Approvato in Commissione il bilancio di previsione, ma l’opposizione ne contesta la legittimità
Il provvedimento giunge a legislatura scaduta, ma sarà portato comunque in Aula per l'approvazione, salvo successive sorprese

La maggioranza di centrosinistra del presidente uscente della Regione Puglia ha deciso di portare comunque in Aula, per l’approvazione, il Bilancio previsionale del 2026 e quello pluriennale per il triennio 2026-2028, benché la legislatura sia formalmente terminata il 21 settembre scorso e da tale data il Consiglio regionale resta in carica solo per atti di particolare urgenza e straordinarietà. E, verosimilmente, – a detta di qualche esperto in materia – il Bilancio di previsione non rientra tra questi. Pertanto ieri nel Palazzo di vetro di via Gentile, a Bari, si è riunita la Commissione Bilancio e programmazione, presieduta da Saverio Tammacco (Gruppo “Per la Puglia”), ed ha approvato i tre provvedimenti licenziati la scorsa settima relativi al bilancio 2026 e pluriennale 2026-2028. Ossia la deliberazione dell’Ufficio di presidenza relativa al “Bilancio di previsione del Consiglio regionale della Puglia per l’esercizio finanziario 2026 e pluriennale 2026-2028”, il disegno di legge “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2026 e Bilancio pluriennale 2026-2028 della Regione Puglia” (legge di stabilità regionale 2026) e il disegno di legge “Bilancio di previsione della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2026 e pluriennale 2026-2028”. Al voto in Commissione non hanno partecipato i rappresentanti del centrodestra che hanno rimarcato “l’incostituzionalità di questi provvedimenti che saranno approvati a legislatura scaduta”. Il consigliere Giannicola De Leonardis, di Fratelli d’Italia, ha ribadito che “non si tratta di un atto di natura tecnica, come si vuol far passare, bensì di una complessa manovra finanziaria in quanto porta con sé la necessità di approvare il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2024, l’assestamento e la variazione di bilancio del 2025 e il bilancio consolidato. Manovra che sarà certamente impugnata dal governo centrale in quanto fatta in regime di prorogatio”. L’assessore al Bilancio Fabiano Amati ha risposto riportando il parere del collegio dei revisori che hanno evidenziato come sia “necessaria l’approvazione propedeutica del rendiconto e dell’assestamento ma che proprio per questo quegli atti saranno portati all’approvazione del consiglio” e che solo “qualora i dati contabili dovessero essere modificati sarebbe necessario un nuovo parere del collegio”. La manovra finanziaria passerà ora all’esame del Consiglio regionale convocato per il 10 ottobre alle 11. Però, se per la manovra di approvazione del Bilancio c’è compattezza all’interno del campo largo pugliese che per le elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sostiene la candidatura a governatore di Antonio Decaro, per l’istituzione del “consigliere supplente” c’è divergenza. Infatti, il M5S su quest’ultimo tema è in dissenso anche con il candidato governatore della coalizione stessa di cui è parte, Decaro, che invece sarebbe favorevole ad allargare la platea degli eletti della futura maggioranza, con la possibilità di far entrare in Consiglio i primi dei non eletti delle liste che vedranno nominati in giunta gli otto assessori di emanazione consigliare, sui dieci complessivi che formeranno il nuovo esecutivo. Per il capogruppo del Pd alla Regione, Paolo Campo, l’approvazione del Bilancio 2026 ha come obiettivo quello di “scongiurare che la capacità di spesa della Regione Puglia sia vincolata e ridotta dall’applicazione delle norme sull’esercizio provvisorio”. Per poi spiegare che “mancando il bilancio, gli uffici potrebbero spendere, mese per mese, un dodicesimo dell’intero ammontare della spesa annua”. E questa sarebbe la condizione in cui – ha aggiunto Campo – la Regione si verrebbe a trovare, quasi certamente, considerando che si voterà il 23 e 24 novembre e che, molto probabilmente, ci vorrà più o meno un mese per comporre la futura giunta regionale”. Pertanto “il Pd – ha concluso il Capogruppo – è impegnato ad evitare ai pugliesi la iattura dell’esercizio provvisorio”. Ma non è detto che tale operazione possa poi andare in porto, poiché essendo portata in Consiglio fuori tempo massimo, potrebbe andare incontro ad eventuale un’impugnativa sia da parte del governo nazionale che degli Organismi di controllo sugli atti regionali.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 7 Ottobre 2025



