Cronaca

Api, vespe, calabroni… prudenza e niente panico

Dicono i numeri che oltre 5 milioni di italiani all’anno vengono colpiti da imenotteri. Una piccola percentuale dei colpiti manifesta una reazione allergica e una frazione piccolissima ci rimette addirittura la pelle. Per scansare rischi è partita in tutta Italia una campagna d’informazione dal titolo emblematico (‘Punto nel vivo’) che, oltre a mettere in guardia le potenziali vittime, mira a potenziare le conoscenze in proposito dei Medici di Medicina Generale. A promuoverla sono venticinque esperti che fanno riferimento ai principali Centri Allergologici Specializzati nella diagnosi e terapia dell’allergia al veleno di imenotteri presenti nelle maggiori città italiane, tra cui Bari ; l’iniziativa gode del patrocinio di FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti ed è  realizzata con il contributo di ALK-Abellò. ‘Punto nel vivo’ ha in programma una serie di azioni : per tutti i mesi estivi verranno diffusi in oltre 150 Pronto Soccorso materiali informativi sull’ allergia al veleno degli imenotteri. Oltre a manifesti e brochure, la campagna si avvale anche di una pagina face book (puntonelvivo) ricca di suggerimenti, il primo dei quali è : non ricorrere al presidio salvavita autoiniettabile se prima uno specialista non ha accertato la predisposizione a importanti reazioni allergiche, le quali vanno ben oltre un transitorio stato di sofferenza accompagnato da bruciore e gonfiore del derma intorno all’area critica. ‘Punto nel vivo’ è campagna che giunge opportuna, giacché colma lacune gravi. Per esempio il non saper distinguere fra api, vespe e calabroni (il che riguarda più gente di quanto si creda) non torna a vantaggio del colpito che si rivolge  al pronto soccorso, i rimedi potendo variare da imenottero e imenottero. ‘Punto nel vivo’, poi, cerca di risolvere il problema a monte aiutando a individuare le tane di questi insetti : Le api nidificano prevalentemente nei cavi degli alberi ; diventano aggressive in caso di cattive condizioni meteo (vento soprattutto) e in  presenza di odori forti (lavande, dopobarba, profumi…) ma sempre all’interno del ‘perimetro difensivo’, ovvero nel raggio di un quattro-cinque metri dall’alveare. I bombi, comunemente detti calabroni e che si differenziano dalle api per le grosse strisce di colore chiaro (giallo o bianco) nidificano spesso nei buchi scavati nel terreno dalle arvicole. Anche le vespe, che si distinguono per l’addome tronco nel punto d’intersezione col torace, amano fare in nido nelle cavità nel terreno, ma più spesso costruiscono la loro casa negli angoli protetti dei vecchi edifici. Tali nidi possono essere di ‘carta’, prodotta con legno masticato e ridotto a sfoglie sottilissime, oppure di ‘pasta’ ottenuta  inumidendo con la saliva sabbia e terra.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 12 Settembre 2015

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