Cronaca

“Apnee notturne, l’ottanta per cento non viene diagnosticato”

“Un miliardo di persone al mondo soffrono di apnee notturne, ma l’ottanta per cento non viene diagnosticato, un errore”: lo dice in questa intervista al Quotidiano il noto dottor Marco Patruno (in foto), pneumologo e cardiologo al Policlinico di Bari, studioso di questo fenomeno, apparentemente minore, ma assai invalidante  e comunque da non sottovalutare.

Dottor Patruno lei è uno pneumologo con specialista anche in cardiologia, dunque qualificatissimo a trattare il tema delle apnee notturne. Intanto perché questo fenomeno accade di notte e non di giorno?

“L’ apnea è l’interruzione del respiro che avviene durante il sonno. Accade perché nelle ore notturne il tono generale si abbassa, l’organismo in buona sostanza rallenta il ritmo. Una spiegazione potrebbe ravvisarsi nel tono muscolare, per taluni altri è un problema associato e legato alla faringe e alle vie respiratorie e allora se ne occupa l’otorino a livello chirurgico. Lo pneumologo cura il trattamento e cerca quello maggiormente idoneo”.

Quali sono i sintomi?

“La sintomatologia è prima di tutto l’interruzione del respiro mentre si dorme, durante la notte con senso di soffocamento. Questo comporta naturalmente un abbassamento della qualità del sonno con sonnolenza durante il giorno e disturbi dell’umore. Le apnee sono strettamente collegate ad un altro fenomeno, vale a dire il russamento, disturbo sconveniente che se forte porta ad allontanarsi in altra stanza”.

Le apnee notturne possono avere ripercussioni sul cuore?

“Le relazioni con il cuore ci sono, eccome. Quella maggiormente comune è la bradicardia, il battito basso e in caso di apnea si può arrivare a livelli preoccupanti, ma può anche causare tachicardia. Un’ altra manifestazione è la saturazione di ossigeno che arriva a livelli molto bassi, persino al 75 per cento e tutto questo quadro è in grado di portare ad ischemia e stress ossidativo. Alle estreme conseguenze l’apnea notturna è in grado di causare ictus, infarto e blocchi cardiaci”.

Soggetti giovani e sportivi, soffrono di bradicardia?

“Non direi, in queste persone la bradicardia è comune, l’ importante è che il battito non scenda mai sotto i 40”.

Che fare per valutare se si soffre di apnee notturne?

“Si manda il soggetto per indagini maggiormente approfondite ad un centro ove possa essere effettuato il monitoraggio del respiro e della frequenza cardiaca . Il problema semmai e che tali strumentazioni sono poche rispetto alla quantità di chi vuole sottoporsi agli esami e allora bisogna aspettare molto tempo”.

E’ una patologia diffusa?

“Come le dicevo, è sottostimata nella sua severità. Nel mondo un miliardo di persone soffrono di apnee notturne, ma l’80 per cento non è diagnosticato. Chi ne soffre in maggioranza, dato statistico, sono gli uomini e in particolar modo gli obesi. L’ obesità in tanti casi è collegata con malattie metaboliche, penso al diabete, o eccesso di colesterolo nel sangue. Ecco perché è fondamentale controllare il peso corporeo”.

BV


Pubblicato il 7 Febbraio 2023

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