggia, alla creazione di barriere dinnanzi alle proprie abitazioni (a conferma, le foto a corredo dell’articolo). “Evidenziare i danni, che questa situazione intollerabile sta creando da anni a operatori commerciali e residenti, mi sembra oltremodo superfluo, ragion per cui – ripete Cipriani- è giunto il momento per amministratori e tecnici comunali ed enti collegati di volersi attivare senza altri indugi, ognuno per la propria competenza, al fine di eliminare tutti gli inconvenienti denunciati”. Ma la situazione s’è fatta insostenibile anche per i pedoni costretti ad armarsi di stivaloni da pescatore o pompiere, per non inzupparsi fino ai polpacci, quando piove a catinelle in città, come forse non sa chi, come sindaco e assessori, sfruttano le loro belle auto blù per spostarsi in città evitando pozzanghere che assomigliano a torrenti in piena. Secondo Cipriani, allo scopo di assicurare per il futuro un buon funzionamento delle caditoie per lo smaltimento delle acque piovane. Ed evitare, inutile dirlo, eventuali denunce con richiesta dei danni più o meno ingenti con relative richieste di risarcimento, predisporre un calendario di interventi di manutenzione e il monitoraggio con apparecchiature idonee, sia degli “sbocchi” in questione, che della stessa rete fognaria.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Gennaio 2015

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