Cultura e Spettacoli

‘Anima del tempo’ sulle note di questi tempi difficili

“Come mai, se il tempo non esiste, noi siamo fatti su schema temporale? “Scriveva Cesare Pavese nei suoi Diari. Ed è proprio sull’importanza del tempo e del saper cogliere e cristallizzare il suo senso, che ci fanno riflettere travolgendoci in vorticosi ed emozionanti esercizi di stile e passionali virtuosismi due musicisti di innegabile spessore: la cantante architetto e pluripremiata Floriana Ferrante e lo scrittore e musicista Alfredo De Giovanni con il nuovo album ‘Anima del Tempo’ prodotto da Digressione Music. Coppia nella vita, da anni collaborano anche sul lavoro, partecipando insieme a concerti e spettacoli musicali, lei con la sua ammaliante voce e lui come musicista e cantautore.

Un’opera composita questa, da cui emergono una molteplicità di tematiche, varietà di stili e generi diversi.

Ferrante: “In realtà il periodo del covid ci ha portati a concentrarci su questo progetto che avevamo in mente da tempo, guidandoci  poi verso la realizzazione di questo sogno comune. Si tratta di alcuni testi scritti in diversi momenti negli anni da Alfredo, e interpretati da me, altri a cui avevamo lavorato insieme, come ‘Questo è il tempo’, brano che ha dato poi il via al CD in cui riflettiamo proprio sul tempo difficile che stiamo vivendo dopo la pandemia.”

Quali le tematiche affrontate?

Ferrante: “In questo CD sono raccolti diversi generi musicali e diverse tematiche, sono canzoni d’amore ma anche inviti a riflettere, come il singolo ‘Anima del tempo’, una specie di canto della madre terra che invita l’uomo a prendersene cura, perché forse il disastro accaduto non è stato un caso. Oppure ‘Occhi degli dei’ che ci ha ispirato un gatto regalatomi da Alfredo per il mio compleanno. La canzone racconta dell’amore di una donna proiettato su un felino, che impersonifica l’amato. Vi sono dediche, sogni, aspettative, aspirazioni coltivate negli anni, e naturalmente anche il senso profondo del nostro stare insieme.”

A livello di interpretazione è stato complesso lavorare ad un’opera così sfaccettata?

Ferrante: “Direi che è stata una bella esperienza, in alcuni brani ho cercato di adoperare timbri più carezzevoli, come nel singolo Anima del tempo, perché interpretavo il canto ancestrale della madre terra. In altri brani ho tirato fuori la mia carica passionale e virtuosistica cimentandosi in stili diversi. Nel complesso una bella prova.”   De Giovanni: “Questo album era in animo già da tempo, compongo canzoni da quando avevo sedici anni, ma il periodo del covid è stato propizio perché ha favorito l’introspezione e la ricerca comune, abbiamo voluto prediligere la varietà di genere con la sua ricchezza coinvolgendo anche musicisti di grande livello come il polistrumentista Giovanni Chiapparino, a cui abbiamo affidato gli arrangiamenti. Possiamo anche citare, tra gli altri, Mimmo Campanale e Domenico Lopez.”

Qual è quindi il senso del tempo?

De Giovanni: “Le canzoni sono legate al senso del tempo non solo come dimensione, ma come vera essenza delle nostre esistenze. Il tempo è vera sostanza dell’universo, il tempo siamo noi. Ogni canzone fotografa un tempo che diventa anche tempo musicale differente, con i sui vari generi e stili diversi, ogni canzone ha un tempo e un ritmo differente del mondo. Si va dal fanky, allo swing, dalla taranta al tango, al gregoriano tutto distribuito su nove brani, ci sono anche testi in inglese e spagnolo. In un certo senso tutto questo conferisce internazionalità a quest’opera, con cui ci auguriamo appunto di allargare i nostri confini, sperando in una distribuzione e risonanza più internazionali. “

Com’è nata l’idea del titolo della copertina?

De Giovanni: “Dall’esigenza di domandare al tempo come andrà finire una storia d’amore e attendere la sua risposta, che sta appunto nella sua trascendenza. L’idea della copertina richiama il melograno, ci sembrava di buon auspicio e si rifà allo scorrere della sabbia in una clessidra, e quindi allo scorrere del tempo, ma anche a un nostro piccolo rito intimo, quello di fare colazione sgranando melograni. Cosa che io e Floriana ripetiamo da quando c’è il covid.”

Da artisti poliedrici come siete, cosa pensate della profonda chiusura che c’è ancora oggi in Italia nei confronti della versatilità in ambito artistico? 

De Giovanni: “Direi che è un peccato e un grosso paradosso, considerando anche che siamo famosi per aver dato i natali a tanti artisti geniali e poliedrici, prendiamo per esempio Leonardo Da Vinci.”

Parlando di tempo: come possiamo quindi vivere al meglio questi tempi difficili?

Ferrante: “Direi che non bisogna arrendersi mai, cercare di esternare qualsiasi emozione e sentimento che sentiamo, di tirarlo fuori facendone arte. Fare tesoro della bellezza che è intorno a noi, con la sua ricchezza. Non mollare mai, perché i sogni prima o poi si realizzano.”

Rossella Cea

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 14 Luglio 2022

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