Cronaca

Arif, momento della verità: “Basta balletti tra dimissioni, Xylella e agricoltura”

Agenzia Irrigui e Forestali, è giunto il momento della verità. Ieri s’è parlato a lungo, infatti, di programmazione dell’attività dell’Arif per il 2019, oggetto delle audizioni della IV commissione consiliare presieduta da Donato Pentassuglia. Alla seduta sono intervenuti anche il direttore generale Ragno e i rappresentanti dei sindacati e lavoratori. A differenza degli anni scorsi, l’Arif ha potuto contare per il 2019 su uno stanziamento regionale più consistente, ammontante a circa 40 milioni di euro: risorse con le quali l’Agenzia potrà continuare nell’attività di monitoraggio e tutela del territorio, grazie anche alle convenzioni stipulate con la Protezione civile regionale per il dissesto idrogeologico e con i Comuni per quanto riguarda gli impianti irrigui. Potranno pertanto essere riconfermate le 89 giornate lavorative per gli stagionali, che potranno salire a 102, e avviate le procedure per la stabilizzazione del personale. Per quanto riguarda invece la dotazione organica, che attualmente è di 965 unità, Ragno ha ricordato l’interlocuzione con i sindacati per il riconoscimento del nuovo contratto integrativo regionale, anche se resta ancora da definire la questione riguardante la tipologia di trattamento economico da applicare ai dipendenti dell’Agenzia. Questione su cui hanno insistito i rappresentanti sindacali di Flai-Cgil, Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uila-Uil e Fai- Cisl, chiedendo “l’applicazione del contratto privatistico (e non quello del pubblico impiego) in quanto più adeguato alle professionalità presenti”, ma in merito alla quale, sempre secondo Ragno, è necessaria “un’indicazione politica”. Ma i sindacati hanno chiesto anche che si proceda alla stabilizzazione dei lavoratori degli ex Consorzi di Difesa, come previsto dalla legge regionale del 2017, e che ai 311 lavoratori in somministrazione sia garantita continuità lavorativa, anche alla luce dei pensionamenti previsti (131 quelli attuali a cui potrebbero aggiungersi ulteriori unità date le nuove disposizioni nazionali in materia). Rispondendo alle sollecitazioni dei consiglieri presenti Damascelli, Abaterusso e Casili – principalmente su questioni come approvvigionamento idrico e monitoraggio sulla Xylella – Ragno ha chiarito che per gli interventi sui pozzi artesiani sarebbero necessarie ulteriori risorse, da individuare anche attraverso i fondi europei, auspicando inoltre la definizione, con un atto della Giunta o del Consiglio regionale, di una tariffa unica per l’acqua ad uso irriguo. Confermata inoltre la proroga del Progetto Maggiore per il monitoraggio dei pozzi pugliesi. E sull’emergenza Xylella, che dire? L’Arif è impegnata nell’attività di monitoraggio e di abbattimento forzoso delle piante infette, ma è stato pure previsto un potenziamento del personale (sono 187 i tecnici attualmente impegnati) per far fronte all’aumento dei controlli determinato dalla recente estensione della zona delimitata. I dati rilevati sono infatti necessari per il rilascio delle autorizzazioni da parte dell’Osservatorio fitosanitario regionale al fine di consentire ai vivai la movimentazione delle piante specificate. In Commissione ieri il direttore generale ha indicato infine la necessità di attuare interventi per il controllo dell’insetto vettore del batterio. Tra i più critici sui rapporti della politica per il rilancio dell’Agenzia, il consigliere Cristian Casilli: “prima di parlare di tavoli di rilancio dell’agricoltura, Emiliano dovrebbe confrontarsi con la commissione Consiliare competente e dire una volta per tutte se c’è la volontà politica di far funzionare l’Arif. Non vorremmo che Ragno diventasse capro espiatorio per il gran finale della sceneggiata del duo Emiliano-Di Gioia, con il finale già scritto del ritiro delle dimissioni dell’ex assessore”. Casili non ha avuto peli sulla lingua nel suo intervento a margine dell’audizione in IV Commissione del direttore generale Domenico Ragno. “Gli agricoltori – ha continuato Casili – sono stanchi di questi continui rimpalli di responsabilità e chiedono risposte. Ad esempio sulla Xylella la domanda è una: la Regione vuole mettere in campo risorse aggiuntive per un efficace contrasto, aumentando il numero di tecnici sui territori per il monitoraggio, non solo della presenza del batterio, ma anche quella del vettore? Serve un cambio di passo anche per quello che riguarda la gestione del personale, garantendo una volta per tutte le giornate lavorative necessarie per la cura e manutenzione del territorio e la garanzia della fornitura di acqua a un prezzo equo sui territori. Sono ancora tante le aziende che non possono fare investimenti a causa della carenza di questo bene primario. Il mondo agricolo ha bisogno di sapere cosa intende fare la Regione per uscire dalla crisi in cui è precipitato a causa di politiche fallimentari. Occorre fare chiarezza, una volta per tutte”. E sarebbe ora…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 22 Gennaio 2019

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