Cronaca

Arif, se per prevenire incendi occorre sponsorizzare stand, sagre, libri e portachiavi…

L’Agenzia regionale irrigui e forestali è nata per prevenire gli incendi boschivi in Puglia, o soltanto per spegnerli? Varrebbe la pena porsi il quesito, che non sembri a prima vista peregrino, semplicemente per il fatto che è stata annunciata con enfasi sugli organi d’informazione locale la notizia che l’ARIF ha partecipato allo spegnimento di un incendio. Il problema è che per qualcuno più attento ai lanci di agenzia, bisognerebbe molto probabilmente ritenere quest’evento un demerito dell’agenzia in quanto a monte, di fatto, ci dovrebbe essere la molto più importante prevenzione. Che poi, in fondo, rappresenta il vero, primario e forse unico incarico dell’Arif, mentre invece, andando in giro per i nostri boschi e parchi non affatto difficile evidenziare la presenza di sterpaglie e proprio in quei siti dove gli incendi si sono sviluppati. Inoltre in questi giorni ritroviamo l’ARIF agli onori della cronaca  perchè non ha i fondi per riparare i motori delle pompe dei pozzi, da cui la protesta dei coltivatori che vedono morire i frutti che hanno seminato. Ma, come abbiamo più e più volte denunciato su queste colonne negli ultimi due anni, l’agenzia guidata dall’ex sindaco, consigliere regionale nonché avvocato Giuseppe Maria Taurino (Partito Democratico) era troppo impegnata a investire i fondi in ben altri campi. Riesaminiamo quanto più volte denunciato. “Taurino su scomparsa Giacovazzo: maestro di vita, uomo di cultura” “Partecipo al dolore che ha colpito la famiglia Giacovazzo, per la perdita del caro Peppino. Per noi è stato maestro di vita ed esempio di uomo di cultura che ha vissuto la politica come servizio ai cittadini”

Sapete quanto è costato ai pugliesi questo annuncio? Euro 340 tondi. Vale la pena ricordare che all’Agenzia Irrigui e Forestali, nonostante interrogazioni, interpellanze e fari puntati, hanno triplicato il costo del software per la gestione delle paghe dovute ai dipendenti, affidandolo oltre tutto ad un’azienda non pugliese? E gli arredi acquistati dall’Arif direttamente dall’azienda d’un funzionario in servizio nella stessa Agenzia? Il quale oggi, a circa un anno e mezzo di distanza,  con determinazione dirigenziale n. 321 del 24 aprile scorso, viene perfino promosso e nominato responsabile unico del procedimento per la manutenzione ordinaria boschiva provincia Bari e Barletta-Andra-Trani(Bat). E le assunzioni tramite agenzia di lavoro interinale? Ma per questi stiamo ancora attendendo di vedere il libro unico del lavoro che dovrebbe smentire -senza ombra di dubbio- l’assunzione dei figli di dirigenti, smentita in verità a suo tempo direttamente e pubblicamente dallo stesso direttore generale Taurino. Ma questo giornale ha denunciato anche il denaro pubblico affidato a un singolo medico per le visite in materia di sicurezza del lavoro, all’interno dell’Agenzia di via Coregliano. Un professionista al quale viene riconosciuto un compenso tre volte più alto rispetto alle tariffe correnti e non solo, visto che gli viene riconosciuto anche il rimborso spese chilometrico, a cui  vengono affiancati improbabili aiutanti tra cui un’ ostetrica: figura necessaria in un ambiente composto per l’ottanta per cento circa da… maschietti. Ma non è finita. Con i soldi dei contribuenti pugliesi l’agenzia nata per la prevenzione degli incendi boschivi, giusto per non sbagliare, ha acquistato cartoline, portachiavi, potenziato siti, diffuso libri di poesie e organizzato sagre paesane, ma anche, giusto per far capire che gli incendi sono cosa seria e pericolosa per l’ambiente, ingaggiato hostess per partecipare alla fiera del Levante con uno stand proprio con tanto di stemma regionale. Che cosa doveva commercializzare in fiera? Avremmo forse apprezzato di più incontri presso le scuole per sensibilizzare i giovani circa la piaga degli incendi, ad essere più prosaici. Varrebbe la pena davvero andare a spulciare nel sito dell’ARIF, in verità davvero trasparente e completo, tra delibere e determine dirigenziali per esaminare quanto hanno speso per curare l’immagine, quanto spendono di cancelleria, quanto ci costa far scorrazzare i dipendenti provenienti dal Salento con le auto aziendali, quanto si spende di legali e supervisori ai legali, quanto impiegano in sponsorizzazioni di sagre e feste popolari.

Ma sicuramente un merito all’agenzia bisogna riconoscerlo: ha risollevato l’economia del Salento e soprattutto di Trepuzzi, paese di provenienza del direttore generale, visto che la maggior parte degli incarichi professionali e dei fornitori vengono proprio da quella zona. Ma è tutto normale, ci mancherebbe, tanto che il governatore della Puglia non ha mai fatto una piega, benchè più volte alcuni consiglieri regionali di Minoranza hanno sollevato dubbi sull’operato di chi dirige l’Agenzia. L’importante è che il buon Vendola non cada dal pero quando tutti questi nodi potrebbero venire improvvisamente al pettine, magari a seguito di qualche inchiesta della Magistratura ancora in corso. E sempre che il pero non prenda fuoco prima…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Luglio 2013

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