Cultura e Spettacoli

Andar per fantasmi

Chissà quanti giovani questa notte hanno raccolto l’invito lanciato in Rete da un Comitato Halloween che proponeva un ‘raduno’ alle ore 20:00 davanti al Castello Svevo. Il “programma” prevedeva come prima cosa un  “cicchetto collettivo”  da consumare presso il primo prima di mettersi in viaggio (“presentarsi automuniti”).  Tappa numero uno del “Tour”,  il castello di Sannicandro, dove si aggira il fantasma di Mencia. A seguire, Modugno, nella cui Chiesa delle Monacelle sono state viste le ‘ombre’ di monache in processione. Gran finale con Trani che, al Castello, ‘offre’ il fantasma di Armida, a Palazzo Broquier quello della Dama Bianca e nel sotterraneo della Cattedrale un non identificato spettro. Ad ogni luogo infestato, nuovo cicchetto e via. In tutto, appena sei cicchetti per “familiarizzare con i fantasmi del barese”. Sono cose che si commentano da sole. Non vogliamo entrare qui nella vexata quaestio fantasmi sì – fantasmi no, né polemizzare circa l’insensatezza di feste come quella di Halloween. Piuttosto ci preme, prendendo spunto da quello strampalato Comitato e dal suo non meno demenziale programma di serata, riflettere sulla banalità degli stereotipi a proposito di ‘presenze’, apparizioni, contatti… Non esiste in Puglia (ma ciò vale un po’ in tutte le altre regioni) castello, palazzo patrizio, tempio cristiano o antico cimitero dove non siano stati avvistati fantasmi. Chi voglia prendersi la briga d’indagare in proposito in Rete noterà quante notizie di questo genere siano prive di fonte. Storie acquose, zeppe dei più triti luoghi comuni sul medioevo, storie di sesta o settimana mano (se non inventate di sana pianta) che, riprese da altri, si arricchiscono di dettagli gratuiti fino a gonfiarsi di incongruenze e contraddizioni clamorose. Che uggia questa storia di belle castellane tutte sposate al più rude e crudele cavaliere, povere fanciulle cadute in tentazione ad opera di un paggio, un armigero, uno stalliere o altro servo della gleba e perciò murate vive, anzi sgozzate per mano del loro amarissimo Signore. E poi ci sono le anime pie che invece di godersi il Paradiso se ne vanno a spasso per chiese, cripte, camposanti… E’ questa misura dozzinale, questa prevedibilità omologata a rendere inverosimili le storie a base di fantasmi. Ne fanno le spese gli studi più seri in materia di paranormale. Messa in burletta da cartomanti e spiritisti da strapazzo, la ricerca esoterica perde carisma. Ciò aumenta l’ignoranza, confonde le idee, non apre la mente a nessuno. Grazie Halloween, festa originale quanto un hamburger accompagnato da una vaschetta di popcorn e un bicchiere di Coca Cola.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 1 Novembre 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio