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Annullata l’elezione della Digeronimo, fuori dal Consiglio comunale

Il Tar (Tribunale regionale amministrativo) della Puglia ha accolto il ricorso presentato dal candidato della “Lista Schittulli” al Comune di Bari, Gianlucio Smaldone, contro l’elezione di Desirée Digeronimo, che – secondo il ricorrente – ha conquistato il saggio proprio a danno della Lista civica di opposizione che fa capo al noto oncologo barese, nonché presidente uscente della Provincia di Bari, il professor Francesco Schittulli, ora in corsa per la candidatura a presidente della Regione per la coalizione di centrodestra alle elezioni della primavera del 2015. “Sono stata in consiglio comunale al servizio e nell’interesse dei cittadini baresi” ha dichiarato Digeronimo, dopo aver appreso il dispositivo del Tar che l’ha estromessa dall’Aula “Dalfino”  ed ha aggiunto: “Non sono una professionista della politica, ma una custode della legge e dei diritti”. Poi, proseguendo ha pure annunciato: “Proporremo appello alla decisione del Tar, ma continueremo a difendere gli interessi dei cittadini in sede comunale e regionale”, rendendo inoltre noto che non appoggerà mai “la vecchia politica che oggi si candida a governare questa regione e meno che mai quella travestita da società civile, incarnando esclusivamente interessi personali e clientelari!” e concludendo la sua dichiarazione con una promessa politica: “Noi ci siamo e continueremo ad esserci”. L’ex pm antimafia della Procura barese, da luglio del 2013 in servizio alla Procura di Roma  e candidata a sindaco di Bari alle scorse amministrative con un gruppo di quattro liste, aveva ottenuto un il seggio in consiglio comunale secondo la ripartizione, effettuata dall’Ufficio centrale elettorale, dei 14 posti in quota alle forze di opposizione presenti al Comune. L’elezione della Digeronimo era stata, però, da subito contesta dal primo dei non eletti della “Lista Schittulli”, Smaldone per l’appunto, che, attraverso l’avvocato Giovanni Nardelli, aveva inoltrato alla Commissione elettorale presso la Corte d’Appello del Tribunale di Bari una memoria prima ancora che l’elezione della Digeronimo fosse stata resa ufficiale, appena si era diffusa la notizia che la “Lista Schittulli” avrebbe perso un seggio rispetto a calcoli, ma soprattutto in base all’interpretazione delle normative elettorali effettuate in via provvisoria dall’Ufficio elettorale del Comune, subito dopo lo scrutinio delle schede. Il difensore di Smaldone, infatti, in sede di ricorso al Tar Puglia ha riproposto le stesse eccezioni sollevate a suo tempo alla Commissione elettorale, che questa volta sono state, però, accolte dai giudici del Palazzo in piazza Massari e, quindi, la lista civica del presidente uscente della Provincia si è vista riconoscere, per via giudiziaria, un terzo seggio perso inizialmente in sede di proclamazione degli eletti al Comune capoluogo. La vicenda, però, non è affatto ancora conclusa, poiché i legali della pm barese in servizio a Roma hanno annunciato, già prima di conoscere le motivazioni, che presenteranno ricorso al Consiglio di stato non appena saranno resi noti i motivi a base del verdetto che ha annullato l’elezione della Digeronimo al consiglio comunale. Intanto la magistrata barese, pur non avendo ancora ricevuto la formale informativa del dispositivo, non si è presentata comunque all’ultima seduta di consiglio. Questo, al momento, lo stato dei fatti sotto l’aspetto giudiziario. Dal punto di vista politico, invece, stante le dichiarazioni rilasciate a caldo da Digeronimo, la sua presenza in politica è tutt’altro che conclusa, così come non è conclusa, in via definitiva, neppure la vicenda amministrativa della sua contestata elezione.  

 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 21 Novembre 2014

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