Andar per fantasmi, la Puglia generosa
Si avvicina Halloween, questa ‘festa’ originale quanto un hamburger accompagnato da una vaschetta di patine fritte e un bicchiere di Coca Cola. In questo clima di maschere da scemi e scherzi di cattivo gusto (e anche di gioco col Fuoco…) non potevano non riprendere vigore le storie macabre. Si vada a cliccare in Rete a proposito di Puglia e fantasmi. E’ sconfortante constatare come anche da noi non esista città, grande o piccola che non ostenti all’occhiello il proprio spettro : nel castello di Sannicandro si aggira il fantasma di Mencia ; nella Chiesa delle Monacelle a Modugno sono state viste ‘ombre’ di monache in processione ; Trani sbanca col fantasma di Armida al Castello, della Dama Bianca a Palazzo Brouquier e di un monaco senza nome nel sotterraneo della Cattedrale. Gli ‘avvistamenti’ non si fermano qui. Consideriamo pure le ‘presenze’ a Torre Ricchizzi a Palese, all’ex convento di via delle Murge a Bari, al Castello di Monopoli, al maniero di Gioia, dove si aggirerebbe l’ombra di Bianca Lancia, una delle mogli di Federico… L’elenco è lunghissimo. Il campanilismo, la curiosità epidermica verso il mistero, il collettivo e irresistibile regresso del buon senso a beneficio della stupidità (che certo impiego di Internet alimenta senza sosta) spalancano autostrade a mitomani, burloni e persino balordi. Chi voglia prendersi la briga di frugare fra raccontini a base di sagome bianche a spasso nel buio in un concerto di porte che sbattono, porte che cigolano, suoni di passi e ferraglia che risaltano nel buio mentre all’aperto splende la luna piena ed ululano i lupi, ebbene avrà modo di notare quanto esse siano prive di fonti. Storie acquose, zeppe dei più triti luoghi comuni di colore medievale, storie che già di seconda mano, quando non inventate di sana pianta, nel momento in cui vengono riprese da altri si arricchiscono di dettagli gratuiti fino a gonfiarsi di incongruenze e contraddizioni clamorose. Ma quale uggia queste storie tutte al femminile e tutte invariabilmente tragiche, che di mezzo ci sia un’innocente costretta a entrare in convento oppure una candida donzella che, andata in sposa al più rude e crudele feudatario, prima o poi (e si può capire) cade in tentazione ad opera di un paggio, un armigero o uno stalliere, sicché alla fine della tresca viene murata viva oppure in alternativa sgozzata dal suo amarissimo signore. E’ questa misura dozzinale, questa prevedibilità omologata a rendere inverosimili le storie a base di fantasmi. Il che va a danno degli studi più seri condotti nel campo – tutt’altro che da prendere con sufficienza – del paranormale. Messa in burletta da cartomanti e spiritisti da strapazzo, la ricerca esoterica perde credibilità. Ciò aumenta l’ignoranza (di cui alcuni aspetti di Halloween sono sbracata esemplificazione), confonde le idee, non apre la mente a nessuno.
Italo Interesse
Pubblicato il 26 Ottobre 2017