Arif, scendono in piazza gli ‘stagionali’ contro i soliti ritardi
L'Agenzia Irrigui e Forestali si era impegnata a pubblicare i bandi di concorso a febbraio scorso
I lavoratori stagionali dell’Agenzia Forestali pugliese scendono nuovamente in piazza con tanto di presidio dinanzi alla Presidenza della Regione Puglia. Lo faranno dopodomani mattina, lunedì 27 marzo, per protestare contro le promesse mancate, la burocrazia e le lungaggini dell’iter per la pubblicazione del bando per l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori. Lavoratori, bisogna subito precisarlo, ai quali spetta la gestione delle attività irrigue ed antincendio, come del resto hanno fatto per anni e anni, con il rinnovo di contratti a tempo determinato. Ritardi per stabilizzare centinaia di stagionali che mal si coniugano con la stagione irrigua e antincendio ormai alle porte, nonostante gli impegni assunti dalla Direzione di Arif/Puglia affidata e guidata da Francesco Ferraro che, con i suoi funzionari e dirigenti, si era impegnata a pubblicare il bando entro il 20 febbraio. Nel corso della vertenza sono più e più volte scesi in campo i rappresentanti sindacali e così, dopo i ripetuti solleciti da parte di Fai, Flai e Uila, solo una ventina di giorni fa e precisamente in data 3 marzo l’Agenzia di via delle Magnolie ha provveduto alla pubblicazione dell’atto di Programmazione del Fabbisogno di Personale a Tempo Determinato per l’anno 2023 ed il triennio 2023/2025. Un documento propedeutico alla pubblicazione del bando, passaggio obbligato per condurre in porto positivamente la trattativa con i lavoratori stagionali di Arif/Puglia. Il ritardo accumulato per la redazione dell’atto e la successiva pubblicazione dell’avviso (con l’indicazione dei tempi per lo svolgimento delle prove selettive), pregiudicheranno sicuramente l’esecuzione delle attività propedeutiche e necessarie per lo svolgimento della stagione irrigua ed anticendio boschivo. “La presidenza della Regione e il management di Arif/Puglia devono darci risposte sul perché si stia perdendo tutto questo tempo per espletare una procedura che oggi doveva essere già chiusa – affermano i Segretari di Fai, Flai e Uila, Frascella, Gagliardi e Buongiorno – ciò non giova né alla tutela e alla salvaguardia del territorio né alle aziende agricole che tra poche settimane avranno bisogno di acqua per le colture, né tanto meno a quei lavoratori che attendono tempo biblici prima di poter iniziare a lavorare”.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 25 Marzo 2023