Cultura e Spettacoli

‘Aprile’ slaccia il cuore

Da qualche giorno è disponibile un’interessante incisione di Davide Di Chio, giovane musicista barese e autore di un concept-album edito da Abeat/Records. Ispirato ai valori della casa e della famiglia, ‘Aprile’ lascia ai soli strumenti il racconto di un mondo interiore gelosamente serrato. Che in oggetto sia la gioia di una new entry o la malinconia di un distacco (la nascita di una figlia, la perdita di un genitore), Di Chio si slaccia il cuore con ragionata discrezione. In nessuno di questi undici strumentali l’improvvisazione ha spazio, dovendo ogni trovata adeguarsi alle esigenze di un ben pianificato disegno musicale. Disco coerente e di gusto compatto, quest’ultima creazione del Nostro è nitido paesaggio dell’animo.  Pur tecnicamente raffinato, ‘Aprile’ mette alla porta virtuosismi così come rinuncia a specchiarsi. La via italiana al jazz qui invocata viene battuta con equilibrio e metodo lineare. Il risultato è, di fatto, la colonna sonora di un film (mancato) dove ancora non si parla e dove sono i gesti, i primi piani, i campi lunghi e la mutevolezza delle location a dire un patrimonio interiore altrimenti indicibile. Mi mancano le parole, sembra scusarsi l’Autore, che come preso da pudore o da  timidezza affida alle voci di un quartetto a vocazione jazz l’onere di dipingere i colori del proprio animo. L’idea di musica fortemente descrittiva, già felicemente  presente nel brano d’apertura, questo quieto viaggio di ritorno dalle brumose terre padane alla solare Puglia, si riconferma nei successivi e suggestivi ritratti famigliari (‘Avvenne ad Alghero’, ‘Ninna nanna per Eleonora’, ‘Eleonora il padre e la madre’). Molto fresco e brioso risulta ‘La città del sole’, questo omaggio alla città natale che ‘ferma’ una Bari visitata con animo lieto, magari passeggiando o pedalando, piuttosto che patendo nelle lentezza del suo traffico. Di squisito gusto elegiaco, invece, ‘We will meet again’ e ‘Alfa oltre le nuvole’. Chiude il disco il gustoso, ironico e leggero ‘I giorni del maori e del toppino scivoloso’ dove sullo spartito si narra una storia un po’ pruriginosa di cui altro non è dato sapere. Ad accompagnare Di Chio (chitarre), sono Francesco Lomangino (fiati), Andrea Gallo (doublebass) e Gianlivio Liberti (batteria). In definitiva, ‘Aprile’ dà di pagine di diario immacolate ma che sussurrano il non-scritto attraverso il suono soffice dello sfogliare ; è un mettersi a nudo come in un gioco d’ombre, sicché ogni segreto trova voce nella fantasia di un fruitore che abbia voglia di abbandonarsi a questa fluida, generale sensazione di gioia a occhi umidi e labbra serrate.

Italo Interesse


Pubblicato il 28 Settembre 2012

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