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Andrea D’Errico: “Il calcio moderno è proiettato più alla corsa e alla forza fisica”

Il peso dei trequartisti nel finale di stagione: ultime chance per Falletti e Pereiro

Terminata la settimana di pausa per le gare di Nations League, il Bari, dopo la domenica e il lunedì di riposo, riprenderà questo pomeriggio gli allenamenti, in vista della 31ª giornata di campionato di Serie BKT che si disputerà domenica 30 marzo alle 15 presso il ‘Comunale dei Marmi’, stadio della Carrarese di mister Calabro.

L’ultimo stop della stagione è stato avvertito come terapeutico per un Bari che aveva mostrato poco mordente nell’ultima sfida al San Nicola contro la penultima in classifica Salernitana, gara terminata con un blando pareggio a reti bianche. La prestazione sottotono è stata additata a una condizione fisica non ottimale di alcuni giocatori in fase di rientro dagli infortuni, come Novakovich ed Oliveri, di altri da monitorare, come Vicari e Benali, e di altri che sembrano essere degli oggetti misteriosi, come il caso dei due trequartisti uruguaiani.

Falletti e Pereiro, che sarebbero dovuti essere i trascinatori di questo Bari, apportando estro, qualità e fantasia, a otto giornate dalla fine del campionato non si sono ancora imposti ed eretti come imprescindibili. Cesar Falletti ha realizzato una sola rete su rigore contro lo Spezia e tre assist, contro Mantova, Cosenza e Spezia nel girone di andata, collezionando un totale di 1.097 minuti giocati. A causa di un infortunio muscolare, ha saltato tre gare nel girone di andata tra fine ottobre e novembre, contro Carrarese, Reggiana e Salernitana. Rientrato a ritmi graduali, non hai mai raggiunto quella forma fisica tale da poter impattare come da un trequartista uruguaiano della sua qualità ci si sarebbe aspettato. Nelle ultime quattro gare, ha giocato solo per 2 minuti contro il Sassuolo. Nello specifico della partita contro la Salernitana, in base a quanto dichiarato a margine della conferenza stampa dal tecnico Moreno Longo, il trequartista sarebbe stato pronto a scendere in campo, ma sarebbe stato colpito da un forte stato influenzale. La febbre, dopo una settimana, dovrebbe essere stata smaltita, pertanto ci si aspetta un suo ritorno sulla trequarti a supporto degli attaccanti che dovrebbero restare due, se l’intenzione sarà quella di dare maggiore profondità e risultare più aggressivi in posizione avanzata.

A questo punto, la domanda lecita è quale potrà essere l’impiego di Gastón Pereiro in un assetto come il 3-4-1-2. Acquistato a titolo definitivo con un contratto di un anno e mezzo con opzione di rinnovo per un’ulteriore stagione, sulla base di un certo numero di presenze, con un ingaggio abbastanza oneroso, Pereiro era stata individuato e fortemente voluto per essere il profilo del trequartista mancino da poter affiancare allo stesso Falletti, alle spalle di una punta. Dopo la prima titolarità con gol contro la Juve Stabia, grazie a una palla egregiamente calciata su punizione da Pucino, Pereiro ha collezionato 98’ dal suo arrivo nel mercato di riparazione ma, nelle ultime quattro partite, ne ha giocati solo 8 contro la Salernitana, rimanendo in panchina nelle precedenti tre sfide. In ritardo di condizione, data la sua pregressa esperienza da non pervenuto nel Genoa, si resta in attesa di una sua dimostrazione per collimare le aspettative con la sua reale esperienza a Bari. Resta, però, fondamentale tener conto del fatto che si stia andando verso la fine della stagione.

Proprio sulla questione dell’incidenza dei trequartisti nel calcio moderno è stato intervistato, dalla redazione di Passione Bari Radio Selene, Andrea D’Errico, mezzala protagonista della promozione del Bari dalla C alla B attualmente in prestito allo Sporting FC, squadra degli Emirati Arabi. D’Errico ha, inoltre, analizzato il momento attuale del Bari, oltre che ricordare il proprio passato in biancorosso: “Sono rimasto legato alla città di Bari e ritengo che il gol più bello che io abbia fatto in carriera sia stato quello di Catanzaro. Da Dubai riesco a seguire la Serie B italiana, nonostante le due ore di fuso orario, perché gioca tendenzialmente alle 15. Quest’anno ho svolto il ritiro con il Bari, ma sapevo già che sarei andato via e ho accettato questa proposta negli Emirati Arabi. Il mister che è stato scelto è buono per la categoria; i calciatori li ho vissuti poco perché mi sono allenato poco con loro. Si vedeva già che l’obiettivo sarebbe stato quello dei playoff, magari ci si pensava che il Bari avrebbe avuto qualche problema in meno, qualche pareggio in meno. Attualmente ha il Palermo alle calcagna, ma può tranquillamente riuscire a rientrare negli spareggi per la promozione. Oggigiorno è dura trovare dei trequartisti forti; l’ultimo che è passato da Bari è stato Botta, non ricordo le dinamiche di come sia andata a finire, ma di certo non è stato un lieto fine. Il calcio moderno è proiettato più alla corsa e alla forza fisica, quindi è diventato difficile per i trequartisti ritagliarsi un ruolo importante. Non ho visto la partita della nazionale italiana perché giocavamo contemporaneamente. La Norvegia, prossima avversaria dell’Italia a giungo per le qualificazioni ai mondiali, ha degli elementi che l’Italia non ha; avremo sicuramente delle difficoltà. La qualità, che ancora è possibile riscontrare nei club italiani, non emerge dalla nazionale; la nazionale di 10-15 anni fa non ha nulla a che fare con quella attuale”.

Con la ripresa degli allenamenti, dopo la settimana di pausa, il principale obiettivo del Bari sarà quello di recuperare la condizione di tutti gli impiegabili, oltre a quella dei trequartisti, anche dei giocatori ancora alle prese con delle problematiche muscolari, come Lella e Benali. (ph. Tess Lapedota)

T.L.

 

 


Pubblicato il 25 Marzo 2025

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