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“Araia”: quella nuova agenzia, nata vecchia e già in agonia

Potrebbe riaccendersi presto il fuoco che cova sotto le ceneri delle nuove agenzie regionali inventate di sana pianta dall’amministrazione Emiliano per moltiplicare incarichi, assunzioni e prebende. “La nuova agenzia Regionale “Araia” è stata concepita per scippare il settore irriguo ai Consorzi di Bonifica per poi farlo transitare nell’ente autonomo Acquedotto Pugliese con scenari che si prevedono drammatici per i pugliesi. L’intero disegno di legge sui consorzi di bonifica così com’è stato concepito è inaccettabile”, il commento di non molto tempo fa a muso duro del consigliere regionale pentastellato Cristian Casili sulla riforma dei consorzi. Una partita giocata, come si sa, sulla gestione delle acque e di estrema rilevanza sociale, ambientale ed economica in una Regione sempre più sitibonda. Una regione che, mai come in questi ultimi giorni di arsura a pelle viva, sconta su alcuni territori la totale salinizzazione delle falde e una desertificazione galoppante. “Di fatto – spiegava già dopo l’estate dell’anno scorso Casili – se la gestione dell’acqua in agricoltura passerà ad un soggetto privato a totale partecipazione di Acquedotto Pugliese S.P.A. i costi saranno notevolmente più alti a causa dell’aggravio degli oneri fiscali e non sarà più possibile garantire a tutti questa risorsa fondamentale.” E non basta. Il vice presidente della commissione Ambiente, orna a rimarcare come, a questo disegno di legge, sarebbe stato necessario preferire una riforma che sanasse le anomalie tra i territori sulla gestione delle acque che, nel tempo, hanno comportato importanti passività per le casse regionali “mi riferisco ai tanti pozzi abusivi, ai costi dell’energia elettrica soprattutto per i pozzi di falda profonda e al costo dell’acqua che ci viene fornita dalle regioni limitrofe. <<Ricordo – ha rincarato Casili – che per legge l’irrigazione dei terreni è un servizio pubblico essenziale svolto dai Consorzi e pertanto chiediamo al Governo che tale servizio venga garantito superando le criticità che hanno visto tanti agricoltori danneggiati dal cattivo funzionamento degli stessi”. Conclusione? Presto la presentazione, insieme al collega Marco Galante vice presidente della Commissione d’inchiesta sui consorzi di bonifica, di un emendamento all’art. 5 finalizzato a salvaguardare gli operai OTD dei consorzi commissariati secondo le esigenze organizzative e che fino ad oggi, causa di una crescente diminuzione delle giornate lavorative, hanno subito una precarizzazione inaccettabile. “Se questo governo è veramente interessato al territorio pugliese – le ultime parole di Cristian Casilli sul caso consorzi e agenzie di riferimento – continui a lavorare sul riutilizzo delle acque reflue velocizzando la realizzazione degli impianti e non trascuri la difesa del suolo e i problemi di dissesto idrogeologico”. In realtà la soppressione di ben quattro Consorzi del centro sud della Puglia e la creazione di una agenzia unica costituiscono una sorta di ‘esproprio’ d’un Governo che non vede l’ora di scaricarsi di un peso. Ma questa soluzione lascia irrisolta la questione dell’enorme massa debitoria pregressa; del trasferimento della forza lavoro, compresi i dipendenti stagionali; della gestione dei pozzi e del ridimensionamento del numero spropositato degli stessi, assai spesso abusivi o nocivi; della determinazione di nuove tariffe d’uso che non gravino sugli utenti finali. Infine giova ripetere che ballano i chiodi fissi della tutela e dell’assetto idrogeologico del territorio, autentici cavalli di battaglia. Ma soltanto in campagna elettorale…..

 

 

Antonio De Luigi

 

 


Pubblicato il 26 Luglio 2017

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