“Archivio Sonoro Puglia – due anni dopo”
, in un bilancio a due anni dall’avvio dell’iniziativa, dall’assessore al Mediterraneo, Silvia Godelli, da Eugenia Vantaggiato (direttore Archivio Stato), Luciano Scala (MiBAC), Mauro Tosti Croce (Soprintendente Artistico Marche), Domenico Ferraro (Altrosud), Simona Manca (Ass. Cultura Provicia di Lecce) e Vincenzo Santoro (Anci). “Digitalizzare è anche salvare un patrimonio a rischio di dispersione”, ha ricordato Tosti Croce. Parte di un progetto che attraversa tutto il territorio nazionale, diretto dal MiBAC, l’Archivio Sonoro di Puglia è stato realizzato tramite un accordo istituzionale tra lo stesso MiBAC e la Regione Puglia, come ha ricordato Luciano Scala, preannunciando “I poli archivistici e le reti informative”, la Conferenza nazionale organizzata dalla Direzione generale per gli archivi in programma per il 15, 16 e 17 dicembre a Pescara, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Archivio di Stato. L’obiettivo, a due anni dalla II Conferenza nazionale dagli archivi svoltasi a Bologna nel novembre 2009, è quello di fare un bilancio di quanto realizzato sulla base delle strategie discusse e approvate in quella sede. Nella prima sezione (15 e 16 dicembre) saranno illustrati concreti esempi di quanto in corso per la realizzazione di numerosi poli archivistici e nella giornata conclusiva del 17 dicembre verranno inaugurati il Portale archivistico nazionale e tre nuovi portali tematici. Durante la presentazione dell’“Archivio Sonoro Puglia” hanno descritto i risultati delle loro ricerche Giovanni Amati (Assoc. Paesaggi Sonori), Patrizia Balestra (Conservatorio Giordano Fg), Luigi Chiriatti (archivio Kurumuny), Massimiliano Morabito (Ricercatore), Giovanni Rinaldi (Archivio Di Vittorio). In particolare, Giovanni Rinaldi alla fine degli anni ’70, con Paola Sobrero e altri ricercatori, ha condotto, con il patrocino della Biblioteca provinciale di Foggia, una vasta inchiesta sulla memoria storica dei braccianti del Tavoliere, con indagini particolarmente estese sul pellegrinaggio al Santuario dell’Incoronata di Foggia, le maitanate di Celenza Valfortore, la comunità albanofona di Chieuti, i riti pasquali di Vico del Gargano, sulla cultura orale della Capitanata e sulla tradizione di canto sociale e politico, localizzata soprattutto nella zona di Cerignola, paese natale del sindacalista Giuseppe Di Vittorio. Dal 2001 al 2009, invece, si è svolta l’indagine etnografica di Adriano Castigliego sulla serenata sul Gargano, con riprese di canti anche audiovisive e interviste ai cantori a Carpino e San Giovanni Rotondo. Sempre Giovanni Rinaldi, nel 1978 conduce una campagna di registrazioni a Minervino Murge, per documentare alcuni esecutori, come Natale Orecchia , Leonardo Maliiza e Grazia Balice. Tra il 1979 e il 1981 è Otello Profazio a documentare i canti e musiche del repertorio locale, con registrazioni ad Altamura, Monteparano , Racale e Grottaglie; tra gli esecutori, molto rappresentativa è Maria Cristallo. A partire dalla fine degli anni ’90 che sono iniziate ricerche su tutto il territorio,con ricercatori più giovani come Massimiliano Morabito, Annamaria Bagorda e Gianni Amati. Infine, è da ricordare la documentazione di canti e musiche per organetto realizzata in questi ultimi anni a Villa Castelli anche da Mario Salvi e Giandomenico Caramia. Per il Salento, invece, nel corso degli anni Settanta e Ottanta altri esponenti del locale folk revival, come Luigi Lezzi, Carlo Lubello, Daniele Durante e Franco Tommasi, hanno effettuato campagne di ricerca, spesso funzionali alla riproposta in concerto. Specifiche rilevazioni ad Alessano, Surano e Spongano sono state condotte, a partire dal 1978, da Luigi Mengoli e, negli stessi anni, da Otello Profazio a Scorrano e Racale. Al 1980 risalgono le ricerche di Giuseppe Michele Gala, che si è soffermato in particolare sulle varie forme di pizziche e di musiche per la danza. Dopo l’eclissi degli anni ’80, che ha coinvolto tutta la musica tradizionale in Italia, la musica salentina è riemersa prepotentemente all’attenzione, non solo nazionale, grazie alla popolarità conquistata dalla pizzica. Una popolarità, non esente da aspetti di vera e propria mistificazione, che ne attesta però la forza simbolica e di aggregazione nonché la capacità di generare risultati positivi anche per la ricerca sul campo. Si registra, infatti, il ritorno di un fenomeno, tipico degli anni ’70, per cui alcuni musicisti, impegnati nella riproposta, effettuano rilevazioni sul campo: Enza Pagliara, con le registrazioni di contadine e trattoristi a Torchiarolo, Dario Muci, con la ripresa di canti polivocali eseguiti dalle sorelle Gaballo di Nardò, e Anna Cinzia Villani con una notevole quantità di riprese audiovisive in tutto il Salento. Info: www.archiviosonoro.org/
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M. M.
Pubblicato il 10 Dicembre 2011