Appartamenti di Lama Balice, la parola al Consiglio Comunale
Approderà tra meno di quindici giorni in Aula Consigliare, al Comune di Bari, la discussione sulla variante per liberare dai legacci amministrativi e burocratici l’accordo di programma per terminare la costruzione degli appartamenti a Lama Balice. Sarà una seduta non facile da condurre per l’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro, che nei giorni scorsi aveva cercato di forzare la mano per portare ancora prima del 3 marzo in aula la discussione. Parecchi i punti in discussione, dopo che i periti nominati dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale hanno depositato la loro relazione giurata sul rispetto delle distanze dal ciglio dei beni tutelati ed il rispetto delle norme in materia urbanistica nel piano edilizio di lama Balice. Il sito, come si sa. posto da quasi quattro anni sotto sequestro dalla magistratura inquirente. Ed i due docenti romani della Terza Università della Sapienza, nominati dallo stesso Giudice delle Indagini Preliminari, hanno rispettato i tempi dopo aver giurato di rispondere fedelmente ai quesiti di natura tecnica idraulica e geologica davanti allo stesso Gip, concludendo l’incidente probatorio che torna questa mattina in aula davanti allo stesso Gip Lovecchio, che decidese sull’istanza di dissequestro del cantiere a Lama Balice. In trepida attesa ci sono circa cinquecento persone che hanno acquistato gli appartamenti messi in vendita, appunto, nell’accordo di programma sottoscritto con Comune di Bari e Regione Puglia da Vito Vasile, responsabile della società edile “Vele al Vento”. Un incidente probatorio che infine ha dato ragione ai costruttori riconoscendo legittime le procedure tecniche ed amministrative seguite per la realizzazione di quell’accordo di programma, come avrebbero già riconosciuto, appunto, Fabrizio Millesimi e paolo Avariello nella loro relazione peritale già depositata in Procura. Niente violazioni ai rigorosi vincoli urbanistici, anche se per adesso conviene aspettare decisioni più concrete, dato che l’incidente probatorio, appunto, ha soltanto valore di una prova. A favore degli imputati, per adesso, ma sempre prova, come ripetono tutti. Soprattutto quelle che, dopo aver acquistato e saputo del sequestro dei giudici, hanno protestato anche in maniera veemente e che adesso si sono ritirate in buon ordine da manifestazioni e proteste inscenate davanti al Municipio l’inverno scorso. Con lo scopo, appunto, di sensibilizzare amministratori e politici sui rischi che stanno correndo dopo aver comprato case finite sotto sequestro dopo un regolare accordo tra privati e pubblica amministrazione. Per accertare tutto questo, da circa quattro anni è cominciato il procedimento penale davanti al giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bari che, al secondo tentativo, accolse la richiesta di incidente probatorio presentata dai legali della società “Vele al Vento” di Vito Vasile per una perizia collegiale con il fine di accertare le presunte irregolarità in materia geologica e urbanistica contestate al costruttore palesino. Il cantiere di Vento e Sigma Sud, come si ricorderà, furono posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Bari poco più di quattro anni or sono, esattamente il 14 febbraio 2007, scatenando le reazioni di acquirenti e costruttori che poi hanno picchettato fino a lunedì notte e giorno il Comune. Secondo la Pubblica Accusa sostenuta da Francesca Romana Pirrelli e Roberto Rossi i quattro cantieri dell’ambizioso Piano di Programma Lama Balice andavano posti sotto sequestro in quanto non sarebbero stati rispettati alcuni vincoli di inedificabilità, dando via libera all’edificazione dell’area. A far partire le denunce, un anno e mezzo fa, un’interpellanza dell’ex Senatore Bucciero che aveva puntato il mirino proprio su quella lottizzazione accanto all’aeroporto di Bari-Palese, al quartiere San Paolo. E cosi’, mentre c’e’ ancora chi spesso ha addirittura agitato i fantasmi d’un secondo caso “Punta Perotti”, considerato che le imprese costruttrici avevano le carte in regola prima di iniziare a costruire, la parola ora passerà al Consiglio Comunale per riassestare le pendenze urbanistiche, prima che la riprendano magistrati, avvocati e periti per decidere se confermare o meno il sequestro chiesto dai sostituti procuratori della Repubblica Francesca Romana Pirrelli e Roberto Rossi. Ben quattro anni fa, con centinaia di nuclei famigliari, acquirenti in buona fede, ancora in attesa….
Antonio De Luigi
Pubblicato il 17 Febbraio 2011