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Arif: il direttore amministrativo rassegna le dimissioni dopo appena due settimane

 

Sotto assedio l’Agenzia Regionale Irrigui e Forestali, da ieri nuovamente senza direttore amministrativo dopo le dimissioni rassegnate -a partire dal 4 dicembre- dalla dottoressa Rita Niglio, che il 26 novembre scorso aveva preso il posto di Ottavio Lischio, l’ex direttore che a marzo era stato costretto a lasciare il suo posto dopo essere stato scoperto a fornire tranquillamente mobili e suppellettili alla stessa Arif con la società intestata a lui e alla moglie. Una situazione assai imbarazzante, dunque, quella del direttore generale Arif Giuseppe Taurino ora si trova a fare i conti anche con i conti di missioni e rimborsi al personale. E che, pur accettando le dimissioni della Niglio, c’ha tenuto subito che nè lui, né alcuno dello staff della Direzione Generale dell’Agenzia hanno ricevuto contestazioni da parte della magistratura o della Corte dei Conti in materia contabile. Infatti, almeno finora, a Taurino non è pervenuto, come ci tiene a dichiarare in un comunicato stampa “…alcun tipo di atto formale di indagini in corso riconducibili a presunte discordanze tra effettive presenze e conteggi in busta paga relative agli operai irrigui dell’Agenzia”. Eppure, chi ha potuto dare una scorsa alle tabelle di liquidazione delle missioni del personale in servizio a via Corigliano e ai relativi rimborsi, ha potuto leggere di rimborsi ammontanti a migliaia di euro per trasferte di centinaia di chilometri, effettuate perlopiù con “mezzo proprio”. Rimborsi-spese calcolati nella misura di 0,25 centesimi di euro per chilometro, come si legge nelle varie determinazioni di pagamento che fanno lievitare di parecchio gli stipendi dei dipendenti beneficiari. Il Direttore Generale, che pure ha già fornito chiarimenti sui criteri di liquidazione di questi rimborsi dovuti per missioni, anche a tappe forzate, effettuate dal personale Arif in giro tra vivai e impianti irrigui sparsi per le province pugliesi, ha anche assicurato che qualora dovesse ricevere <>, si riserva di relazionare sulla questione. Ma i consiglieri di opposizione non hanno intenzione di aspettare tanto e già ieri c’è stato chi, come Rocco Palese (PdL) ha ricordato che <>. Palese ha anche ricordato che da quasi un anno, con molti consiglieri di maggioranza, ha chiesto chiarezza sulla gestione dell´Arif tanto che, anche su sollecitazione del collega-consigliere Michele Losappio, a marzo scorso il Direttore Generale Turino fu ascoltato in Prima Commissione. Ne emerse una situazione a dir poco preoccupante soprattutto dal punto di vista del personale: l´Arif aveva già 1300 dipendenti, come una piccola Regione nella Regione, centinaia di contenziosi in atto ed un costo di oltre 40 milioni di euro l´anno per le casse regionali, a fronte di una “mission” affidata dalla Regione all´Agenzia che lo stesso Direttore Generale all´epoca non esitò a definire incompleta rispetto alle competenze che la Legge Regionale prevede per l´Agenzia. Da allora ad oggi, oltre ad un paio di tentativi dell´Arif di assumere altro personale, compreso l’ingegnere assunto con mansioni da operaio specializzato e promosso impiegato di 6° livello, nel giro di appena tre mesi, senza che nemmeno il direttore Taurino abbia mai fornito spiegazioni, nonostante le richieste di accesso agli atti e chiarimenti per iscritto rimaste lettera morta, di cui ha dato notizia questo giornale, l’altro giorno. Un silenzio sempre più sordo dalle stanze di comando dell’Arif che, sommato al contenzioso in aumento e alle visite dei finanzieri ordinate dagli organi inquirenti, avranno certamente contribuito a convincere la dottoressa Niglio ad abbandonare il posto di direttore amministrativo, accettato appena una quindicina di giorni prima….

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 8 Dicembre 2012

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