Cronaca

Arco di Papapiccolo di Palese, sempre peggio

Va sempre peggio, solo promesse e pochi fatti, specie quando si parla di ex frazioni baresi. Il Portico di Papapiccolo a Palese è sempre più danneggiato e nessuno fa niente”: a denunciare lo stato di abbandono in cui è stato lasciato l’antico monumento in piazza Capitaneo a Palese ancora una volta è Carlo Cirasola, sindacalista regionale e sempre attento ai problemi della Circoscrizione. Nel suo mirino le istituzioni che in tutti questi anni non si sono attivate per salvare la struttura che per i palesini rappresenta un po’ la storia agricola della zona. Ed anche se si tratta di una proprietà privata  sarebbe indispensabile procedere alla pulizia e alla potatura degli alberi. La ditta” domus optima” che ha acquistato l’intera area, su invito della Prima Circoscrizione, aveva lodevolmente comunicato  per iscritto  che avrebbe donato il portico e il suolo su cui sorge alla comunità di Palese perché fosse fruibile al pubblico e tornasse ad essere un simbolo della ex frazione. L’impresa attendeva solo l’approvazione del piano di lottizzazione. E qui sorge il problema, vale a dire la lentezza dell’approvazione da parte del consiglio comunale è una cosa inaccettabile, specie dopo due mesi e mezzo dalla presentazione del piano di lottizzazione n. 187/2007  dell’Impresa “domus optima” ex Capitaneo, ed “edil co.m a.ni.” ex De Benedictis ed altri, con la discussione passata dal 24 punto all’ordine del giorno al 15. A Gennaio 2011 il piano stava in ventottesima posizione, una lentezza esasperante, inaccettabile che coinvolge   anche un’altra opera vitale per Palese, questa volta pubblica, l’ approvazione del progetto preliminare in variante al p.r.g.: lavori di allargamento del primo tratto di via Torre di Brengola, passato in due mesi dal 23 al 14 punto all’ordine del giorno. Il Portico, ricordiamo, è una costruzione rurale(Palmento), originaria del ‘700, con le volte a crociera, e già interessata da gravi lesioni e cedimenti della parte superiore che potrebbero pregiudicare l’intera stabilità della struttura. “Bisogna correre ai ripari – dice Cirasola  – Le piogge autunnali e quelle recenti rischiano di compromettere la solidità del portico”. I pini cresciuti rigogliosi hanno soffocato l’arco che da lontano quasi non si vede più. Alcune delle pesanti pietre e degli archi della struttura sembrano quasi marciti e la presenza dell’erbaccia non fa che peggiorare la situazione. Inoltre, l’Arco di Papapiccolo, per la posizione un po’ nascosta viene trasformata da cittadini incivili in una piccola discarica a cielo aperto, ricettacolo di spazzatura di ogni genere. A completare il quadro la presenza di contenitori di rifiuti di vario genere e tanti cassonetti di rifiuti che potrebbero essere spostati secondo i cittadini. E’ ora che Prima Circoscrizione, consiglieri comunali, lo stesso Comune, la Provincia di Bari ed anche la Soprintendenza ai beni culturali ed architettonici della Puglia, ad avviare la procedura per il riconoscimento dell’immobile come bene da salvaguardare ai sensi delle Leggi in vigore.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 24 Novembre 2012

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