Cronaca

Anna Dalfino non molla: “Le inadempienze sul canile sono troppe…..”

Sempre nel mirino il Canile Comunale di via dei Fiordalisi, verso la Zona Industriale di Bari, dove sono allocati ben centoquaranta cani randagi di proprietà del Comune di Bari, custoditi invece dall’Associazione “Cani Abbandonati onlus”, perché adesso si tratta di  verificare, una  volta per  tutte, lo stato dei recinti. Ma questo è solo uno dei problemi: nell’occhio del ciclone anche i due rifugi dove, come ha già detto e ripetuto più volte la presidente Aca Anna Dalfino, da quasi un anno “ vivono “ nel fango e nella fanghiglia non sostenuti neanche da interventi veterinari  (per incapacità di una Ripartizione che finge di non capire che l’ACA  è in grave dissesto finanziario per aver pagato, sin dal 2002, somme che dovevano essere “onorate”dal Comune) animali ormai abbandonati quasi a se stessi. La Dalfino ha un diavolo per capello e ormai attende solo l’intervento degli ispettori inviati dall’Azienda Sanitaria Locale di Bari: << Ritengo  doveroso denunciare, come faccio da decenni, le  inadempienze di  un Comune  incapace  a  riconoscerlo  e, soprattutto,  incapace  a    gestire un problema tanto delicato  quale  e' il randagismo. Un problema –continua Anna Dalfino, insomma da mesi e mesi mastica amaro per la mancata attuazione degli impegni assunti dalla Pubblica Amministrazione per la tutela degli animali. E minaccia forme di protesta eclatanti per sensibilizzare tutti sulla mancata tutela dei cani che l’Associazione Cani Abbandonati cura a proprie cure e spese.  Da anni per esempio, la ex consigliera si scaglia contro “cani a spasso per le strade cittadine a tutte le ore del giorno e della notte, che calano dalla periferia in centro a gruppi di cinque o sei, nell’indifferenza quasi totale dei pochi accalappiacani, assolutamente insufficienti a Bari: il randagismo, se gli enti preposti continueranno a sottovalutare la questione, potrebbe continuare a rappresentare un “business”, con i canili gestiti per conto del Comune quasi sempre fatiscenti, le convenzioni milionarie tra enti pubblici e privati ed infine le gare d’appalto al ribasso massimo, con la copertura degli enti civici. Ma senza mai arrivare al risultato finale dalla tutela degli animali, i quali, come chiede da tempo La presidentessa dell’Associazione Cani Abbandonati ed ex consigliera comunale eletta nel 2004 con la Lista “Emiliano per Bari”, “…debbono essere curati esclusivamente dagli enti privati, i soli che possono garantire il massimo impegno per essi”. Ma i cani e tutto l’indotto rappresentano profitti miliardari anche sui canili: gli 860 mila randagi dichiarati dal Ministero della Sanita’ tempo fa muovono un giro di affari di 500 miliardi di lire l’anno, equivalenti ad una spesa annua per cittadino di circa 10.000 lire. Ciononostante le condizioni dei canili italiani e’ disastrosa, con locali fatiscenti, mancanza di ripari adeguati, sovraffollamento. In Italia, insomma, esistono comuni che spendono fino al 10 per cento del bilancio corrente per arginare il randagismo, in linea con la legge quadro nazionale (L. n. 281/91) che ha predisposto una copertura finanziaria dignitosa, poi raddoppiata in alcuni casi dalle regioni. Altre amministrazioni, invece, sembrano ignorare il problema dei cani e gatti che in molte citta’ grandi e piccole vengono abbandonati ai loro destini, mentre si spendono cifre enormi per accudirli e custodirli annualmente. Alcuni esempi? Un miliardo alla Mapia di Bari, un miliardo e 750 milioni al Canile Europa di Caltanisetta, 700 milioni alla Argo di Matera, un altro miliardo e 750 milioni alla Tarentum 2000 di Taranto. Nel frattempo i cani languiscono in altre strutture-lager, che non hanno molto spesso i due metri quadrati per animale stabiliti dal Decreto Legislativo n. 116/92 ed in cui si registra un altissimo tasso di mortalita’. E cosi’ a Bari ci sono mille e cinquecento cani chiusi nel canile privato convenzionato coll’ente civico, altri mille a Cassano Murge, con una tasso di randagismo in citta’ elevatissimo; solo a Bari si calcola che ci siano circa seimila cani randagi, oltre un migliaio i reclusi nei canili convenzionati coi comuni di Bari e Corato. A Modugno c’è un canile abusivo che compirebbe azioni degne d’un lager di animali, ma nessuno interviene. Anna Dalfino lancia per l’ultima volta l’allarme ai cittadini baresi ed al Comune di Bari, l’ente che, soccombente dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, resta ancora indifferente di fronte alle tante denunce inoltrate anche in tempi recenti. Ora lei richiede  interventi non solo  economici, ma anche di cuore, e per questo informare chi di competenza: qualora si dovesse ancora tardare ad intervenire, i rischi sarebbero gravissimi. Ora spero non sia gia'troppo tardi>>. Per dirla tutta Anna Dalfino è stata costretta  a mettere  tutta la documentazione dell’Aca, compresi i suoi bilanci, dal 2000 ad  oggi,  nelle  mani della  corte dei conti e  della  procura della repubblica, per reato di maltrattamento.    

 

Antonio De Luigi 


Pubblicato il 28 Marzo 2013

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