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Approvata quasi all’unanimità la legge sblocca crediti d’imposta

Un'importante boccata d'ossigeno al comparto pugliese del settore edile

Il Consiglio regionale della Puglia nella seduta di ieri ha approvato a larga maggioranza (un solo voto contrario del consigliere Antonio Tutolo del Gruppo Misto), la proposta di legge “Circolazione crediti d’imposta”, contente alcune disposizioni in materia di circolazione dei crediti fiscali di famiglie, liberi professionisti ed imprese pugliesi e che stabiliscono che la Regione, al fine di sostenere tali soggetti e il sistema delle imprese in difficoltà, a causa del blocco delle cessioni dei crediti fiscali da “bonus edilizi”, (contemplati dall’articolo 121 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 e sue s.m.i.), nonché al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del comparto edile pugliese e del suo indotto, promuove la possibilità di acquisto di detti crediti fiscali da parte di enti pubblici regionali e delle società controllate dalla Regione stessa. Infatti, in considerazione delle gravi difficoltà in cui versa attualmente il settore delle imprese edilizie a causa dei crediti da bonus fiscali incagliati ed al fine di scongiurare ricadute negative sul livello occupazionale del medesimo settore, con la legge approvata la Regione Puglia da facoltà agli enti e le società da essa controllate di acquisire crediti di imposta, relativi agli interventi previsti, dalle banche, ovvero dalle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente, per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria, a condizioni di mercato e comunque a un prezzo inferiore al valore nominale del credito, nel rispetto della normativa vigente in materia di aiuti di Stato. La cessione da parte delle banche avviene con assunzione della garanzia, anche per l’ipotesi di provvedimento di sequestro preventivo del credito da parte dell’autorità giudiziaria. Con tale legge la Regione Puglia intende inoltre favorire, per il tramite di propri enti pubblici economici regionali nonché di società partecipate, il trasferimento dei crediti fiscali al fine di conseguire il loro massimo realizzo, ferma restando la facoltà di cessione di un credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti ai sensi dell’articolo 121, comma 1, del decreto-legge 34/2020. A questo, si aggiunge la promozione dell’acquisto dei crediti, da parte di propri enti pubblici economici regionali nonché di società partecipate non inclusi nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 196/2009, anche per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria. Al fine concreto di applicazione di questa legge, la Regione con propria deliberazione dovrà disciplinare le modalità di attuazione di quanto previsto nel provvedimento e, inoltre, dovrà definire i criteri e le modalità attuative finalizzate alla gestione della fase negoziale con i titolari dei crediti.

Infine, per il monitoraggio delle problematiche relative alla cessione dei crediti edilizi e all’attuazione di detta legge, sarà istituito presso la Presidenza della Giunta regionale un tavolo tecnico di confronto con funzioni propositive, finalizzato a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta nella circolazione dei crediti fiscali, al fine di agevolare le acquisizioni dei crediti di imposta anche da parte di operatori privati industriali e commerciali aventi sede nel territorio pugliese. Il tavolo tecnico sarà presieduto dal Capo di Gabinetto dell’Ufficio di Presidenza della Giunta, o da un suo delegato, e composto dai rappresentanti degli enti e delle società partecipate, della Commissione regionale Abi e delle associazioni di categoria. Dichiarazione di compiacimento e soddisfazione per l’approvazione di questa legge sono giunte da parte di tutti i gruppi e forze politiche presenti nell’Aula barese di via Gentile che ha approvato la proposta che vede come primo firmatario il capogruppo del Pd, Filippo Caracciolo, ed a cui si sono poi aggiunte le firme anche di altri rappresentanti di maggioranza ed opposizione. “Una proposta – hanno tra l’altro dichiarato con una nota congiunta i sei rappresentanti pugliesi del partito di Giorgia Meloni – votata convintamente anche con la sicurezza che non ci saranno problemi di impugnativa da parte del Governo, perché la Regione Basilicata, su proposta di Fratelli d’Italia, ha fatto da apripista”. “Infatti, – hanno anche sottolineato gli esponenti meloniani – la legge approvata in Puglia è né più né meno che un copia-incolla” di quella precedentemente varata dalla Regione guidata dal governatore di centrodestra Vito Bardi. Per l’assessore pugliese allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci del Gruppo “Con”, la misura approvata era “attesa e fortemente voluta da tutti gli operatori del settore e farà ripartire i cantieri e le opere bloccate da troppo tempo sul territorio regionale”. Anche il vice presidente ed assessore al Bilancio della Regione, Raffaele Piemontese del Pd, si è compiaciuto per il provvedimento affermando che le scelte politiche, le competenze e le risorse economiche della Regione Puglia “sono tutte orientate a sostenere il tessuto economico pugliese che abbiamo accompagnato e stiamo accompagnando in questa fase di trasformazione spesso turbolenta, convinti di proporci, in questa maniera, in un fattore imprescindibile per la buona crescita e il buono sviluppo della Puglia”. Lapidario invece il commento del governatore Michele Emiliano, che al riguardo ha anch’egli dichiarato: “Una misura attesa e fortemente voluta da tutti gli operatori del settore e che farà ripartire i cantieri e le opere bloccate da troppo tempo sul territorio regionale”. Ma sarà così effettivamente? Gli operatori economici pugliesi interessati, ovviamente, se lo augurano fortemente, pur sapendo che in materia di crediti, soprattutto quando trattasi di cessioni e crediti fiscali incagliati, tra il dire ed il fare c’è quasi sempre di mezzo il mare. Però, ora anche in Puglia c’è una legge regionale sblocca crediti fiscali e per il settore edilizio sarà comunque una boccata d’ossigeno importante, al fine di una ripresa che allo stato attuale risulta invece congelata dai troppi crediti d’imposta non monetizzabili.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 18 Ottobre 2023

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