Cultura e Spettacoli

Anonimi e mutevoli, i bambini della Sorte

 Il 9 aprile 2011 sulla ruota di Bari sono usciti : 4-5-49-62-73. Anonimi giocatori, uno di Martina Franca, l’altro di Bergamo, vi hanno pescato due quaterne rispettivamente da 254.550 e 125.750 euro. Siamo lontani dalle vincite storiche conseguite in Italia o sulla ruota di Bari, comunque i due successi testimoniano la resistenza che questa formula di gioco oppone alla concorrenza di superenalotto, dieci e lotto, gratta e vinci ed altre lotterie istantanee. Resistenza opposta anche alla perdita dell’aspetto folclorico del gioco. Parlavamo di ruota di Bari, prima.  ‘Bari’ si fa per dire, giacché la relativa estrazione – che adesso avviene per mezzo di un macchinario dove sferette numerate saltellano come pop corn – ha luogo nella sede di Napoli (dove pure si estraggono i numeri di Palermo e quelli del capoluogo campano). E anche ‘ruota’ è un modo di dire dal momento che non esiste più alcun contenitore rotante dove un bambino bendato cala la manina a raccogliere le suddette sfere. Ecco, il bambino. Chi era quel piccolo che a Bari, alle 16 di ogni sabato, incarnava il Caso al cospetto di una folla di sfaccendati raccolti nell’atrio del palazzo dell’Intendenza di Finanza che fronteggia il Castello? Ebbene, nessun fanciullo, ma più fanciulli. L’antico Regolamento prevedeva che il minore, la cui età doveva essere compresa tra i sette e gli undici anni, partecipasse ad una sola estrazione (per il quale ‘servizio’ gli spettava un buono-giocattoli il cui valore negli ultimi anni era arrivato a trenta euro). A Bari la ‘ruota’ è stata introdotta nel 1874. Calcolando circa cinquantadue estrazioni annue (un tempo l’evento aveva cadenza solo settimanale) si può calcolare che quasi un settemila bimbi si siano succeduti su quella pedana dove, rumorosissima, in un contorno di Carabinieri e rappresentanti del Fisco, ruotava un’urna metallica di forma ovoidale. Dunque, chi erano quei bambini, dove venivano ‘rastrellati’, chi s’incaricava d’individuarli? Pensiamo a figli e nipoti degli stessi impiegati di quella Amministrazione o ‘selezionati’ altrove, previa assunzione di responsabilità da parte di qualche Funzionario del Ministero delle Finanze. Bambini la cui personalità si sgretolava al momento dell’estrazione ; ‘accecati’ dalla benda, assumevano tutti una rigidità meccanica quasi da condannati a morte. Così smarrita l’identità, apparivano uno uguale all’altro, maschietti e femminucce, quasi l’emblema d’una infanzia asessuata. Cosa sarà rimasto in loro di quell’esperienza? Forse hanno rimosso. Seppur confusamente avranno percepito che quando infilavano la mano nell’urna ciascuno  smetteva d’essere sé stesso per assumere altra, indefinita e temibile identità. Certe consapevolezze, come appunto quella di determinare – col capriccio dello scartare una pallina a beneficio di un’altra – conseguenze anche colossali a Bari come in tutta Italia, possono essere faticose da gestire.
italointeresse@alice.it
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Giugno 2011

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio