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Approvata all’unanimità in commissione la proposta del M5S per il Nir

E sulla fornitura di arredi da 41mila euro senza concorrenti da parte della ditta della famiglia Emiliano, il gruppo di Fdi chiede spiegazioni alla presidente Capone alla prossima seduta di Consiglio

La proposta di legge del M5s sulla creazione di un nucleo ispettivo e di prevenzione e contrasto della corruzione nella Regione Puglia ieri è passata al vaglio della commissione permanente Affari generali del Consiglio regionale, che l’ha approvata all’unanimità. Come si ricorderà, l’istituzione di un apposito nucleo di prevenzione e contrasto alla corruzione era stato richiesto dal presidente del M5s, Giuseppe Conte, dopo la decisione di uscire dalla maggioranza guidata da Emiliano, a seguito delle inchieste sulla compravendita di voti che hanno travolto il centrosinistra pugliese la scorsa primavera. La proposta di legge dei pentastellati è “diretta a potenziare – si legge nella relazione d’accompagnamento  della stessa – l’esercizio della funzione ispettiva di controllo della Regione, al fine di migliorare l’efficacia delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità previste nei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza degli enti e organismi che compongono il Sistema regionale, e a presidio dell’osservanza delle regole poste a tutela della legalità e buon andamento dell’azione amministrativa”. Infatti, i consiglieri regionali del M5s Puglia, Marco Galante (capogruppo), Rosa Barone, Cristian Casili e Grazia Di Bari, ma cui dovrebbe aggiungersi verosimilmente anche la pentastellata Antonella Laricchia che, a differenza dei citati quattro colleghi di partito è sempre rimasta all’opposizione del governatore Emiliano, dopo l’ok della commissione Affari generali a detta proposta di legge sulla istituzione di un nucleo anti corruzione in Regione Puglia, hanno dichiarato: “Riteniamo il Nucleo ispettivo regionale (Nir) uno strumento fondamentale per migliorare l’efficacia delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità previste nei piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza degli enti e organismi che compongono il sistema regionale”. Dichiarando inoltre che “il nucleo ispettivo regionale in sanità sta producendo risultati importanti, e questo ha portato ad un aumento delle segnalazioni da parte dei cittadini”. “Il Nir – hanno commentato i rappresentanti del partito di Conte – nasce proprio per far sì che quello che fa il Nirs per la sanità sia esteso a tutta l’azione amministrativa”. Quindi, hanno ringraziato i colleghi della commissione Affari generali che hanno capito la bontà della proposta e, in particolare, il collega Fabio Romito (Laga) che per renderla ancora più stringente ha proposto che i componenti del nucleo ispettivo stabile siano scelti per sorteggio tra coloro che hanno i requisiti. “Emendamento che – hanno sottolineato i ‘5 Stelle’ – abbiamo accolto con favore e chiesto di estendere anche per gli ispettori temporanei”. Per poi concludere che “il confronto è sempre importante quando produce modifiche migliorative”, auspicando in fine che la proposta arrivi in Aula il prima possibile, così da essere immediatamente operativa. Da non dimenticare che la conversione in legge di detta proposta e l’accoglimento da parte di Emiliano delle altre indicazioni suggerite dal leader del M5S, Conte, lo scorso aprile al governatore pugliese, potrebbero portare ad un ritorno in maggioranza dei pentastellati pugliesi (o per lo meno di 4 di essi su 5, come nel recente passato). Intanto, la fornitura da 41mila euro alla Regione di alcuni arredi da parte della ditta “Emiliano srl”, facente capo al fratello Alessandro ed alla sorella Simonetta del governatore pugliese, sta provocando non poco imbarazzi sia alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone (Pd), i cui uffici hanno curato la procedura di acquisto di detti arredi, che allo stesso Emiliano, che si è dichiarato all’oscuro di detta fornitura. Infatti, le spiegazioni fornite da entrambi, dopo che si era diffusa la notizia dell’acquisto di “arredi dalla ‘Emiliano srl’ nella Regione di Emiliano”, non ha soddisfatto l’opposizione di centrodestra e, in particolare, di quella che fa capo al partito della premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che con una nota si chiede: “ma è mai possibile che tutti scendano dal ‘pero’?” Atteso che “viene fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l’azienda di famiglia del governatore e tenuto conto che la società si chiama proprio ‘Emiliano srl’? Ed ancora: “è mai possibile che, in un momento di crisi come questo, due aziende non rispondono all’invito e risponde solo la ‘Emiliano srl’, proponendo un ribasso dell’1%?” Domande alle quali il Gruppo consigliare di Fdi si aspetta delle risposte in Aula, al primo Consiglio utile, dalla presidente dell’Assemblea, Capone. Ed in fine rilevare che “Emiliano e Capone sostengono che l’appalto è legittimo, ma sicuramente non è opportuno” e concludere chiedendosi: “A parti invertite cosa sarebbe successo?”. Domanda, quest’ultima, sulla quale difficilmente, però, si potranno registrare riscontri, se non rimettendosi a vicende passate (anche se similari di altro tipo), quando era il centrosinistra era forza di opposizione.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 13 Settembre 2024

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