Anna Dalfino continua la sua battaglia contro il Comune di Bari
Se i cani potessero parlare, forse metterebbero la parola fine in maniera più veloce e risoluta a una diatriba che si trascina oramai da mesi e che non accenna a placarsi. Da una parte lei, Anna Dalfino, presidente dell’ACA, paladina da sempre dei cani abbandonati, dall’altra l’Assessore comunale all’Ambiente e Tutela dei Diritti degli Animali Maria Maugeri. Le avevamo lasciate neanche un mese fa, quando la Dalfino rispondeva per le rime alla Maugeri che le dava della bugiarda, affermando che quei contributi attesi dal Comune e garantiti dal medesimo periodicamente per assicurare agli animali le cure ed il cibo necessari, in realtà non erano mai arrivati, paventando il rischio che quelle povere 150 bestie rinchiuse dietro le sbarre del Canile comunale di via dei Fiordalisi restassero ancora una volta a digiuno. La Dalfino torna a farsi sentire, sempre con una lettera in cui denuncia che il contributo del 1° semestre 2013 richiesto dall’ACA Onlus sin dal mese di luglio scorso per effettuare i pagamenti ai fornitori di mangime, di prodotti sanitari, ai veterinari, per poter accudire quei poveri randagi di proprietà del Comune di Bari, non è ancora arrivato, malgrado le promesse e le rassicurazioni fatte dall’Assessore Maugeri. L’accusa, stavolta, è anche di omissione di atti d’ufficio: secondo la Dalfino, infatti, la Maugeri, che ricopre nientemeno che la carica di Assessore della Tutela dei diritti degli animali, avrebbe douto verificare personalmente la situazione ed intervenire immediatamente, cosa che invece non ha fatto, venendo meno a quello che è il suo stesso titolo. La stessa Dalfino non risparmia nel suo infervorato j’accuse nemmeno il sindaco Emiliano, che, si legge nella lettera, “dichiara a gran voce sui giornali e nelle emittenti televisive che la Città di Bari è l’unica città italiana ad aver realizzato una grossa economia nei bilanci comunali che certamente porterà ad elargire grossi premi ai Dirigenti e agli Assessori delle varie Ripartizioni comunali, e fra queste la Ripartizione Ambiente che ha tanto risparmiato sulla pelle delle ”povere” associazioni animaliste che per accedere ai contributi comunali, come per Regolamento (122/91), sono costrette tutte le volte ad elemosinare ciò che è nel loro diritto di avere con scadenze non a lungo termine.” Ancora una volta, attendiamo la risposta (speriamo ultima e definitiva) da parte del Comune.
Lorena Perchiazzi
Pubblicato il 19 Settembre 2013