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La legge per la borsa di studio agli specializzandi di Medicina c’è, ma non è in vigore

Borse di studio della Regione Puglia per incentivare i neo laureati in medicina a specializzarsi, la legge c’è ma stranamente non è ancora entrata in vigore. A denunciare il ritardo da parte della Regione nel rendere effettiva l’applicazione della legge che favorisce la partecipazione dei giovani professionisti di Medicina e Chirurgia ad un corso di specializzazione, assegnando una provvidenza mensile per tutto il periodo di perfezionamento post laurea, è stato il consigliere pugliese Ignazio Zullo, anche nella sua qualità di capogruppo dell’opposizione di centrodestra che nell’Assemblea regionale fa capo al partito di Giorgia Meloni, ossia “Fratelli d’Italia”. Infatti, con una nota Zullo ha rilevato: “Le leggi regionali vengono approvate dal Consiglio, ma per entrare in vigore devono passare 15 giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (Burp), altrimenti rimangono sulla carta solo come delle belle intenzioni” Ed è questo il caso della legge regionale che prevede delle Borse di specializzazione, finanziata  dalla Regione Puglia, per i giovani medici che intendono specializzarsi, ma che a distanza di oltre un mese dall’approvazione in Consiglio non è però ancora operativa poiché, non essendo stata ancora pubblicata sul predetto Bollettino regionale, non possono decorre i termini per la sua entrata in vigore. “Una legge – ha esclamato Zullo – che abbiamo approvato tutti insieme, anche con il voto del presidente Emiliano, l’11 maggio scorso, ma che stranamente non è mai neppure stata pubblicata dopo più di un mese”. A scoprire l’inspiegabile ritardo nella pubblicazione di detta legge pugliese non è stato neppure il Capogruppo regionale di Fdi, bensì gli stessi neo laureati in Medicina che, dopo aver appreso la “bella notizia” che li riguardava dai media, a distanza di oltre un mese dall’approvazione non hanno ancora trovato traccia sul Burp. “Per questo – ha dichiarato Zullo nella sua denuncia pubblica – ho immediatamente scritto alla presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, per capire cosa sta succedendo in questa legislatura”. Ossia, si chiede con evidente meraviglia ed ironia lo stesso Zullo: “la volontà del Consiglio è per caso, all’insaputa dei consiglieri, sottoposta al vaglio di altre ‘Autorità’ che decidono quali leggi devono entrare in vigore e quali no?” Perché se così fosse davvero, allora secondo l’esponente regionale di Fratelli d’Italia “ci sarebbe davvero da preoccuparsi”, in quanto nella nostra regione “non vigerebbe più una democrazia rappresentativa, ovvero votata dai pugliesi, ma una vera e propria tirannia”. “Ma – ha aggiunto inoltre Zullo – se invece fosse solo sciatteria (ndr – fatto alquanto probabile) e allora non sarebbe meno grave”. Inevitabile, quindi, il commento finale del Capogruppo di Fdi che, oltre che da politico, soprattutto da medico e dirigente sanitario locale ha concluso affermando: “Qui siamo difronte a promesse fatte a tanti giovani pugliesi neo laureati in Medicina in Puglia dei quali abbiamo davvero tanto bisogno!” Però, a prescindere dal caso specifico in questione, resta il fatto alquanto anomalo per un’Istituzione legislativa, qual è per l’appunto la Regione Puglia, che per la pubblicazione di un provvedimento legislativo regolarmente approvato trascorra oltre un mese per la sua pubblicazione ufficiale e, quindi, che conseguentemente accumula ritardi anche per la sua entrata in vigore. Un ritardo forse dovuto all’iter (firme, protocolli vari, ecc.) per la pubblicazione sul Burp in tempo di Covid? Può darsi. Di certo, però, si tratta di una tempistica che nell’era della digitalizzazione spinta alla Regione Puglia non sono più accettabili, considerato che in altre Istituzioni analoghe il tempo medio per la pubblicazione ufficiale di una legge si è ormai ridotto di parecchio rispetto al passato, visto che di solito non va oltre le due settimane dalla data di approvazione.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 15 Giugno 2021

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