Ancora un nulla di fatto per i disagi Uma agli operatori pugliesi
Ancora un nulla di fatto per molte migliaia di agricoltori pugliesi, che da settimane si lamentano per i ritardi verificatisi anche quest’anno nell’assegnazione dei carburanti con “accise” agevolate al comparto, e che dalla Regione attendono invano un’accelerata nelle procedure di attribuzione dei quantitativi aziendali per l’anno in corso. E, quindi, nello sblocco delle pratiche che sono tutt’ora ferme presso gli sportelli dei diversi Comuni pugliesi a cui, dal 2011, la Regione stessa ha demandato le istruttorie ed il rilascio dei libretti per accedere all’acquisto agevolato di benzina e gasolio per uso agricolo. Infatti, nonostante le lamentele di numerosi operatori del settore e l’eccezionale calamità atmosferica che recentemente ha colpito la Puglia, per cui sarebbe necessario provvedere quanto prima ad assegnare alle aziende agricole aventi diritto i quantitativi di combustibile per uso agricolo, la situazione inspiegabilmente si trascina ancora in usuali intralci burocratici e disagi agli operatori, oltre che in disfunzioni, con gravi ripercussioni sugli utenti finali del servizio. Vale a dire gli agricoltori che, in alcuni casi per ovvie ragioni di indifferibilità, sono costretti ad approvvigionarsi a prezzo pieno dei combustibili necessari a movimentare attrezzature e mezzi agricoli, o a riscaldare le serre in attività produttiva di cui sono titolari. Lunedì scorso – secondo quanto riferisce un esponente di categoria di Cerignola (Foggia) – “c’è stato un ennesimo incontro a Bari, presso i competenti Uffici regionali, per stabilire cosa si deve fare, a distanza di quindici giorni dagli eccezionali eventi climatici che conosciamo, ma non si riesce ancora a capire cosa devono fare i Comuni per sbloccare la situazione di paralisi in cui tutt’ora versano gli addetti all’espletamento di tali pratiche. E ciò a causa delle sistematiche novità introdotte annualmente dalla Regione, attraverso la procedura informatizzata elaborata dalla sua partecipata Innova Puglia”. “Si parla – riferisce inoltre la stessa fonte informativa – di concedere ‘in cartaceo’ un acconto sui quantitativi di combustibile spettanti a ciascuna azienda agricola”. “Però – aggiunge lo stesso rappresentante degli agricoltori – non si sa ancora di che entità dovrà essere tale assegnazione parziale, visto che successivamente ( e non si sa neppure quando!) occorrerà presentare un seconda istanza, per chiedere l’assegnazione della quota restante di carburante spettante a ciascuna azienda agricola”. Come già riferito in un nostro precedente servizio, è dal 2007 che in Puglia per le domande di assegnazione di carburanti ad uso agricolo si è passati dalla formula cartacea a quella on-line. Però, come riferiscono alcuni di coloro che svolgono tali pratiche per conto degli agricoltori, “puntualmente ogni anno si devono fare i conti con novità assurde e senza senso, che servono solo ad allungare drasticamente le procedure di assegnazione”. “Ed una di queste novità inutili ed incomprensibili – sottolinea lo stesso esponente agricolo – è quella introdotta proprio quest’anno in Puglia con la richiesta dell’indirizzo di ‘pec’ (ndr – posta elettronica certificata) del richiedente l’assegnazione agevolata di carburante e che quasi nessuna azienda agricola è dotata di tale indirizzo web, perché molti agricoltori forse non conoscono neppure l’esistenza di detta ‘pec’, in quanto parliamo di gente che è abituata a lavorare nei campi e non ha, forse, neppure il tempo di mettersi davanti ad un computer per operare con la e-mail”. Ed a questo punto c’è pure chi, tra gli agricoltori, fa un paragone su come viene gestito l’Uma (Ufficio motori agricoli) in altre Regioni della Penisola. Dove il servizio di assegnazione annuale di carburanti funziona con rapidità e senza particolari problemi per le aziende agricole che vi accedono. Nella vicina Basilicata, ad esempio, è necessario un solo modello cartaceo per richiedere l’assegnazione. Per cui i tempi di attesa sono praticamente inesistenti. Come pure in Lombardia, dove dallo scorso mese di Ottobre si è tornati alla modulistica cartacea proprio per evitare di incorrere in tutte le lungaggini burocratiche e negli intoppi informatici che sistematicamente si verificano in Puglia da quando la competenza al riguardo è passata ai Comuni. Infatti, riferisce sempre lo stesso rappresentate di categoria, un assessore regionale della Lombardia ha detto bene quando ha affermato che “gli agricoltori hanno bisogno di risposte immediate e non possono aspettare mesi o dipendere da un dirigente o da un funzionario comunale che a volte, non conoscendo bene la materia, si inventa adempimenti non previsti, o chiede documenti impossibili da allegare alla richiesta e quindi negare l’assegnazione, con conseguenze economiche negative. Vedi, ad esempio, la situazione che si sta verificando ultimamente in Puglia con gli allevatori completamente abbandonati al loro destino”. Affermazioni e citazioni, queste, che portano inevitabilmente a concludere che praticamente il sistema “Uma web” adottato dalla Regione Puglia e gestito da Innova Puglia, non è un modo utile per snellire lo svolgimento di queste pratiche. Mentre – a dire di diversi addetti ai lavori – sarebbe più opportuno ritornare ad una formula cartacea che usi come criterio di assegnazione il fascicolo aziendale, noto sia ad Agea che al Sian (Sistema informatico agricolo nazionale) e materialmente in possesso alle rispettive Organizzazioni di assistenza agricola, nel quale è dichiarata la realtà aziendale di ciascun produttore agricolo o zootecnico. E questo, forse, semplificherebbe notevolmente le procedure Uma per gli agricoltori pugliesi. Infatti, ciò che i governati regionali dovrebbero sempre avere in mente e che l’Agricoltura, dati alla mano, in Puglia è la principale locomotiva dell’economia regionale, insieme al turismo. Ma, mentre per l’industria turistica pugliese il costo dei carburanti (benzina e gasolio) non è una variabile fondamentale per movimentare il settore, perché i fattori che lo animano sono ben altri, per l’agricoltura invece non è così, perché senza le necessarie agevolazioni fiscali sul prezzo di acquisto dei combustibili per uso agricolo, il comparto rischia di collassare e le aziende agricole di fermarsi, in quanto sarebbero scarsamente concorrenziali, o non redditizie, per quasi tutte le produzioni, qualora fossero costrette a rifornirsi a prezzo pieno, ovvero quello con “accise” non agevolate, come fanno ogniqualvolta i Comuni, per le ripetute sperimentazioni burocratiche della Regione, non sono in grado di adempiere in tempi rapidi al servizio affidatogli.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 18 Gennaio 2017